La settima generazione del cavallo di battaglia di Orbea esce oggi, giovedì 20 luglio, e ribadisce in maniera netta e manifesta quella che da tempo è la strategia del marchio iberico, e che nelle ultime stagioni è stata anche rafforzata.
Il cavallo di battaglia di cui parliamo è la Orca, la filosofia è invece quella della cosiddetta “polarizzazione” dei segmenti in gamma, con modelli concepiti e progettati per adeguarsi in modo più preciso e mirato possibile alla specifica destinazione d’uso per cui sono pensati.
In Casa Orbea questo è vero soprattutto se – come in questo caso – si parla di modelli race, destinati espressamente alle competizioni.
Insomma, in barba alla tanto decantata polivalenza, alla bici da corsa che va bene dappertutto e per ogni tipo di corridore, in barba a tutto questo la nuova Orca “model year” 2023 è invece bici che rafforza il suo pedigree di modello destinato alla salita, è una piattaforma che fa della riduzione di peso il suo obiettivo prioritario (ma non assoluto) e che di conseguenza si rivolge principalmente – ma come vedremo non solamente – ai “grimpeur”.
La Orca che esce oggi è del resto il corrispettivo per la salita della orca Aero, bicicletta introdotta da Orbea meno di due anni fa, che Cyclinside aveva provato qui, che esprime la stessa identica filosofia della Orca, ma la declina in senso aero, e non light.
Anche la nuova Orca noi di Cyclinside la proveremo a breve, visto che Orbea ce ne sta spedendo un esemplare per effettuarci un test di lunga durata.
Intanto, però, eccovi tutte le caratteristiche tecniche di questa piattaforma che non a caso nasce con il motto “Praise the light” inteso come elogio della leggerezza.
Come è nata
Design e struttura della Orca di nuova generazione sono il frutto di test di simulazione con software CFD uniti a prove sperimentali effettuate sul campo.
Il materiale utilizzato, ovviamente, è la fibra di carbonio lavorato su degli stampi, che come accade da anni in Casa Orbea, è declinato nelle due gradazioni di carbonio OMX e OMR, che rispettivamente identificano la versione al top di gamma e quella leggermente inferiore, che ha un peso di poco maggiore e un prezzo più basso.
L’obiettivo di entrambe le possibilità – ci tiene a ricordare Orbea – è offrire la migliore leggerezza possibile in ciascuno dei punti prezzo in cui la bicicletta viene proposta al pubblico, entro un una forchetta che va dai 6.7 chili della variante al top ai 7.8 chili di quella con prezzo più basso.
Polivalenza? No, grazie: ecco la filosofia “race” di Orbea
«Le più efficienti tra le bici aero non potranno mai essere davvero leggere; allo stesso modo le più efficienti tra le biciclette superlight non potranno mai essere particolarmente aerodinamiche»: ne è convinto Joseba Arizaga, product manager del settore road di Orbea da quasi venti anni; sua parte della paternità che è dietro la Orca Aero; sua la volontà di trasferire lo stesso concetto anche su questa nuova Orca, che è errato considerare il pinnacolo della gamma road Orbea, ma piuttosto va considerata il corrispettivo “light” della Orca Aero.
Dietro la nuova piattaforma Orca ci sono anche test di efficienza a bassa e ad alta velocità: i primi hanno misurato i watt necessari per mantenere una velocità data su una salita ripida e eliminano il fattore aerodinamico dall’equazione; i secondi, invece si sono svolti nell’interno di un velodromo e hanno indagato sui watt necessari al mantenimento di alte velocità.
Dunque, in base ai test Orbea, diminuendo il peso di una bici di mezzo chilo su una pendenza del 5 per cento si risparmiano circa 3 Watt. Se la pendenza aumenta al 10 per cento, il risparmio passa da 3 a 6 W. È solo a velocità elevate che l’aerodinamica prende il sopravvento. Quali? A 30 km/h, una bicicletta super aerodinamica risparmia circa 12 W; a 40 km/h il risparmio sale a 15 W e a 50 km/h si arriva a circa 28 Watt guadagnati.
Ecco il perché aumentare il peso di una bicicletta leggera in cambio di caratteristiche aerodinamiche non ha senso. «In salita, più la bicicletta è leggera, meglio è – spiega Arizaga -. Ad alta velocità, invece, conta più l’aerodinamica. Ma la bicicletta di peso medio con caratteristiche aerodinamiche non ha vantaggi in nessun caso».
Sempre a detta di Orbea, per un ciclista con caratteristiche atletiche “medie” la Orca è circa 3 Watt più veloce di una bicicletta aero, su una pendenza del 5 per cento; approssimativamente è 6 Watt più veloce su una pendenza del 10 per cento.
Insomma, aggiungere caratteristiche parzialmente aerodinamiche – ovvero aggiungere peso – comprometterebbe questi vantaggi e ridurrebbe quella speciale sensazione di leggerezza, agilità e reattività che da sempre sono le caratteristiche più ricercate non solo e non tanto dagli scalatori puri, ma in genere dai corridori che mettono la salita ai vertici tra i loro terreni “di caccia”.
Quanto pesa il frame-set
Nella variante al top in composito OMX il nuovo telaio ha un peso indicativo di 750 grammi (misura 53) a cui si aggiungono i 360 della forcella. Il peso passa a 1030 grammi (e 410 per la forcella) nella variante OMR, sempre in taglia 53 centimetri.
L’ossessione del peso
Considerando la variante al top siamo ad un risparmio di circa ottanta grammi rispetto al telaio di precedente generazione: il guadagno risulta da un attento e ossessivo lavoro che ha eliminato tutto il peso superfluo senza compromettere nulla delle apprezzate e conosciute qualità strutturali del frame set.
Questo sforzo si concretizza sia con un telaio dai volumi radicalmente diversi rispetto al precedente, ma soprattutto con una laminazione interna frutto di fogli di carbonio tagliati e disposti con meticolosa precisione.
Laminazione e disposizione nuova del carbonio
Nello specifico, ancor prima di essere impregnati con resine epossidiche, i fogli di carbonio sono disposti in modo da ridurre al minimo le sovrapposizioni di materiale, di conseguenza limitare il materiale utile. Utilizzare un numero minore di “fogli” significa risparmiare grammi, ma significa anche un attento lavoro manuale, che allunga i tempi di lavorazione e i controlli durante le varie fasi del processo.
In particolare sono ben 90 in meno i fogli di carbonio che il nuovo telaio impiega rispetto al precedente.
Altrettanta attenzione è poi posta nel processo di posa delle resine epossidiche necessarie per polimerizzare il manufatto: più nel dettaglio le resine sono stese in modo da limitarne l’inutile accumulo sugli spigoli interni o sugli angoli vivi, risparmiando in questo modo altri preziosi grammi.
Lo sforzo “ossessivo” nel risparmio di grammi è stato condotto in modo da garantire comunque adeguati valori di rigidità generale su tutta la struttura: in questo senso entrano in gioco il design cosiddetto Powerspine del telaio, che punta ad assegnare ai comparti più stressati del telaio le caratteristiche necessarie per resistere agli stress.
Il tubo di sterzo, il diagonale e i foderi posteriori bassi sono in questo senso le porzioni del frame laminate e spessorate per garantire la maggiore resistenza possibile, e farlo secondo una logica che punta a garantire le medesime caratteristiche meccaniche (e di conseguenza le stesse caratteristiche di guidabilità e “feeling”) per tutte le sette misure prodotte, a prescindere dalla lunghezza delle tubazioni.
Design “classico”
Il nuovo telaio abbandona l’inflazionato design con foderi obliqui “ribassati” e tubo superiore quasi orizzontale al terreno tanto in voga oggi, e ritorna invece a volumi che potremmo definire “classici”, con il tradizionale doppio triangolo che trova sul nodo di sella un punto di intersezione; e con un tubo superiore orientato in modo moderatamente sloping.
E a giudizio estetico di chi scrive, questo è un design esteticamente molto gradevole, come minimo perché è un qualcosa che si distingue dal coro.
Le specifiche tecniche
Telaio (e forcella) sono poi completati con specifiche tecniche che oggi è lecito aspettarsi da un telaio race di questo lignaggio.
Ci riferiamo alla compatibilità generosa rispetto alle coperture (fino alla 32c), alla compatibilità sia con gruppi elettromeccanici che meccanici e soprattutto a una verniciatura anche questa attenta a risparmiare peso: tutti i telai Orca vengono verniciati nella sede centrale Orbea dei Paesi Baschi.
In questo modo la Casa controlla attentamente il processo e riduce ulteriormente il peso. Orbea dichiara un peso di 15 grammi per il rivestimento, 25 per la vernice e 40 per l’hardware necessario per completare ogni frame-set.
Ancora, il progetto del nuovo telaio porta con sé il nuovo meccanismo di serraggio a scomparsa del reggisella, che è non è solo semplice ed efficiente, ma è stato accuratamente progettato per ridurre la superficie e migliorare l’aerodinamica.
Da parte sua la forcella è stata progettata per ridurre al minimo il peso e modellata per ridurre al minimo le resistenza aerodinamiche.
I componenti dedicati
Al frame set è abbinabile una famiglia di componentistica dedicata, prodotta dal marchio OC, di proprietà Orbea, così come le ruote OQUO sono anche queste di proprietà dell’azienda iberica, perfette nell’abbinamento con questo frame.
In particolare la famiglia di ruote OQU prevede modelli con cerchio in carbonio o alluminio e con tre diversi livelli qualitativi: LTD, Team e Pro.
Sono disponibili tre diversi profili del cerchio, che permettono agli utenti di scegliere tra la versione più “agile” e leggera da 35 mm, quella più aerodinamico da 57 mm passando per il profilo equilibrato da 45 mm. In tutti i casi la larghezza interna del cerchio è di 21 mm; garantisce compatibilità con un’ampia gamma di pneumatici.
In merito al cockpit, la filosofia di Orbea è quella di fornire il set “curva+ attacco (HP11 + RP10)“ per la massima possibilità di regolazione possibile e un peso estremamente contenuto, mentre, per chi preferisce l’opzione del manubrio integrato, Orbea fornisce un adattatore per montare sul nuovo Orca i manubri “combo” Vision Metron 5D o Deda Elementi Alanera. In entrambi i casi il cablaggio scorre tutto internamente.
Inoltre, nel caso dei manubri HP11, l’ergonomia delle “code” basse è di moderna generazione, ovvero con un flare moderato, ponendo in questo senso Orbea uno dei primi marchi con manubri da strada “svasati” estesi su tutta la piattaforma.
Geometria e MyO restano invariati
Unici due aspetti a non essere cambiati sulla nuova Orca rispetto alla progenitrice sono la geometria (riferita allo sviluppo dimensionale e angolare dei tubi) e il programma di personalizzazione MyO.
In merito alla prima: si tratta di un assetto collaudato, che attraverso foderi estremamente corti e un angolo di sterzo equilibrato riesce ad offrire al rider risposta immediata e agilità.
Da parte sua, il programma di personalizzazione dei colori e della componentistica MyO (che qui sopra rappresentiamo con tre tra le possibilità di personalizzazione praticamente infinite) consente a tutti gli utenti di customizzare gli aspetti cromatici e quelli ergonomici del proprio mezzo, per dotarsi in questo modo di una bici da competizione che possa essere la più adatta ai vari casi, quella ergonomicamente migliore, e anche la più esclusiva e personale possibile.
Il telaio: le specifiche tecniche
Sia la Orca con telaio di grado OMX che quella di grado OMR hanno le medesime specifiche geometriche, morfologiche e dimensionali.
Approfittiamo per dire che il movimento centrale è un BB386, il tubo sterzo ha diametri interni da 1.5″, i cablaggi sono tutti integrati e i perni passanti hanno dimensioni da 12×142 mm (ant.) e 12×100 mm (post.).
Gli allestimenti e i prezzi
Allestimenti di con telaio di grado Orca OMX
Orca M11eLTD (ruote OQUO Road Performance RP35 LTD Carbon, gruppo Sram Red AXS): 10.999 euro
Orca M10iLTD (ruote OQUO Road Performance RP35 LTD Carbon, gruppo Shimano Dura-Ace Di2): 10.999 euro
- Orca M21eLTD (ruote OQUO Road Performance RP35 LTD Carbon, gruppo Sram Force AXS): 7.999 euro
- Orca M20iLTD (ruote OQUO Road Performance RP45 LTD Carbon, gruppo Shimano Ultegra Di2): 6.999 euro
- Orca M31eLTD (ruote OQUO Road Performance RP45 LTD Carbon, gruppo Sram Rival AXS): 5.999 euro
- Orca M30iLTD (ruote OQUO Road Performance RP45 LTD Carbon, gruppo Shimano 105 Di2): 5.799 euro
Allestimenti di con telaio di grado Orca OMR
Orca M21eTeam (ruote OQUO Road Performance RP35 Team Carbon, gruppo Sram Force AXS): 6.599 euro
Orca M20iTeam (ruote OQUO Road Performance RP35 Team Carbon, gruppo Shimano Ultegra Di2): 5.799 euro
Orca M31eTeam (ruote OQUO Road Performance RP35 Pro, gruppo Sram Rival): 4.399 euro
Orca M35i (ruote OQUO Road Performance RP35 Team Carbon, gruppo Shimano 105 Di2): 4.399 euro
Orca M30i (ruote in alluminio tubeless, gruppo Shimano 105 Di2): 3.399 euro
Ulteriori informazioni: Orbea