Bei ricordi per Pogacar da queste parti. Tanto che appena si sposta Majka non resiste e un allungo lo fa, chissà se per entusiasmo dei ricordi o tentativo vero. Kamna davanti, superstite di giornata. Niente da fare neanche per lui. Gli dà il là Vingegaard che lo provoca e lui fa il suo: mangia tutti e vince in maglia gialla, come Van Aert due giorni fa. Ma questa è una vittoria pesante.
Un arrivo durissimo, oltre l’immaginabile, con lo sterrato finale e un’impennata che respinge. Corridori che si spengono dopo il traguardo, bisogna spingerli via per non intasare l’arrivo.
E pensare che sembrava una giornata di quasi riposo, almeno dal punto di vista delle emozioni perché, diciamocelo chiaro, questo Tour de France ancora alla prima settimana, ci ha abituati così bene da poterci considerare viziati. Abbiamo avuto spettacolo anche in tappe che sulla carta sarebbero state semplici, da volata. E invece Van Aert, Pogacar…
Già, Pogacar. Alla Planches des Belles Filles ha bei ricordi. Due anni fa soffio via il Tour de France a Roglic dopo una cronometro incredibile. Ma intanto Pogacar in giallo ha ritrovato la squadra. La UAE che sembrava un po’ dispersa nelle tappe fino ad ora, si è ritrovata compatta e finalmente vicina al suo capitano.
Davanti altra storia. Fuga e selezione con arrivo solitario di Kamna a dare spessore alla presenza della Bora Hansgrohe che dimostra velleità tutt’altro che trascurabili anche se poi, nel finale, perde Vlasov. Eppure nemmeno per Kamna ci sarà gloria. Cannibale Pogacar non lascia niente.
8 lug 2022 – Riproduzione riservata – Redazione Cyclinside