“Black Boy Fly“, di Marco Ballestracci, è la storia di Marshall “Major” Taylor, il primo ciclista afroamericano capace di diventare campione del mondo su pista. Siamo a fine Ottocento, la Costituzione americana ha abolito la schiavitù da trent’anni, ma non la segregazione razziale. Oltre a misurarsi in pista con i suoi avversari bianchi, molti dei quali rifiutano di confrontarsi con lui, Major Taylor è costretto ad incassare i colpi subdoli dell’America razzista che non sopporta l’idea di vedere un nero sprintare più forte dei propri campioni bianchi. Una storia di ciclismo ma anche di “razzismo sistemico”, ovvero la discriminazione razziale presente a livello istituzionale all’interno di una società. Un tema, purtroppo, ancora di grande attualità.
Ne abbiamo parlato con Gino Cervi, curatore della collana Pagine Alvento edita da Mulatero Editore. Un progetto editoriale giovane, partito a novembre 2021 con la traduzione di “Solo“, la biografia di Thomas De Gendt, scritta dal giornalista fiammingo Jonas Heyerick. Nel già ricco catalogo sono presenti anche autobiografie di campioni del ciclismo di ieri e di oggi, quali, ad esempio, Laurent Fignon e Julian Alaphilippe, così come le storie dei ciclisti colombiani che a partire dagli anni Ottanta hanno portato il proprio paese alla ribalta delle cronache sportive internazionali. Di recente pubblicazione è la biografia di Learco Guerra a cura di Claudio Gregori e Marco Pastonesi, due firme autorevoli del giornalismo e della letteratura sportiva. Altri titoli sono in arrivo entro la fine dell’anno, tra i quali la biografia di Frank Vandenbroucke, il compianto ragazzo prodigio che sembrava destinato a seguire le orme di Eddy Merckx.
Ulteriori informazioni: https://alvento.cc/pagine-alvento
24 ott 2022 – Riproduzione riservata – Cyclinside