5 ott 2018 – «Papà avrebbe detto che era troppo, un monumento tutto per lui mica se lo meritava». Quando ha preso la parola Leszek Berruti, figlio di Luciano, erano tutti zitti, ritrovando nella parole e nell’accento inconfondibile, il carattere del Berruti, l’eroico per antonomasia.
Berruti, uno dell’Eroica, che era diventato un simbolo e uomo immagine per una manifestazione che, di anno in anno, fa tutti uguali, tutti ciclisti con la stessa fatica da raccontare ognuno a modo suo. E Luciano Berruti era speciale proprio nella sua normalità. Era quello che “volevo vedere se si poteva fare proprio come facevano i ciclisti una volta”. Ed è diventato “il Berruti” di tutti.
Gaiole, dal 5 ottobre 2018, lo ricorda così. Una colonna tagliata, una bicicletta come la sua, col numero uno, con la catena spezzata e il suo volto, opera dell’artista Fabio Zacchei, che l’ha immortalato così, nella bellezza della fatica che a lui piaceva tanto. E come la moglie Sofia continuava ad accarezzarselo appena i figli Laszek e Jacek, hanno tolto il velo all’opera.
Redazione Cyclinside