La notizia era nell’aria perché di questa nuova bicicletta sul web sono comparse a gennaio un bel po’ di foto fatte ad alcuni rider della Israel Premier Tech che l’hanno usata in anteprima al Tour Down Under. E ora è ufficiale: Factor ha aggiornato in modo importante il suo modello di riferimento Ostro VAM, probabilmente espressione e manifestazione migliore di questo giovane marchio britannico che con la qualità dei suoi prodotti si è posto ad alti livelli di mercato e che poi ha conquistato notorietà soprattutto da quando ha iniziato ad affiancare i professionisti.
Esattamente come la O2 VAM, rinnovata nel 2023, anche questa Ostro VAM ha un briciolo di Italia nella sua essenza, visto che la sigla “VAM” sta ad indicare proprio l’espressione “Velocità Ascensionale media” coniato nei primi Novanta, e che Factor ha fatto propria per identificare i suoi modelli top.
È insomma bici da salita? Non solo: Factor la definisce piuttosto la Ostro VAM una veloce all-round. Ancor più che per la prima generazione, questa nuova versione punta molto su una ingegnerizzazione guidata prima di tutto dall’aerodinamica.
Ma anche l’esclusività nel design continua ad essere un punto forte di questa full carbon progettata in UK, e che tra l’altro in versione preserie ha già vinto in Australia al Santos Tour Down Under, con Steve Williams.
Progettazione front to back
Che le biciclette da corsa oggi badino soprattutto agli aspetti aerodinamici non è certo una novità: la riduzione della resistenza all’aria diventa fattore sempre più importante in un contesto in cui gli investimenti tecnologici sulla leggerezza sembrano acquisiti e dove ormai si procedere “a tutta” dal primo all’ultimo chilometro di gara.
Tutti i grandi brand investono per questo sui software di simulazione fluidodinamica CFD, sulle iterazioni multiple delle varie forme e infine sui test in galleria del vento. Anche Factor ha fatto lo stesso con la nuova Ostro VAM, ma lo ha fatto utilizzando un approccio particolare.
Gli ingeneri Factor hanno letteralmente suddiviso il frame-set in cinque aree nevralgiche dal punto di vista della resistenza all’aria, assegnando priorità proprio a quei comparti che in senso aerodinamico sono più significativi rispetto ad altri.
È stata una progettazione aerodinamica, che, per dirla alla Factor, ha seguito un approccio “front to back”, nel senso che sono le porzioni anteriori del telaio ad essere le più esposte all’aria; per questo sono state le prime ad essere valutate prima con software CFD, poi con iterazioni successive che hanno analizzato le varie soluzioni morfologiche. Infine sono arrivati i test in galleria del vento che hanno dato sostegno ai dati raccolti al computer. Tra questi passaggi, i feedback e il contributo degli atleti professionisti sono stati allo stesso modo centrali.
Per scendere nel dettaglio: tubo sterzo e forcella sono risultati gli elementi in grado di gestire per primi l’aria, quelli che in un certo senso hanno un effetto “a valanga” sui comparti che seguono dietro.
Le cinque aree analizzate sono in questo senso state analizzate più e più volte (le iterazioni analizzate sono state ben 111), proprio alla luce delle modifiche che venivano apportate sulla più importante zona anteriore.
Non finisce qui, perché le analisi in 3D sono state valutate su tre livelli: in modo indipendente, ovvero come bicicletta completa, in modo dinamico, ovvero con elementi in movimento e in un terzo modo che valutasse anche l’impatto del ciclista.
La bontà delle possibili soluzioni aerodinamiche valutate è stata però accolta solo laddove questa non andasse ad inficiare le caratteristiche strutturali di ognuna delle cinque aree studiate. In nessuno scenario possibile un guadagno sarebbe stato accolto a sfavore di un altro.
Ma andiamo a vedere nel dettaglio cosa è stato fatto per le singole cinque aree.
Nel dettaglio della Zona 1
Anche grazie all’aggiornamento dei regolamenti tecnici UCI che Factor ha aggiornato in maniera sensibile la forma della zona del frame-set più esposta ai flussi d’aria: ci riferiamo all’insieme tubo sterzo/forcella. L’abolizione parziale del rapporto dimensionale 3:1 nella bidimensionale degli elementi del telaio ha indotto i progettisti del marchio inglese a snellire l’area frontale esposta all’aria.
Questo ha ottimizzato i flussi d’aria nella connessione con il tubo diagonale e migliorato tra l’altro la gestione, sempre problematica, dei flussi d’aria generati da pneumatici che al giorno d’oggi sono sempre più generosi.
Lo snellimento del tubo sterzo ha permesso inoltre di posizionare materiale in zone funzionali a ottimizzare robustezza e caratteristiche di guida, con un contestuale risparmio di grammi.
Scendendo ancor più nei dettaglio, poi, il tubo sterzo è stato frontalmente dotato di una sorta di “naso” che ha permesso di avanzare il margine anteriore della forcella e ottenere ancora una volta una transizione aerodinamicamente (ma anche esteticamente) più premiante tra i vari elementi.
Dettagli aerodinamici nuovi sono tra l’altro stati impiegati anche sulle punte forcella e sull’area di innesto delle pinze frenanti.
Nel dettaglio della zona 2
È l’area che ha analizzato tubo sterzo e forcella frontalmente: la forma del primo è in questo caso “a clessidra”, ma con margini più marcati che in passato, per un vantaggio aerodinamico sia frontale, sia sugli altri angoli di imbardata dell’aria. E anche in questo caso la riduzione dimensionale ha comportato un risparmio di peso.
Tutto questo viaggia di pari passo con un livello di rigidità che è il medesimo della precedente generazione di Ostro VAM, che però, Ricorda Factor, è mano aero e poco più pesante.
Nel dettaglio della Zona 3
La zona 3 coinvolge il tubo superiore, anche questo modellato assieme allo sterzo per creare vantaggi aerodinamici reciproci.
Anche qui l’elemento appare più rastremato, ancora una volta con un guadagno in leggerezza complessiva. Sono inoltre stati eliminati tutti i punti di inflessione, a favore di un profilo singolo lungo e affusolato con una deviazione minima della curvatura superficiale, che ha permesso di gestire al meglio lo scorrimento dei flussi d’aria tra gambe telaio.
Nel dettaglio della zona 4
Tutto nuovo anche questo, il reggisella è dedicato al frame-set del nuovo Ostro Vam ed è il componente che meglio testimonia come le rigide regole UCI possano influenzare la progettazione di un telaio. È accaduto che l’abrogazione del limite dimensionale “3:1 ” relativa ai componenti ha permesso a Factor di modellare un reggisela più sottile (per il 36 per cento più “slim” del precedente), da cui poi sono derivate le forme delle parti contigue: tubo verticale e, come dicevamo, tubo superiore. Entrambe appaiono più snelle che in passato.
La riduzione complessiva di peso è anche in questo caso seconda conseguenza funzionale di una ratio che comunque ha messo l’aerodinamica al vertice delle priorità. In terza posizione c’è la rigidità, che anche in questo caso è stata mantenuta agli stessi livelli della vecchia generazione. Una concezione morfologia di questo tipo ha anche in questo caso realizzato l’architettura aerodinamica migliore per accogliere le coperture da 28 millimetri che rappresentano oggi lo standard per le coperture dei corridori.
Nel dettaglio della zona 5
Infine i foderi posteriori bassi i foderi obliqui e la scatola movimento (quest’ultima passata allo standard T47 cui – per ragioni funzionali – si stanno adeguando tantissimi costruttori): queste parti hanno subito leggeri aggiornamenti connessi alle modifiche sulle più voluminose tubazioni contigue.
Anche qui l’ottimizzazione delle forme ha permesso di ottenere piccoli ma significativi guadagni in termini di penetrazione all’aria.
In quanto al rapporto tra peso e rigidità, un grande sforzo è stato fatto per preservare la sensazione di reattività che ha contraddistinto la Ostro VAM sin dalla prima generazione.
Ruote nuove
Unico elemento del frame set a non cambiare è stato il cockpit, visto che la nuova Ostro VAM impiega sempre il set di guida integrato Black Inc Aero che contraddistingueva la vecchia versione.
Un aggiornamento significativo è stato invece quello che ha coinvolto le ruote, con un set “dedicato”, ovvero ingegnerizzato per abbinarsi al frame-set, e farlo ancora una volta dal punto di vista prima di tutto aerodinamico.
Ecco allora le nuovissime Black Inc 48//58, con mozzo a flangia alta, raggiata asimmetrica e cerchio hookless ottimizzato per pneumatici da 28 millimetri. Peso? Solo 1283 grammi la coppia.
Colori, peso, prezzo e distributore
Oltre alla colorazione Israel Premier Tech la Ostro VAM è disponibile nella colorazione Pearl White e Chrome.
In quanto ai pesi: Factor dichiara che sono 48.8 i grammi risparmiati se si confronta il frame-set Ostro VAM di prima generazione con questo nuovo.
I grammi in meno sono prima di tutto a carico del telaio (considerando una taglia 54), che pesa 820 grammi (42 meno del precedente). Tredici circa i grammi risparmiati con il nuovo reggisela, mentre la forcella pesa 8 grammi in più, per via del nuovo design.
Prezzi? Ecco il listino diramato da Factor:
Frame set (telaio, forcella, reggisellla, cockpit): 5.799 euro + IVA
Frame set + ruote Black Inc 48/58: 8.599 euro + IVA
Allestimento Shimano Dura-Ace 9200: 10.749 euro + IVA
Allestimento Shimano Ultegra 8100: 8.849 euro + IVA
Allestimento Sram Red eTap con powermeter QuarK: 11.049 euro + IVA
Allestimento Sram Red eTap: 10.699 euro + IVA
Allestimento Sram Force eTap con powermeter QuarK: 9.049 euro + IVA
I prodotti Factor sono distribuiti in esclusiva in Italia dalla Beltrami TSA di Reggio Emilia.
Ulteriori informazioni: Factor