All’UAE Tour è avvenuta una caduta che ha colpito non solo De Gendt, vittima dell’incidente, ma anche il pubblico di appassionati e tecnici che hanno assistito al “volo” del belga durante la quinta tappa.
Cos’è successo? Da quel che si è visto nel video, Thomas de Gendt è rimasto vittima di uno stallonamento del pneumatico che ha messo anche in evidenza la presenza di un Ariliner, il “salsicciotto” di Vittoria che garantisce la tenuta della gomma in caso di perdita di pressione.
Qui il video di Eurosport:
Per la cronaca, de Gendt è tornato in bici con solo escoriazioni e qualche botta (come si vede nella foto di Sprint Cycling Agency in apertura).
Un fatto decisamente insolito, abbiamo più volte, sperimentandolo anche personalmente, apprezzato il comportamento delle gomme Vittoria, quel che è successo lascia perplessi ma, intanto, ha scatenato la CPA (Cyclistes Professionnels Associés) che ha fatto un comunicato dove i corridori si dicono perplessi sulla sicurezza del sistema hookless.
In proposito abbiamo contattato direttamente Adam Hansen, l’ex corridore è attualmente presidente di CPA e ha confermato a Cyclinside le sue perplessità:
«Il CPA non è soddisfatto di questo sistema perché la ragione principale di un cerchio senza gancio è la produzione più economica. Questa non dovrebbe essere una priorità rispetto alla sicurezza. Su un cerchio con gancio (hook) sei in grado di usare la stessa larghezza del pneumatico e la stessa pressione di un hookless. Quindi non c’è un vantaggio con l’hookless».
Tutto qui? In realtà sappiamo che le aziende hanno studiato con attenzione la situazione proprio per rendere il sistema sicuro, ma è pure necessario rispettare misure e pressioni di gonfiaggio specifiche. In tal proposito è stata la stessa Lotto Dstny ad affrettarsi a chiarire di aver rispettato tutte le specifiche di montaggio dopo che un articolo di Escape Collective aveva puntato il dito sulla possibilità che de Gendt avesse utilizzato un cerchio con una larghezza interna da 25 millimetri, con una gomma da 28 millimetri (per le hookless quella larghezza andrebbe per gomme da 29 millimetri di sezione in su).
Cosa è successo realmente? Vittoria gomme, ci ha messo un po’ a verificare la situazione con la squadra, ma ha dichiarato che il danno è stato causato dall’impatto con un sasso e, quindi, non legato al sistema hookless- copertura. La conseguente rottura del cerchio ha portato poi alla caduta.
Chiariscono inoltre sempre da Vittoria: «È importante sottolineare che l’incidente non è stato causato da problemi di compatibilità tra i componenti utilizzati dal team. Lo pneumatico Vittoria Corsa PRO 28mm TLR è stato sottoposto a numerosi test su diverse ruote hookless in commercio, inclusi i modelli Zipp (come il modello 353NSW). La compatibilità è stata accuratamente convalidata attraverso test in laboratorio, prove sul campo, prove in gara, e anche dalla comunicazione ufficiale fornita da Sram attraverso il proprio sito web. In qualità di membri dell’ETRTO, sviluppiamo costantemente i nostri prodotti nel rigoroso rispetto delle norme ETRTO, comprendendo sia gli attuali standard ETRTO che i “Previous Standard Data (PSD)” ETRTO».
Insomma, una soluzione plausibile che, alla fine, salva tutti. D’altra parte non abbiamo mai assistito a cedimenti di questo tipo e la tecnologia tubeless si sta diffondendo rapidamente per gli indubbi vantaggi che porta.
Ad esempio, quando Tim Merlier nella quinta tappa sempre dell’UAE in sella alla sua Specialized, si è classificato al secondo posto nonostante una gomma che ha perso pressione. Il corridore si è rammaricato per non poter competere per la vittoria di tappa, tuttavia ha salvato almeno il secondo posto. Con un altro tipo di copertura sarebbe inesorabilmente stato costretto a un pit stop.