17 gen 2017 – Ci siamo, dopo averne parlato un bel po’ arriva nei negozi il gruppo idraulico della spagnola Rotor.
Attenzione, non sarà un concorrente diretto dei gruppi che vanno per la maggiore in commercio, la prima produzione di serie, dopo i prototipi già dati ad alcune squadre (Rotor è partner commerciale ma anche per vicinanza territoriale e “amicizia” di Cervélo) prevede 150 pezzi, di cui 50 andranno alla team Under 23 della Fondazione Alberto Contador e gli altri ai primi rivenditori selezionati, tra cui pure in Italia. Insomma, si parte lentamente per un gruppo decisamente interessante e che parte da posizioni completamente diverse rispetto a tutti gli altri modelli sul mercato.
>>> Video e prime presentazioni dei componenti Rotor
Idraulico
«Abbiamo pensato ad un funzionamento completamente differente rispetto ad un sistema meccanico o elettronico – ci ha spiegato Wolfgang Turainsky che abbiamo incontrato presso il distributore italiano, la Larm, di Bologna – perché abbiamo analizzato i pregi e i difetti di ogni sistema per poi partire con un concetto completamente differente».
Così è nata l’idea di un gruppo a funzionamento idraulico che: «permette precisione e costanza nel tempo – prosegue Wolfgang – eliminando quindi problemi dovuti al cedimento progressivo dei cavi, o batterie che si scaricano. Non è un caso, tanto per fare un esempio, che tutti i sistemi di controllo importanti sugli aerei sfruttino proprio le connessioni idrauliche.
«Rotor è un’azienda piccola – prosegue il responsabile del servizio tecnico – con 120 persone, ma per questo possiamo fare tutto seguendo con molta attenzione pur senza raggiungere numeri per coprire il mercato globale»
Intanto i numeri messi in campo dal gruppo Uno sono decisamente interessanti.
Tra questi segnaliamo la leggerezza: il gruppo risulta nella comparazione diretta decisamente interessante. Ecco la comparativa fatta da Rotor:
- Rotor Uno: 1.655 grammi
- Shimano Dura Ace Di2: 2.021 grammi
- Shimano Ultegra Di2: 2.177 grammi
- Shimano Dura Ace (meccanico): 1.799 grammi
- Sram Red 22: 1.614 grammi
- Sram Red eTap: 1.797 grammi
La comparativa è fatta sui gruppi escludendo la guarnitura (poiché Rotor offre diverse opzioni) e considerando la componentistica con freni a disco, disponibili anche per il sistema Rotor (tanto più che è idraulico). Nella comparazione di Rotor non compaiono riferimenti a Campagnolo perché la casa di Vicenza non ha ancora ufficializzato le caratteristiche dei sui gruppi con freno a disco.
La precisione è un altro punto su cui insiste Rotor a favore del proprio gruppo. Il sistema idraulico è perfettamente chiuso e non soffre di cali di prestazione del liquido nel circuito. A questa precisione corrisponde una durata praticamente illimitata visto che non c’è alcuna batteria come nei sistemi elettronici.
Il feeling è stato molto apprezzato dai corridori che hanno già provato il gruppo.
«Le leve di comando comprendono solo due piccole pompe idrauliche – spiegano da Rotor – gli ingombri sono minimi e abbiamo potuto rifinire al meglio l’ergonomia. Anche per chi monta le leve visto che le viti di chiusura sono raggiungibili con facilità (la fascetta che blocca i comandi sul manubrio è in carbonio per favorire il montaggio sul composito) così come le viti di spurgo, operazione che, fatta una volta, può essere tranquillamente dimenticata». In Spagna stanno anche sviluppando delle leve di dimensione ridotta per donne o clienti con mani piccole e «Anche se non siamo produttori sul larga scala siamo in grado di sviluppare facilmente con tutte le modifiche necessarie perché tutta la produzione è a Madrid. Solo le parti idrauliche sono sviluppate fuori, da Magura, comunque in Europa».
Una sinergia tra due aziende e certamente ha aiutato essersi rivolti a chi i freni idraulici li fa con un bel po’ di esperienza alle spalle.
Quelli presentati da Larm sono freni di tipo “caliper”, cioè con il classico pattino che insiste sul cerchio, ma a funzionamento idraulico. Rotor era già pronta con i freni a disco (lo sviluppo del gruppo è avvenuto proprio quando i freni a disco sembrava che dovessero essere usati massicciamente dai professionisti, prima dello stop dello scorso anno), ma ha dovuto virare sul modello tradizionale per seguire le necessità del mercato. Tra l’altro modificano il freno caliper con uno stantuffo di sblocco che permettesse di aprire i pattini per il passaggio delle coperture di grande dimensione.
Le leve per freno tradizionale o a disco sono dedicate: cioè, non sarà possibile montare il freno a disco con una leva realizzata per freni tradizionali e viceversa.
Deragliatore e cambio posteriore funzionano secondo gli stessi principi. L’azione della pompa idraulica nel comando aziona il cambio posteriore con struttura a parallelogramma con molla contrapposta. Interessante, in questo sistema, è la possibilità di sganciare il sistema idraulico e spostare il cambio letteralmente a mano per poter selezionare il rapporto preferito in caso di malfunzionamento. Insomma: si torna sempre a casa. Le regolazioni sul cambio sono minime. Oltre alla battuta superiore e inferiore c’è una vite di taratura nella parte posteriore del cambio.
Doppia compatibilità
Cambio e deragliatore sono lavorati al CNC. I concetti di sviluppo dei due progetti hanno caratteristiche degne di nota. Il cambio posteriore è in grado di funzionare con pacchi pignoni Shimano (il gruppo, di fatto è tarato sugli standard della casa orientale, così come l’impronta del pacco pignoni), ma riesce a far funzionare il sistema anche se si monta una ruota con pacco pignoni Campagnolo. Questo grazie ad uno studio avanzato sulle tolleranze per cui si ha solo una leggera rumorosità in più con i pignoni Campagnolo. Il cambio è in grado di funzionare con un pignone massimo di 30 denti o, appunto, con il 29 di Campagnolo. Il bilanciere è in fibra di carbonio e monta rotelline da 11 denti.
Il deragliatore è dotato di una forcella più larga di quanto non siano altri modelli sul mercato. Questo perché è stato pensato per le guarniture ovali di Rotor ottimizzandone il funzionamento. Negli sviluppi di ulteriori versioni Rotor sta considerando anche di proporre l’1x, cioè sistemi senza deragliatore ma con un’unica corona per il Ciclocross e per un gruppo mtb su cui l’azienda spagnola non nasconde di pensare seriamente.
Il pacco pignoni è l’ultimo componente sviluppato, in ordine cronologico, nel gruppo spagnolo. È costituito da due parti: un corpetto principale, in acciaio, che comprende i primi nove pignoni, e una doppia struttura in alluminio per gli ultimi due pignoni (il più grande, al momento, è il 28m ma verranno realizzati anche altri assortimenti).
Perché il doppio materiale?
È ancora Wolfgang Turainsky a rispondere: «Nei pignoni più piccoli occorre molta resistenza, la catena concentra la trazione su pochi denti e se fossero in alluminio si consumerebbero rapidamente. Il risultato è comunque interessante, anche in termini di peso, vista la particolare struttura elaborata.
La catena, infine, è un’elaborazione cromatica da un modello KMC fatta realizzare appositamente per l’azienda spagnola.
Disponibilità, mercato e prezzo
Come già detto, inizierà una prima distribuzione dei nuovi gruppi sul territorio italiano presso negozi selezionati (si parla di febbraio) che seguiranno con attenzione i primi clienti e in diretto contatto con la casa madre. I primi clienti saranno privilegiati per questo da un’assistenza specializzata che verrà fatta tramite il negozio selezionato (i corsi tecnici si tengono in questi giorni). In caso di problemi e per velocizzare l’assistenza, i prodotti verranno sostituiti e non riparati proprio per permettere alla casa madre di verificare direttamente le cause di eventuali malfunzionamenti. Tuttavia i test finali effettuati con i corridori sono stati decisamente positivi ed è proprio da qui che si è cominciata la produzione in serie dei gruppi.
Il prezzo di vendita al pubblico del gruppo (esclusa la guarnitura) è di 2.500,00 euro, sia in versione con freno a disco che tradizionale.
Galleria fotografica
Ulteriori informazioni: http://www.larm.it/ e www.rotorbike.com
Guido P. Rubino
Posso chiedere una cosa? Come mai quando fate i comparativi non viene mai menzionata Campagnolo ma solo ed esclusivamente Shimano e Sram? Mi risulta che Campagnolo abbia gruppi ben più leggeri delle due, oltre che tecnicamente avanzatissimi. Comprendo che probabilmente il costo è decisamente superiore ma la qualità e la ricerca si pagano.
Salve Giovanni, nella comparazione fatta da Rotor non compare Campagnolo perché il raffronto è stato fatto solo sui gruppi con freno a disco e di quelli della casa vicentina ancora non sono uscite le caratteristiche definitive. I gruppi con freni tradizionali sono tutti più leggeri (e certo Campagnolo si difende molto bene, anzi, fa ottimi prodotti sia di tipo meccanico che elettronico di cui parliamo spesso. Si veda qui: https://cyclinside.it/tag/campagnolo/
Quella di Rotor è una proposta molto molto interessante.. Forse il prezzo (che non comprende la guarnitura) è un pochino elevato.