10 mar 2018 – C’è stata qualche polemica in occasione della seconda tappa della Tirreno Adriatico, quella arrivata in volata con vittoria di Kittel su Sagan e dove molti aspettavano Gaviria. Proprio il corridore colombiano si è lamentato per il fondo stradale a suo dire pericoloso e causa di cadute, in particolare, di quella a sette chilometri dal traguardo che ha coinvolto diversi corridori.
Abbiamo approfondito la cosa:
«In realtà non è andata proprio così – ci ha spiegato Aldo Pacini, presidente del Comitato di Tappa con lunga esperienza di direttore di corsa – e ci dispiace molto che quella che ne sia uscita fuori sia stata una brutta figura immagine per chi ha lavorato con molta attenzione e cura affinché tutto procedesse per il meglio.
«Nel periodo precedente la tappa ci siamo dati da fare a sistemare le strade. Purtroppo il freddo e il gelo di quei giorni non hanno permesso la riasfaltatura completa del circuito – continua Pacini – per cui in accordo col Comune, si è proceduto con interventi a macchia di leopardo che hanno reso le strade perfettamente percorribili. Abbiamo anche provveduto a qualche modifica come ci aveva chiesto RCS (l’organizzazione, ndr). Però non è corretto dire che c’erano buche sul circuito finale, la strada era anzi molto sicura, almeno nel circuito. Qualche problema in più c’era nella vecchia Aurelia, ma anche lì si è fatto il meglio».
Proprio a testimonianza di quanto detto Pacini ci ha fatto pervenire un video, girato da uno spettatore, dove si vede chiaramente che la caduta a sette chilometri dal traguardo è stata la conseguenza del gruppo che si è ristretto all’improvviso nella lotta frenetica per prendere le prime posizioni tipica degli ultimi chilometri di gara. Nel video di seguito si vede chiaramente che i corridori si “arrotano” sulla strada perfettamente liscia e non è nemmeno colpa del marciapiede. Una normale caduta di gara, insomma, come può avvenire disgraziatamente quando sono in tanti a voler disputare una volata importante.
Ecco il video:
Redazione Cyclinside