9 lug 2017 – Delle tante salite di oggi quella decisiva, o comunque combatutta, è stata l’ultima. Tutt’altro che inutili ovviamente, le altre, perché erano nella gambe di tutti.
È proprio sulla salita del Mont du Chat che succede lo spettacolo. I migliori tutti insieme quando Froome ha un problema alla bicicletta. Alza la mano per chiamare l’ammiraglia e Fabio Aru, che gli è dietro, lo supera e parte secco, staccando tutti e inseguito solo da Quintana. Lo inseguono tutti e non lo lasciano andare e non gli danno un cambio. C’è Froome a cambiare bici dietro e non sembra bello a nessuno partire così. Anche Aru, alla fine, si ferma nella sua azione che fa già discutere e non proprio bella a vedersi. Non rallentare ad aspettare, ma certo proprio partire forse non era il caso.
Quando il gruppetto si ricompatta Aru e Froome parlano pure, chissà se si sono chiariti, restano le immagini che non lasciano molto alla fantasia. Intanto Froome resta solo, senza compagni di squadra e allora gli avversari partono a ripetizione. Il primo a pagare gli scatti è Contador che perde contatto quasi subito. Poi parte Porte e alla fine Froome, mettendo in crisi Quintana e anche Aru che però reagisce (e intanto aveva mandato in avanto Fuglsang).
Froome parte e insiste e cede anche Bardet mentre Aru resta appeso a un filo cercando di superare il momento di difficoltà.
Barguil, intanto, rimane solo davanti e vince l’ultimo gran premio della montagna.
In discesa si va forte, Porte sbaglia una curva, scivola nel prato, viene proiettato sull’asfalto e viene travolto da Daniel Martin. Bruttissima caduta per il corridore della BMC che finisce il suo Tour in ambulanza.
Intanto finita la discesa davanti rimane da solo Romain Bardet che prova addirittura ad andare all’attacco della maglia gialla. Viene ripreso a due chilometri dall’arrivo.
Il finale è rocambolesco, la volata si decide al fotofinish con Barguil convinto della vittoria ma poi l’esito, impietoso, del controllo elettronico che assegna inequivocabilmente la vittoria a Uran (vedere foto d’apertura). Quintana e Yates arrivano a un minuto e 14 secondi con Daniel Martin.
Certo, avremmo preferito un finale diverso, con tre salite Hors Categorie. Difficile immaginare un arrivo al fotofinish. Curioso pure il comportamento di Fugslang che è partito nel momento in cui Aru stava preparando la volata mandandolo, di fatto, fuori anche dagli abbuoni. Se due compagni di squadra fanno quinto e sesto su sei all’arrivo qualcosa non ha funzionato.
Redazione Cyclinside