14 mar 2020 – Meritata vittoria di tappa per Nairo Quintana, meritata vittoria finale per Maximilian Schachmann che resiste in salita e porta a casa una corsa a tappe rocambolesca.
Sbiadita però, sì. Peccato perché partita bene, con tappe interessanti. Proseguita pure bene, visto il livello dei corridori e il modo in cui hanno interpretato tutte le frazioni. Sbiadita perché è una corsa che non si è voluta arrendere a se stessa e, alla fine, ha perso pezzi importanti per strada. Già i colori erano più tenui per l’assenza, già al via, di molte squadre, rinunciatarie per motivi di sicurezza. E viene da chiedersi perché alcune sì e altre no? Eccesso di prudenza?
L’evoluzione dei giorni successivi ha continuato, purtroppo, a dimostrare che forse ha ragione chi non è partito. Ringraziamo dello spettacolo chi ce l’ha offerto ma resta il dubbio se ne sia valsa la pena e quello di aver visto una corsa comunque senza qualcosa, a cominciare da corridori importanti assenti giustificati, anche se si dice che chi manca ha sempre torto. Non è questo il caso.
Assente ingiustificata, piuttosto, è l’UCI. Che anche nel giorno dell’annullamento del Giro delle Fiandre (fatto storico e senza precedenti) ancora non dice la sua a sostegno del movimento lasciando gli appassionati in balia degli eventi e, a quanto pare, anche gli organizzatori.
Ora potremmo parlarvi del bel Quintana visto in questi giorni, appare cambiato anche come carattere il corridori nella nuova squadra. Verrebbe da dire pure della bella gambe messa in mostra da Nibali, di un Benoot esplosivo e in forma da… Strade Bianche (il belga non aveva nascosto di puntare al bis). Tutti corridori che ora andranno a risposo forzato, almeno dalle corse, almeno per un po’.
GR