Oltre 300 film negli ultimi 100 anni.
Forse basterebbe solo questo motivo per venire a pedalare con una Gravel o una bici da corsa moderna qui in questa parte d’Abruzzo dove tante sono state le pellicole girate in posti magici e senza tempo.
NOVA Eroica Gran Sasso e il team che ha accompagnato Marco Capoferri nella costruzione di questo evento dedicato alle bici moderne e articolato in 4 percorsi (Lungo Gravel da 137 chilometri, Cima Pantani da 92 chilometri, Medio Gravel da 80 chilometri, e Corto Gravel e strada da 46 chilometri), hanno voluto anche esaltare questo lato romantico e culturale che affascina in maniera così profonda il popolo di Eroici moderni che riscoprono, pedalata dopo pedalata, luoghi e angoli di questa porzione della nostra penisola scelta dai maggiori registi internazionali per raccontare storie immortali.
Le pellicole girate nei luoghi della NOVA Eroica Gran Sasso
Amici Miei Atto II con alcune scene girate tra le rovine del Castello di Calascio (chi non ricorda la scena rievocativa della via Crucis di Roberto Melandri interpretato da Gastone Moschin che porta la croce travestito da Cristo) e Lo chiamavano Trinità e Continuavano a chiamarlo Trinità, girati tra Campo Imperatore e Calascio, Ladyhawke e Il Nome della Rosa, girati a Rocca Calascio e ancora The American le cui riprese furono fatte a Castelvecchio Calvisio, Campo Imperatore e Castel del Monte, e L’Orizzonte degli eventi con scene girate a Campo Imperatore e a Castel del Monte. Rocca Calascio compare anche nel film Francesco di Liliana Cavani e Santo Stefano di Sessanio in Una pura formalità di Tornatore.
Il ristoro “Lo chiamavano Trinità”
NOVA Eroica Gran Sasso, in programma domenica 24 settembre con partenza e arrivo a Castel Del Monte, vuole essere anche un motivo per ripercorrere quei luoghi che hanno rappresentato il set di pellicole senza tempo, rimaste nell’immaginario di intere generazioni. E nel suo piccolo la seconda edizione di NOVA in terra aprutina, ha voluto omaggiare questo lato dell’Abruzzo della provincia aquilana, intitolando proprio il ristoro sulla piana di campo Imperatore, in prossimità del canyon dello Scoppaturo (famoso anche per altri film western) con il nome Lo Chiamavano Trinità, in omaggio a quelle due pellicole interpretate da Terence Hill e Bud Spencer (Trinità e Bambino), al secolo Mario Girotti e Carlo Pedersoli. Neanche a dirlo: piatto tipico una fantastica zuppa di fagioli!
Chi pedalerà domenica prossima tra Castel Del Monte, Rocca Calascio, Santo Stefano di Sessanio per arrivare fino a Campo Imperatore, il piccolo Tibet d’Italia, non potrà fare a meno di voltarsi e per un attimo scorgere Etienne Navarre magari non sul destriero nero come la notte ma su di una fiammante bicicletta gravel con un falco sul braccio nell’attesa di una notte senza il giorno e un giorno senza la notte.
(Un ringraziamento particolare a Piercesare Stagni, docente e storico del cinema, autore di due volumi dedicati al “Cinema forte e gentile” della terra d’Abruzzo, che mi ha ispirata per questo approfondimento).