Parte un Tour de France che taglia in due la Francia e già fa lamentare qualcuno perché manca il “boucle” il ricciolo che normalmente caratterizza il percorso. Poco male, ci concentreremo su altro.
Il Tour de France di quest’anno è più atteso che mai. Dopo il Giro d’Italia con finale in crescendo e, permetteteci, arrivo inarrivabile per spettacolarità a Roma, il Tour è la corsa che conta. Quella che dà senso alle squadre World Tour e agli investimenti milionari. Il 2020 lo ha dimostrato: fosse saltato il Tour de France parecchie squadre avrebbero chiuso i battenti o sarebbero state in grave difficoltà.
Parte il Tour de France 2023 ed è festa, o quasi. La Francia sta passando un momento socialmente instabile e il via da Bilbao appare provvidenziale in questo momento.
La corsa gialla sembra disegnata per gli scalatori e per i Van Aert e Van der Poel che sono buoni dappertutto. Ma anche per un Alaphilippe (foto in apertura) che sembra tornato finalmente ai suoi livelli. Invece c’è solo una cronometro, messa lì per dovere di firma.
Si parte subito con una tappa nervosa e altre, poi a seguire. I velocisti avranno il loro spazio. Cavendish è alla ricerca della vittoria che lo consacrerebbe definitivamente superando anche Eddy Merckx con cui ora condivide 34 vittorie di tappa.
Dopo i favoriti, Vingegaard e Pogacar bisogna tenere d’occhio Bernal al rientro, ma anche i due ragazzini terribili di cui sopra di cui ancora non sappiamo i limiti. Ma ci sono anche Carapaz, Hindley e Mas che pure se non vincenti – almeno a guardare i bookmaker – promettono battaglia.
Quello che inizia oggi è anche l’ultimo Tour de France di Peter Sagan. Lo slovacco sembra prepararsi a un addio più triste rispetto a quello di Cavendish (anche il britannico è all’ultimo Tour) e, pur detenendo il record di maglie verdi della classifica a punti conquistate si schiera al via senza la baldanza con cui ci aveva abituati. Non ce lo saremmo immaginati un Sagan che non ride. Peserà la condanna per guida in stato di ebrezza o anche solo la stanchezza di risultati non più confortanti rispetto a corridori più giovani che lo scalzano anche mediaticamente. Anche Thibaut Pinot è al passo d’addio e promette la danza del cigno.
Spedizione risicata per gli italiani, al via solo in sette e quasi record negativo. La compagine più esigua degli ultimi 40 anni quasi. Bisogna andare a ricercare negli anni ’80 quando il Tour sembrava un tabù per i nostri corridori più forti. Oggi sono cambiate tante cose, ma non i numeri.
L’orgoglio punta tutto su Ciccone, lasciato battitore libero nella neo-rinominata Lidl Trek, poi possiamo tenere d’occhio l’imprevedibile Bettiol, ma anche Trentin. Jacopo Guarnieri non lascia molte speranze facendo parte del treno di Caleb Ewan. L’inossidabile Oss, fedele scudiero di Sagan, potrebbe pensare a qualche fuga, chissà, ma dobbiamo sperare anche in Mozzato e Moscon.
Intanto si parte e noi speriamo, soprattutto, nello spettacolo e anche nella sicurezza. Il pensiero al via è tutto per Gino Mader.
Il Tour de France in tv
La corsa a tappe francese viene trasmessa in diretta integrale su Eurosport (visibiile anche su DAZN) ma si potrà vedere anche su Rai2 e ovviamente su Dicovery+.
La diretta streaming è a disposizione anche su Rai Play.