A volte, lo confesso, viene da chiedermelo: ma da che parte sta il legislatore? Da che parte sta il nostro Stato? A prescindere dalla parte politica al potere al momento (la questione è vecchia) e dalle belle parole condivise da tutti riguardo il qualcosa da fare per la mobilità urbana, favorire il trasporto in bicicletta e così via, c’è sempre quel nodo che arriva al pettine: la sicurezza dei ciclisti.
Prima ancora della sicurezza dei ciclisti siamo d’accordo tutti che la bicicletta serva. Non quella da corsa, anche quella, insieme a tutte le altre. Serve ad alleggerire il traffico, a far scegliere “altro” che non sia un motore. Patendo da qui si pensa ad invogliare chi pedala, creando le condizioni per pedalare al meglio e quindi anche alla sicurezza.
Belle parole che fanno fare bella figura.
Solo che quando si parla di sicurezza si scivola immediatamente a parlare degli obblighi dei ciclisti e, invece che pensare a soluzioni per farli andare di più, si arriva a pensare come limitarli. Per il loro bene, si dice.
Specifichiamo: che i ciclisti debbano rispettare degli obblighi è sacrosanto. La bicicletta è un veicolo e su strada ci sono regole precise che troppo spesso vengono disattese con disprezzo e strafottenza. Questo, oltre che essere pericoloso, è anche foriero di odio verso i ciclisti e non va bene, per nessuno. Tanto più che il ciclista è inesorabilmente parte debole nel braccio di ferro del traffico, perché farsi ancora più deboli?
Poi arriva il legislatore e forse il politico, probabilmente tutti e due. Essere sicuri in bicicletta parte dagli altri, ma anche dal pedalare in sicurezza, compresi i sistemi che possono fare la bicicletta più sicura. Ecco arrivare il casco allora. I ciclisti di buon senso e buona educazione civica lo usano tutti. Dove non c’è l’esperienza c’è la conoscenza: un casco, in caso di incidente, aiuta. A qualsiasi velocità avvenga un malaugurato impatto e contro qualsiasi cosa, non si scappa.
L’obbligo del casco però diventa altro. Diventa il modo di dire che si fa sicurezza lavandosene le mani al tempo stesso. Nell’Italia delle mille leggi, le regole vengono aggiunte per pubblicità più che per razionalità e obbligare al casco puzza proprio di scorciatoia: vi mettiamo un obbligo e poi sono affari vostri. Il resto rimane uguale, dalle strade a chi dovrebbe fare i controlli. Quelli, all’inizio, faranno male proprio a chi non indossa il casco, con buona pace del resto.
L’obbligo del casco rischia di diventare una scusa per pensare ad altro e per rendere il ciclista ancora più debole. A ogni incidente ci sarà un’assicurazione pronta a controllare com’era allacciato quel casco e a tirarsi indietro con la scusa buona. Incidenti che non diminuiranno di numero. Perché se i ciclisti si fanno male, non è perché non indossano il casco. Con quello, certamente, si faranno meno male in un numero di incidenti che non diminuirà se non se ne tolgono le cause.
Ecco, partiamo da qui.
Pochi concetti ma precisi: il bisogno di sicurezza delle biciclette coinvolge ciò che è intorno alla bicicletta stessa, il contesto in cui si pedala, prima di tutto. Ecco perché ogni azione che sarà volta a comprimere la bicicletta in qualche obbligo non sarà mai una vera via alla soluzione del problema sicurezza in bicicletta.
Lo abbiamo già scritto d’altra parte, ma vale la pena rimarcarlo perché la questione è ciclica e un altro fenomeno che parlerà ancora di obbligo è già pronto a dire la sua al prossimo giro.
Così come chi continua a fare discorsi che minano il concetto di sicurezza del casco stesso:
Il casco serve SEMPRE e a prescindere dalla velocità dell’impatto (che certo non possiamo conoscere a priori). E per chi ne sminuisce la capacità di protezione ad alte velocità forse non si rende conto che gli incidenti maggiori sono proprio quelli alla bassa velocità del traffico cittadino.
Rischia di disinformare oltre che dire sciocchezze e con buona pace di statistiche troppo spesso studiate sulla base di un risultato.
Il casco va messo SEMPRE. Tanto più che protegge anche dal caldo e dal freddo per le sue capacità isolanti.
E di questo, dal punto di vista tecnico, varrà pure la pena tornare a parlare ancora.
Guido P. Rubino
Lavoro da molti anni in un pronto soccorso a Roma. Il casco obbligatorio ha ridotto drammaticamente i gravi traumi nei motociclisti.
Casco e cintura di sicurezza le 2 migliori leggi degli ultimi 30 anni
Signor Amedeo la prego di non mettere a confronto un casco da motociclista con uno da ciclista. Il casco da ciclista serve per cadute accidentali non per impatti in incidenti con altri veicoli. Facciamo rispettare le regole che ci sono, non ne occorrono altre. Un esempio? Parcheggio a sinistra. Non viene mai multato nonostante provochi un pericolo enorme al momento dell’immissione sulla carreggiata visto che il posto di guida si trova a sinistra. Si impari a superare una bicicletta segnalando il sorpasso con l’indicatore di direzione e lasciando uno spazio (si chiama di caduta) tra la bici e il veicolo che sorpassa….
BRAVOOOOOO Gian Piero, sono assolutamente d’accordo con te. Vado in bici da corsa da più di 40 anni e sono caduto 3 volte, non perché sono un fenomeno ma perché sto attento, scelgo le strade tranquille e mi rendo conto che gli altri possono sbagliare! del casco no si parlava nemmeno nel ciclismo professionale fino a pochi anni fa ( mai visto Pantani col Casco???) e gli incidenti con traumi cranici gravi sono sempre stati pochissimi. Fabio Casartelli? si, ma ha picchiato la testa contro una pietra a velocità elevatissima! Weijnants? stessa storia! e poi chi altro c’è stato????
Il casco da fastidio, d’estate fa caldo, a me ci sono volati dentro anche vespe ed api ed ecco che pericolo, rischi di cadere proprio perché ti sei messo il casco! E poi, come ha detto giustamente Gian Piero, La bici è libertà! Ci sono altri rischi nella vita, non si può tutelare tutto e tutti. Cerchiamo di comportarci bene ( odio i gruppi di prepotenti che pensano di poter occupare tutta la strada…probabilmente sono gli stessi che poi quando vanno in macchina si incazzano con i ciclisti! sono degli egoisti! Comportiamoci bene, insegniamo gli automobilisti che i ciclisti possono, anzi, devono fare il sorpasso a destra quando si trova la coda, insegniamo tutti a lasciar spazio, a rispettare gli altri utenti della strada. Il casco per chi vuole fare la passeggiata in bici non serve…
…vorresti paragonare il casco integrale ad un pezzo di poliuretano espanso???…e una moto alla bici? Il casco per la bici è solo un altro prodotto del commercio che sta rovinando tutto! Così come i freni a dischi per le bici da corsa
Concordo tutto con te Guido.
Io il casco lo indosso sempre:quando mi alleno e quando corro, con qualsiasi bicicletta (corsa, MTB, e-bike, urban). Lo tengo in testa anche quando sdendo dalla bici per andare alla toilette. Ho visto tanta gente farsi male, anche quasi da fermi e in modo grave. Ci tengo troppo alla mia incolumita e alla mia vita. Chi non lo mette, pensando di essere piu figp o immortale, si arrangi.
Sincuramente l’uso del casco va incentivato,però renderlo obligatorio non lo ritengo giusto per vari motivi che non sto qui ad elencare
Forse li abbiamo elencati noi 😊
Infatti, ma gli articoli bisognerebbe leggerli prima di commentare ;-)
si, è vero, rompe le scatole, fa’ caldo, dà fastidio a priori, e poi, è cosi bello? però, l’unica cosa che posso dire è che oggi non riesco neanche a partire in auto senza allacciare le cinture!! un Saluto.
È cosa buona e giusta usare il casco in moto e allacciare le cinture quando si mette alla guida, non usare il cellulare alla guida.
Secondo voi, affidare queste regole al buon senso avrebbe dato gli stessi risultati
Secondo me é giusto estendere quest’obbligo anche ai ciclisti,
Ma anche lo stato deve fare la sua parte nel rendere le strade e piste ciclabili più sicure.
Poi è chiaro che dietro questa legge ci sono le grandi assicurazioni
…La bici non è una maledetta moto, ne una macchina! La bici è un mezzo che va rispettato e considerato in tutti modi, perché non inquina, non fa rumore, fa bene alla salute…La bici è libertà, se doveesserò metterci l’obbligo del casco o di altre cose, sarebbe da vergognarsi e da pensare che forse prima ci sarebbe di limitare la potenza dei mezzi motorizzati, proibire ogni uso del telefonino nel traffico e di insegnare la gente come comportarsi nel traffico di oggi. RISPETTO DI TUTTI PER TUTTI!!!
Ok casco…ma vogliamo mettere la luce posteriore che ci sono centinaia di africani che girano di notte e non si vedono anche perchè sono neri, vogliano metterlo d`obbligo su tutte le strade non illuminate, statali, provinciali, pena sequestro e multa????
Consiglio l’uso del casco anche quando si cammina: c’è il rischio di scivolare e battere la testa. Ho sempre paura anche di camminare sotto ai balconi perché temo che cada qualcosa. Col casco mi sentirei più sicuro.
Inoltre a me personalmente è capitato mentre dormivo di cadere dal letto e di sbattere la testa. Se avessi indossato il casco, non mi sarei fatto nulla, invece sono diventato scemo.
Ci sono delle pilloline che ti mandano a nanna per l’eternità. Con casco o senza. Prova! Poi ci racconti.
Casco…io prima del casco farei obbligatorio luci, divieto di correre appaiati!!!che mi dite di quei corridori della domenica,che si sentono i Coppi e Bartali della situazione!!che corrono appaiati,magari su una stradina di montagna?senza un minimo di ritegno!!o quelli che trovi di notte senza un minimo di fanaleria?
e allora i marò?
E quelli che portano i bimbi in bicicletta.? Quando ne vorrete parlare ….
Cominciamo con rendere oggligatorio il caso su velocipede a qualsiasi età e così certamente miglioriamo la sicurezza degli utilizzatori. Poi accompagnamo l’iniziativa legislativa con campagne informative indirizzate a tutti i destinatari del codice della strada per sensibilizzare circa i rischi della circolazione.
Vado in bici urbana da anni (non sono più un giovane ma un signore di 65anni) ma andando avanti con l’età mi rendo conto di non avere più riflessi e prontezza come una volta e quindi ritengo che il caschetto obbligatorio sia più che giusto per proteggersi da urti e cadute accidentali.
Vado in bicicletta non per correre ma per passeggiare, evitare il traffico, divertirmi, fare esercizio fisico per le ginocchia, per puro piacer, ritengo la bicicletta l’ultimo baluardo dei veicoli liberi da vincoli legislativi che impongono questo o quell’altro. Al diavolo la sicurezza, il posto più pericoloso si sa benissimo è la casa, e allora che facciamo invece della tenuta leggera da casa, scalzi in pantaloncini e canotta, ci mettiamo gli scarponi antinfortunio, il caschetto giallo da cantiere e i guanti da lavoro in pelle dura per girare in casa senza rischi? No di certo! E allora ben venga l’uso del casco per chi corre, ma non deve essere obbligatorio per chi passeggia, pena la sensazione di sentirsi liberi almeno in bicicletta, senza per forza dover usare una divisa anche per pedalare…..