Tra gli appassionati e amici che si dedicano al ricordo di Marco Pantani, c’è Sergio Biunno, che è anche un collezionista e periodicamente tira fuori delle chicche interessanti sulle biciclette del “Pirata” che non smette di cercare e curare. Oggi, a 19 anni dalla scomparsa di Marco Pantani, ci propone il racconto di questa bicicletta, la prima realizzata per commeorare Marco Pantani.
Dopo la sua prematura scomparsa avvenuta il 14/02/2004 in molti desiderarono realizzare un sogno del quale Marco aveva a lungo parlato:
creare un team ciclistico per insegnare ai più piccoli (tra i 6 -12 anni categoria Giovanissimi) ad andare in bicicletta.
“Vorrei mille bambini per insegnargli a correre alla mia maniera” disse, una volta, Pantani.
Venne creata, già nel 2004, la Pantani Corse, come presidente venne eletto Paolo Pantani (il papà di Marco, ndr) aiutato da Pino Roncucci, Marino Amadori, Fabrizio Borra e con la super visione della Fondazione Pantani.
Penso che sia stata un’iniziativa bellissima che abbia consentito a tanti bambini di avvicinarsi a questo splendido sport, di poter conoscere le imprese di un Campione di altri tempi e di portare una nuvola gialla di piccoli ciclisti con la bandana in giro per l’Emilia Romagna.
Immediatamente si iscrissero una trentina di bambini pronti a correre, ma servivano anche le bici.
La nascita della bicicletta “Pantani”
La Fondazione fece un accordo con un’azienda che storicamente era conosciuta nella zona come verniciatori di telai da corsa, si chiamava Cicli Angelini di San Pietro in Vincoli provincia di Ravenna.
Ha raccontato Germano Lelli (ex meccanico di Pantani ai tempi della Giacobazzi) che il capannone di Angelini era posizionato in aperta campagna e all’esterno non era mai stato imbiancato perché verniciando i telai delle biciclette il capannone cambiava continuamente colore.
Il fondatore Giancarlo Angelini nel corso degli anni era stato affiancato dal figlio Alberto, persona disponibile, educata, che amava il ciclismo, le biciclette e soprattutto Pantani.
Da ragazzo aveva corso nelle categorie giovanili fino alla categria Juniores e poi aveva trasformato la passione in lavoro, iniziando a verniciare i telai da corsa e successivamente a costruirli ricevendo grosse commesse anche da importanti produttori.
Quando capì che c’era sia un’opportunità commerciale per pubblicizzare la sua attività sia di poter fare qualche cosa di concreto per il suo idolo non ci pensò due volte e fece un accordo con la Fondazione.
Angelini fu il primo produttore a realizzare su licenza le biciclette Pantani, immediatamente produsse 500 biciclette di cui una parte da destinare ai piccoli ciclisti e parte per la Fondazione. Ovviamente tutte di colore giallo.
Nel 2008 in occasione del decennale della doppietta Giro e Tour del Pirata decise in collaborazione con la Fondazione di realizzare due esemplari unici, una rosa che fu esposta durante il Giro d’Italia e una gialla per il Tour De France.
Vennero messe in vendita su ebay e il ricavato fu devoluto alla Fondazione per opere benefiche. Le biciclette furono realizzate con componentistica top di gamma che veniva utilizzata per i pro e se le aggiudicò entrambi un grande tifoso, Marco di Udine.
L’indole innovativa di Alberto lo portò a realizzare una bici in carbonio a pedalata assistita a idrogeno realizzata in partnership con la ditta Tozzi di Ravenna. Aveva diversi vantaggi, ecologico, si ricaricava in tempi rapidissimi, una buona autonomia: circa 150 chilometri e attirò diversa curiosità al tempo.
Angelini in quel periodo aprì un negozio a Cervia e questa passione durò circa 20 anni prima di chiudere l’attività e dedicarsi ad atro (aprì un agriturismo). Purtroppo, mentre stava pianificando nuovi progetti scomparve a soli 46 anni.
La bicicletta della mia collezione non è un esemplare unico, ma è unica la storia che racconta. È costruita con grande attenzione e montata con componentistica top di gamma. La scritta “se puoi vincere devi farlo” ricorda una frase celebre del Pirata; la sella dedicata di Selle Italia prodotta in tiratura limitata, ultimo modello delle selle dedicate a Pantani; la foto e vari particolari come le strisce giallo/rosa a ricordare la doppietta Giro/Tour; i richiami alla Fondazione: si trattaba di un vero tributo, unico nel suo genere.
Venne esposta in occasione di una mostra tematica organizzata per la tappa del Giro d’Italia a San Daniele del Friuli “50 Pantani” riscuotendo molto interesse e curiosità da parte degli appassionati.
Le foto che corredano questo racconto sono state realizzate a Toscanella di Dozza (Imola) dove l’ex patron della Mercatone Uno, Romano Cenni, fece costruire un centro abitativo innovativo cxhiamato “la città di Toscanella”
Le caratteristiche tecniche della bicicletta
- Telaio monoscocca carbonio HMC T700 Cicli Angelini Made in Italy
- Forcella in carbonio
- Numero di telaio: ANGELINI 80CFX58,3
- Peso: 7,5 kg
- Ruote in carbonio profilo alto Black con tubolari Tufo hi-composite Carbon
- Gruppo Shimano dura ace 2 x 10 speed
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Da ciclista pippa ar sugo…. Pantani tutt’ora nr 1…ma la bici è in vendita?… Gigi