Ha urlato, ha pianto, sdraiato per terra, sull’erba del velodromo. Non ci credeva nemmeno lui, ma ci ha creduto così tanto da portarsela via. La Parigi Roubaix è italiana. È di Sonny Colbrelli. Sconfitto Van der Poel, terzo dopo Vermeche. Quarto Moscon.
Festa Italia alla Parigi Roubaix 2021. La classicissima in autunno si è presentata zuppa di fango, piena di pubblico, pavé a dorso d’asino che non perdonava nessuna incertezza.
Gianni Moscon è partito presto nella fuga di giornata, quella che poi sarebbe dovuta finire senza troppo disturbo. Invece lui ha resistito e irlanciato, è partito da solo rimasto lì davanti a tutti a gestire un vantaggio che solo la sfortuna gliel’ha cancellato secondo per secondo. Prima una foratura, poi una scivolata a dire che la Roubaix è un miscuglio di forza e fortuna, l’una discendente dell’altra.
Quando Van der Poel ha messo il turbo per Moscon non c’è stato niente da fare, ma grande Italia non è sparita. Finito Moscon, rimasto a inseguire dietro, è venuto fuori Sonny Colbrelli a rilanciare e partire.
Niente maglie più, avevamo detto di quelle rievocative, di quelle da ricercare. Ma a guardarli davanti, in arrivo verso il traguardo, le maglie erano diventata tutte uguali e color fango.
In tre al velodromo. Colbrelli controlla, non sbaglia. Vince, la sua ruota sopravanza quella di Vermeersch, la sorpresa del giorno, davanti pure a Mathieu van der Poel che, come l’Italiano, si butta a terra a piangere ma di sentimenti opposti.
3 ott 2021 – Riproduzione riservata – Cyclinside