Siamo abituati a vedere le biciclette Liotto in fibra di carbonio come dei modelli di alta gamma realizzati con tecnologia di fasciatura e personalizzati nella realizzazione delle misure come l’Aquila SL che è una delle più apprezzate. Alta gamma, quindi prezzi elevati, ma Cicli Liotto ha pensato anche come soddisfare i potenziali clienti che puntano ad una fascia di prezzo più bassa senza rinunciare alla bellezza di un telaio in fibra di carbonio dalle linee aerodinamiche.
Ecco allora la Freccia Aero Disc, una bicicletta realizzata con telaio monoscocca, non su misura (sono comunque sei le taglie standard in grado di coprire la maggior parte delle esigenze. La costruzione in serie permette di abbattere i costi anche con fibra di carbonio ad alto modulo e un risultato di peso di tutto rispetto: nella misura media il telaio della Freccia Aero Disc ha un peso di 980 grammi. Niente male per un telaio con linee aerodinamiche mantenersi al di sotto del chilogrammo di peso.
Misure standard ma senza rinunciare alle personalizzazioni che sono uno dei punti di forza di Cicli Liotto. Vediamo nel dettaglio le caratteristiche della bicicletta.
Telaio monoscocca, forme aero e peso contenuto
Come detto la Freccia Aero Disc, si caratterizza per una costruzione monoscocca in carbonio ad alto modulo con un design aero e un peso del telaio di 980 grammi. Le misure disponibili sono sei, vanno dalla 47 alla 58.
Ormai è uno uno standard per quanto il mondo stradale: anche la Freccia Aero Disc è dotata di passaggio cavi completamente integrato, reggisella in carbonio che fa parte del kit telaio seguendo la forma del piantone.
Vista la tipologia di bicicletta la geometria è studiata in conseguenza con un angolo piuttosto aperto per lo sterzo che farà perdere qualcosa in prontezza di guida ma restituisce sicurezza e comfort nella conduzione del mezzo. I foderi posteriori molto sottili, si collegano al tubo verticale in posizione ribassata, ma non estremizzata come nelle ultime realizzazioni dei competitor.
Seguendo le linee aerodinamiche, i profili del telaio hanno un design a coda tronca. Si nota nel design del reggisella e, di conseguenza, del tubo sella.
I tubi del carro posteriore sono abbastanza sottili e diventano via via più importanti quando si avvicinano al movimento centrale.
La forcella presenta ovviamente foderi dal profilo filante e un passaggio ruota generoso secondo gli ultimi dettami aerodinamici ma così è anche in grado di contenere gomma piuttosto abbondanti. Ci si possono montare coperture con sezione da 32 millimetri senza problemi.
Montaggio e personalizzazione della Freccia Aero Disc
Prezzo contenuto ma montaggio tutt’altro che standardizzato: è un altro punto a vantaggio di questo modello. Noi l’abbiamo montata con un manubrio marchiato Liotto in carbonio con profilo aero e attacci FSA ACR in alluminio. Il gruppo Sram Rival AXS completato dalle ruote Fulcrum Speed Combo 57/42 montate con gomme Vittoria Speed Corsa da 28 millimetri.
Per quanto riguarda la sella, abbiamo provato diverse soluzioni si Selle SMP: la Evo e la Evo Plus, ma anche la F20C.
E poi su strada!
Abbiamo utilizzato la bicicletta per qualche mese in questa primavera un po’ strana, caratterizzata da un alternarsi di giornate quasi estive ad altre praticamente invernali con vento e pioggia.
Proprio il meteo altalenante di questi ultimi mesi ci ha fatto apprezzare questa bici che, pur non progettata per un utilizzo racing spinto, ha saputo dire la sua per quanto riguarda il comfort (non è una cosa da poco con un telaio con profili aerodinamici) e non ha nemmeno sofferto troppo il vento laterale premiando la scelta dei profili differenziati delle ruote Fulcrum.
Aero, quindi rigida? Sì, ma senza lasciare il comfort a casa. È questa la caratteristica che ci è piaciuta di più. La parola comfort è quella che è ritornata più spesso negli appunti di lavoro di questa prova. La bicicletta, se testata in qualche scatto, si è ben difesa restituendo sensazioni positive, chiaro che il riferimento deve essere con modelli pari livello e non con dei telai di vertice nati ottimizzati per le competizioni. Mantenere delle medie elevate, gambe permettendo, non è stato poi così difficile.
In salita questa bici paga un po’ pegno se si è abituati a rilanciare spesso l’azione alzandosi sui pedali ma, se si sale di passo, garantisce prestazioni di tutto rispetto.
Già per le discese si è dimostrata stabile, merito di quella geometria che avevamo detto, ma proprio la stabilità permette di divertirsi mollando un po’ i freni in tutta sicurezza e senza sorprese nell’impostazione delle traiettorie. Un telaio confortevole, poi, si fa apprezzare anche quando la strada non è proprio liscia. Non sarà l’ideale per gli sterrati, ma qualche tratto che pure ci siamo trovati ad affrontare ce lo siamo lasciati alle spalle senza problemi.
Prezzi e considerazioni finali
Sì, non sono pochi in assoluto nemmeno i 4.300,00 euro di partenza di questa Liotto, ma nel panorama del mercato attuale si tratta di un prezzo decisamente contenuto nel paragone tecnico con modelli che vogliono cifre superiori di tre volte per essere portati a casa. Si tratta, a tutti gli effetti, già di una bicicletta di buon livello che permette, magari in futuro, di farsi qualche regalo e evolvendo il mezzo senza la necessità di una spesa alta subito. Con la cifra detta di porta a casa la bicicletta montata con gruppo Shimano 105 2×11, ruote Fulcrum Racing 4 con profilo da 35 millimetri e manubrio con passaggio cavi integrato in carbonio.
Ulteriori informazioni: https://www.liotto.com