6 apr 2019 – Dietro i report che leggete sulle pagine di Cyclinside.it, dietro la descrizione che vi facciamo di una bicicletta oppure di una ruota, di una scarpetta da ciclismo o di un semplice pantaloncino, bene dietro a tutto questo molto spesso ci sono le classiche presentazioni riservate alla stampa, quelle che, per renderle più accattivanti, all’americana sono chiamati “press launch” o “press camp”. Ma il discorso di fondo non cambia: tu che sei in redazione ricevi per tempo l’invito formale da parte dell’azienda a partecipare alla sua presentazione, decidi se andare o meno in base ai tuoi impegni, ti sposti poi in machina, in treno in aereo a seconda del luogo in cui quel meeting è stato organizzato, per poi passare uno, due o più giorni in compagnia dei responsabili dell’azienda ospitante, provare il loro prodotto, per poi tornartene in redazione o a casa tua per scrivere il report di ciò che hai visto o testato.
Lavoro privilegiato il nostro, per carità, ma oggettivamente spesse volte ci capita di fare migliaia di chilometri, spendere tempo e denaro per presenziare al lancio di un semplice accessorio, di un componente di relativa importanza, oppure di una bicicletta che di nuovo ha semplicemente la livrea rispetto a quella che avevano fatto vedere l’anno precedente.
Insomma, è stata una spesa di tempo e denaro per te e lo è stato soprattutto per l’azienda, che per promuovere il suo nuovo articolo non ha potuto far altro che organizzare un evento ad hoc, sostenendo tutte le spese connesse allo spostamento e all’alloggio dei giornalisti ospiti. È proprio per questo motivo che, da qualche anno, più di qualche grande marchio dell’industria ciclistica ha pensato bene di accorpare alla classica presentazione stampa il meeting con i propri distributori, con i negozianti e magari anche con alcuni fornitori, creando un “maxi evento” di più giorni che facendo economia di scala consenta di contenere i costi complessivi. E per i marchi più piccoli? Quale strada può percorrere il piccolo brand per dare visibilità mediatica ai propri prodotti? O ancora, quale soluzione può trovare il marchio, anche grande, che di novità durante una stagione ne “sforna” più di una e che per questo non può permettersi di mettere in piedi due, tre o più presentazioni per la stampa? Forse la classica fiera? “Ni”, perché anche le fiere internazionali che si svolgono durante l’anno hanno costi elevati, di conseguenza molte aziende a volte ne disertano alcune. Inoltre, per gli operatori dell’informazione, alla fiera non c’è modo di testare fino in fondo la novità appena introdotte, non c’è il tempo di parlare con ingegneri e product manager che spieghino per bene quell’articolo che poi sarà da recensire sul magazine.
L’alternativa economica, pratica e smart alla classica presentazione stampa la propongono allora Simon Cittati e Giulio Neri, entrambi trentottenni ma entrambi con trascorsi di spessore nella bike industry (il primo per anni in Sram, il secondo in Alpinestars e Endura). Per dare corpo alla loro idea semplice che può risultare ottimale, nel 2017 hanno lasciato i rispettivi datori di lavoro per mettersi in proprio e fondare assieme la Bike Connection Agency: appunto, come ricorda il nome BCA si mette in connessione con le varie aziende del settore ciclo per mettere in piedi eventi ad hoc durante i quali più marchi possano essere presenti assieme per presentare e far testare i loro prodotti alla stampa specializzata, risparmiando alle aziende ospiti l’impegnativo aspetto della logistica alberghiera e degli spostamenti dei giornalisti. Questi ultimi, da parte loro, hanno occasione di condensare in un solo evento presentazioni che altrimenti gli avrebbero richiesto tempo, spostamenti e costi almeno tripli, quadrupli se non di più.
Semplice, no? Mica tanto:
«Il lavoro più difficile – ci spiega Giulio Neri – è convincere le aziende a superare la ritrosia che deriva dal timore di affiancare nel nostro evento aziende che potrebbero essere loro concorrenti. C’è poi il fatto che le aziende del ciclismo hanno spesso una natura e una matrice molto diversa le une dalle altre, per questo per noi è sempre molto complesso capire quali sono le loro reali esigenze e convincerle ad aderire ad un formato con il quale comunque sanno che andranno ad abbattere i costi in maniera importante».
Bike Connection Agency organizza almeno tre eventi l’anno, che ruotano attorno alle aziende della mountain bike: c’è il Mountain Bike Connection Winter che si organizza a fine febbraio a Massa Marittima, in provincia di Grosseto e poi il Mountain Bike Connection Summer, che quest’anno si svolgerà sulle Dolomiti.
Il successo del formato è stato tale (ben dodici le aziende coinvolte all’ultimo evento “mountain”) che BCA ha deciso quest’anno di lanciare il suo primo evento dedicato al mondo del ciclismo su strada dove anche Cyclinside era presente. Al primo Road Bike Connection organizzato a Girona, Spagna, da una parte erano presenti venti media provenienti da Europa ed Usa, dall’altra aziende leader come Sram ed Elite, oltre a realtà più piccole come Hope (produttore di freni a disco di altissima gamma) e Komoot (specializzata in software di navigazione per il ciclismo sportivo e per il cicloturismo). Tutte quante hanno comunque potuto usufruire dello stesso identico trattamento:
«Il nostro lavoro ci consente di offrire alle aziende un servizio che le metta tutte sullo stesso piano – spiega ancora Giulio Neri – di dare loro gli stessi strumenti per promuovere al meglio le loro novità ai giornalisti». Ed effettivamente in anni e anni di presentazioni stampa non ci era mai capitato di avere in programma meeting individuali con i responsabili delle rispettive aziende, di avere 45 minuti dedicati ed esclusivi durante i quali poter parlare direttamente ed individualmente con il product manager o l’ingegnere dell’uno o dell’altro marchio presenti all’evento. Il resto della giornata? Ovviamente riservato ai test sul campo, che nel caso dell’evento di Girona abbiamo potuto spalmare lungo ben tre giorni di pedalate “vere” e serie, durante le quali a disposizione avevamo anche un fotografo e un video maker che realizzavano foto e riprese, anche queste ad hoc ed individuali.
«L’idea era quella di prendere l’esperienza che abbiamo nel mondo della comunicazione e spenderla nel nostro settore di passione, prima di tutto la mountain bike ma anche la bici da corsa – ci spiega Simon Cittati, che da qualche tempo è diventato anche incallito pedalatore stradista. – Il salto di qualità è stato creare un’idea per creare qualcosa che fosse innovativo e che superasse problemi irrisolti come quello delle spese troppo alte che devono sostenere le aziende e il tempo necessario ai giornalisti per essere presenti a troppi eventi nel corso della stagione. L’obiettivo degli eventi BCA è dare alle aziende la possibilità di rendere visibile il proprio prodotto, ma farlo con un tempo che sia di qualità e in un modo che sia sostenibile dal punto di vista delle risorse. Da parte sua il media risparmia tempo e con il nostro evento riesce a soddisfare le esigenze che ha oggi il mondo dell’informazione, dove c’è un’enorme necessità di creare contenuti, tutti i giorni, con sempre maggiore frequenza».
Il prossimo evento Bca è dunque quello estivo “mountain”, in programma dal prossimo 24 al 28 giugno ad Andalo, sulle Dolomiti. Le aziende sono avvisate, dunque.
http://bikeconnectionagency.com
Maurizio Coccia