Non tutti possono vantare oltre cento anni di esperienza nella realizzazione di biciclette artigianali. Era il 1922 quando Luigi Liotto aprì la sua officina e iniziò a costruire i primi telai da corsa con le rivoluzionarie per l’epoca, tubature Mannesman. Ancora oggi, tre generazioni dopo, Liotto realizza le sue biciclette con la stessa passione e dedizione di quei tempi.
Passione che “si sente” quando si pedala su una bicicletta Liotto, e noi abbiamo avuto la possibilità di provarne una veramente interessante, la Liotto Aquila SL.
Un telaio tube to tube
Liotto è un artigiano della bicicletta che cura i propri prodotti fin nei minimi dettagli. Non a caso i telai Liotto sono studiati e realizzati uno ad uno con la tecnologia tube to tube.
Questa tipologia di costruzione si può assimilare a quella utilizzata per realizzare i telai in acciaio. I tubi in carbonio, scelti a seconda delle caratteristiche e della risposta che si vuole ottenere dal telaio, vengono tagliati e sagomati in modo preciso. Sono successivamente messi in dima e incollati. Una volta che il telaio è assemblato, vengono aggiunti degli strati di fibra di carbonio e resina, sapientemente orientati e posizionati così da ottenere il comportamento che si desidera dalla struttura. Questa tecnica, decisamente più lunga e laboriosa rispetto a quella industriale, permette di realizzare un telaio in carbonio su misura, durevole e che risponde alle vere necessità del cliente.
Il telaio dell’Aquila SL è realizzato in carbonio Torayca M55J 1K che conferisce alla struttura leggerezza e una grande rigidità torsionale. Il peso in misura M di questo telaio è di soli 850 grammi.
Nel realizzare il telaio della Liotto Aquila SL si è puntato principalmente sulla versatilità, cioè ottenere una bicicletta che potesse essere leggera e reattiva in salita, precisa e sicura in discesa, veloce e comoda in pianura. E l’obiettivo sembra proprio essere stato centrato.
Le geometrie del telaio sono comode e l’angolo di sterzo è abbastanza aperto, così da migliorare il comfort e la guidabilità. L’inclinazione del tubo orizzontale è nella norma, mentre i foderi posteriori molto molto sottili, si collegano al tubo verticale abbastanza in basso, dove “si espandono” a formare una zona di rinforzo che irrigidisce la struttura senza però appesantire il design. A irrigidire ulteriormente questa zona, un sottile traversino ad arco che collega i foderi posteriori appena sopra la ruota. I tubi del carro posteriore sono abbastanza sottili nella zona del perno ruota e diventano via via più importanti quando si avvicinano al movimento centrale, che si presenta robusto, solido ma sobrio.
Il tubo sterzo è perfettamente cilindrico e la parte aerodinamica viene lasciata alla bellissima forcella e alla piega integrata con passaggio cavi interno che dona una grande pulizia a tutta la struttura della bicicletta.
Il telaio, disponibile in ben 7 taglie dal 46 al 59 è anche realizzabile senza sovrapprezzo sulle specifiche misure e richieste del cliente.
Qualche curiosità sul telaio Aquila SL
Il carro posteriore dell’Aquila SL può ospitare gomme fino a 35 millimetri, mentre la forcella di serie può accogliere gomme da massimo 30 millimetri.
Su richiesta è però possibile montare una forcella più larga che arriva a gomme da 35 millimetri, così da trasformare la SL in una bicicletta in grado di affrontare in comodità anche tratti di facile sterrato.
Inoltre è possibile ordinare la Liotto Aquila SL anche in versione rim brake.
I componenti montati sulla Liotto Aquila SL in prova
L’Aquila SL utilizzata per questo test ha una bellissima livrea “total black” molto aggressiva e accattivante, realizzata con vernice nera opaca che faceva da contrasto con i dettagli nero lucido. È montata con gruppo Shimano Ultegra Di2 R8100 2×12, con guarnitura 52-36 e cassetta 11-30. Al reparto freni si è optato per dei dischi SM-RT800 da 140 millimetri sia all’anteriore che al posteriore.
Le ruote in carbonio sono della Fulcrum Speed con profilo da 42 millimetri, canale interno da 23 millimetri e raggi piatti. Le coperture sono delle Pirelli Zero Race 700×28 montate con camera che abbiamo gonfiato a 6 bar di pressione.
Per finire il reggisella Deda Superleggero in carbonio a sezione tonda e la sella Selle italia SRL 3D carbon. Molto bello ed efficace il nastro manubrio che richiama il disegno 3D della sella.
La bicicletta in misura L così montata e senza pedali, pesava esattamente 7 chilogrammi.
La prova e le sensazioni di guida
Abbiamo avuto la possibilità di testare a lungo la Liotto Aquila SL. Le uscite sono state prevalentemente collinari di 60-70 chilometri, intervallate da saliscendi ripidi e divertenti.
È stato sufficiente montare i pedali e regolare l’altezza sella per trovarmi immediatamente a mio agio con questa Liotto Aquila SL. Sono alto 180 centimetri e pedalo a 75 centimetri di altezza sella e fin dalle prime pedalate ho subito percepito un buon feeling con la bicicletta, nonostante l’impostazione in sella abbastanza aggressiva. Salendo in sella salta subito all’occhio la cura riservata ad ogni minimo dettaglio. La piega integrata, verniciata in tinta con il telaio riporta il logo Liotto, la pulizia del manubrio, il nastro che richiama il disegno della sella.
Una volta che si inizia a pedalare si percepisce subito la rigidità torsionale della struttura, ottima ma non eccessiva e questo si ripercuote positivamente sulla comodità generale della bicicletta che invita a macinare chilometri spingendo forte sui pedali.
In salita la posizione è comoda e non richiede correzioni, si pedala per la maggior parte del tempo con le mani sopra le leve dei freni e solo nei tratti veramente impegnativi si sente la necessità di portarle nella posizione alta del manubrio. In salita e in pianura, quando ci si alza in piedi, i rilanci sono facili ed efficaci.
In discesa, una volta presa la giusta confidenza, la Liotto Aquila SL si rivela precisa e in grado di trasmettere sicurezza grazie anche alla frenata potente e modulabile dei freni Ultegra montati su questo modello.
Una bicicletta l’Aquila SL che si comporta bene in qualsiasi situazione e che si presta a qualsiasi tipo di utilizzo, dalle uscite intense di qualche ora alle lunghe granfondo dove la comodità è un plus non trascurabile.
I prezzi
La Liotto Aquila SL oggetto del test ha un prezzo al pubblico di 9.500,00 euro. Una cifra che se rapportata a biciclette simili di altri marchi, è nella media. In questo caso parliamo di una bicicletta artigianale, realizzata in Italia, che può anche essere costruita sulle misure e richieste del cliente.
Il frame kit invece composto da telaio (850 grammi), forcella (390 grammi), piega integrata (350 grammi) e sempre con la possibilità di realizzarlo sulle misure del cliente e senza sovrapprezzo, ha invece un costo di 3.900,00 euro.
Ulteriori informazioni: https://www.liotto.com