La sicurezza in bicicletta dipende da diversi fattori: prima di tutto il rispetto delle regole da parte di tutti. Premessa doverosa, non solo per quel che si legge nei fatti di cronaca quotidiani, sempre più simili a un bollettino di guerra a sfavore dei ciclisti.
Ancora prima dei caschi, dei fari e dei vari accessori che si possono acquistare, in questo servizio sulla sicurezza del ciclista da strada crediamo che la raccomandazione fondamentale per ridurre il rischio di incidenti sia anche la scelta della strada dove andare a pedalare. Ricordiamoci sempre che tanti degli articoli e dei presidi per la sicurezza di cui andremo ora a parlare poco possono quando l’incidente in bici è frutto di una collisione con un automobile che viaggia a forte velocità (e per “forte” si intende una velocità superiore ai trenta chilometri orari).
Ovvio, quindi, che la sicurezza in bicicletta sia conseguenza direttamente anche del comportamento degli altri utenti della strada. Qui di seguito vi proponiamo una serie di prodotti pensati per la sicurezza del ciclista.
Faro anteriore, comunque e sempre
Per fortuna la stragrande maggioranza dei ciclisti ha ormai capito che la luce posteriore è accessorio fondamentale sia di notte che di giorno; molti di meno, invece, credono che nelle ore diurne del faro anteriore si possa anche fare a meno, “tanto l’importante” e rendersi il più possibile visibili da chi sopravviene da dietro. Nulla di più sbagliato: quando con la bici si circola su strade aperte al traffico l’imperativo è rendersi il più possibile visibili da tutti i lati e in tutte le ore. In questo senso anche la luce anteriore riveste molta importanza anche di giorno, in quanto dispositivo utile per allertare chi proviene in direzione contraria o anche chi sopraggiunge lateralmente rispetto alla nostra traiettoria. L’utilizzo diurno della luce bianca frontale dovrebbe privilegiare una emissione di luce centrale e diretta, piuttosto che diffusa e ampia (che invece è da preferire nelle ore notturne). La tipologia del fascio di luce va ovviamente di pari passo con la potenza: sempre nell’ottica di un utilizzo stradistico diurno, saranno da preferire modelli con almeno 200 lumen di potenza, che per essere meglio e più rapidamente visibili dovranno essere utilizzati sempre in modalità intermittente.
Garmin Varia, lo specchietto retrovisore 2.0
Sul mercato già da tre anni, il Garmin Varia ha rivoluzionato il concetto di sicurezza dei sistemi di illuminazione per bicicletta grazie al suo radar che consente di individuare l’avvicinamento dei veicoli fin da una distanza di 140 metri. La versione più aggiornata del Varia individua anche veicoli che si avvicinano a bassa velocità. Il radar si installa sulla parte posteriore del reggisella ed è provvisto di luce rossa a led che si illumina e lampeggia per avvisare i veicoli in avvicinamento della presenza di un ciclista sul loro percorso. Il radar scansiona un raggio di 220 gradi ed i suoi led offrono una visibilità fino a ben 1600 metri di distanza; comunica in modalità wireless con i numerosi dispositivi Garmin da manubrio oppure può essere accoppiato al display dedicati, l’unità RDU, da montare anche questa al manubrio: il led con luce verde indica che non ci sono veicoli che sopraggiungono, quelli gialli segnalano invece che una macchina si sta avvicinando, infine la luce rossa mette in allerta perché si sta avvicinando un veicolo ad alta velocità. Oltre agli allarmi visivi il sistema Varia può fornire anche allarmi sonori per allertare il ciclista.
Prezzo indicativo: 200,00 euro (solo radar posteriore); 299 euro (con RDU anteriore)
Informazioni: www.garmin.com
Specialized ANGi e i sistemi per il rilevamento incidente
Tra i precursori dei sistemi che gestiscono la fase di soccorso di un ciclista appena caduto c’è sicuramente la statunitense Specialized.
Già da un anno ha brevettato il sensore ANGi come accessorio dei suoi caschi di alta gamma; ANGi è un piccolo chip della grandezza di pochi centimetri e dal peso irrisorio, che grazie ad un giroscopio e un accelerometro posti al suo interno permette di rilevare l’impatto e di conseguenza mandare un messaggio (a via Sms) di soccorso ai contatti precedentemente impostati, e naturalmente fornire le coordinate Gps del luogo esatto dell’incidente. Non solo, se non finisci il tuo giro entro l’orario che hai precedentemente programmato, ANGi invia un avviso ai contatti preimpostati, indicando l’ultima posizione conosciuta. ANGi ha ovviamente un’applicazione dedicata, la Specialized Ride App, per smarthpone per piattaforme iOS o Android.
Strettamente imparentata con le funzioni del sensore Angi è la funzione “Incidental Detection” di alcuni dispositivi Gps della Garmin: sempre per mezzo di un accelerometro il dispositivo montato a manubrio è in grado di capire dall’entità della decelerazione percepita se effettivamente c’è stato un incidente, e in quel momento contattate, attraverso la piattaforma proprietaria Garmin Connect, i contatti e/o i servizi di emergenza preimpostati dall’utente. Più specificamente il sistema visualizza un messaggio sul dispositivo Garmin e lo smartphone associato invierà un messaggio dopo trenta secondi. Se, al contrario, non è richiesta assistenza, è possibile annullare il messaggio di emergenza automatico.
Prezzo indicativo: 50,00 euro
Informazioni: www.specialized.com
Enfitnix xLite100, uno stop utile soprattutto per le uscite in gruppo
Oltre alla funzione di faro posteriore xLite100 funziona da stop di arresto: il suo meccanismo giroscopico interno consente ai 20 led di cui è provvisto di aumentare l’intensità luminosa nel momento in cui la bici subisce una decelerazione. Pesa solo 38 grammi e, come la maggior parte dei fari per bicicletta, ha una batteria ricaricabile tramite porta Usb. Può essere un presidio per allertare i veicoli che precedono il ciclista, ma più che altro si rivela particolarmente utile nelle uscite di gruppo, per aumentare la sicurezza sia di chi pedala in testa o in mezzo al gruppo. Sempre il giroscopio interno consente l’autospegnimento dopo sessanta secondi in caso di inattività e la riaccensione immediata non appena si muove la bicicletta.
Prezzo indicativo: 20,00 euro circa
Informazioni: www.enfitnix.com
Castelli Free Protect Race, il pantaloncino antiabrasione è fasciante e “fit”
Se pensate che nell’abbigliamento ciclistico gli inserti protettivi siano solo quelli del goffo e ingombrante vestiario da downhill è ora di aggiornare le vostre idee: esistono anche dei capi di abbigliamento aderenti, essenziali e calzanti, che fanno al caso del ciclismo da strada di altissimo livello e che tra l’altro sono utilizzati da professionisti del calibro di Chris Froome. Il Free Protect Race è un pantaloncino della gamma strada Castelli, ha la medesima costruzione dell’omologo pantaloncino Free Aero Race, ma entrambe le superfici interne del lato gamba sono rivestire di due pannelli di Dyneema, la speciale fibra che limita le abrasioni in caso di caduta. Dopo aver equipaggiato il Team Ineos di Froome e Thomas il Free Protect Race è dal 2020 disponibile anche al pubblico. Va segnalato, tra l’altro, che l’impiego dei pannelli Dyneema incrementa il peso di questo capo di soli 20 grammi, ma con un guadagno molto maggiore in termini di protezione per l’atleta.
Prezzo indicativo: 200,00 euro
Ulteriori informazioni: Castelli www.castelli-cycling.com
Ampulla C1, in bici con laser e indicatori di direzione
C’è un motivo se l’ingombro dell’Ampulla C1 non è al pari dei fari compatti e minimali (110x56x30 mm): è perché l’Ampulla C1 è un faro posteriore che funziona anche come indicatore di direzione, oltre a disporre di led inferiori che proiettano a terra delle linee laser di colore rosso che (di notte) aumentano ulteriormente la visibilità nei confronti degli automobilisti. Ampulla C1 funziona grazie a un piccolo telecomando wireless da montare a manubrio; con questo si possono gestire i segnali di direzione lampeggianti “destra/sinistra”, le luci di emergenza, e i fasci luminosi rossi da proiettare a terra, che creano una sorta di “corsia virtuale” in grado di allertare gli automobilisti. Ampulla C1 ha anche una funzione di stop, azionabile premendo il tasto giallo sul telecomando, che a sua volta fa aumentare l’intensità della luce posteriore. Questa funzione in realtà ha un’utilità limitata: non è automatica e per azionarla bisogna per forza di cose togliere una mano dalla presa sul manubrio. Ampulla C1 ha un elevato grado di impermeabilità ed è ricaricabile via Usb.
Prezzo indicativo: 46,00 euro (Amazon)
Informazioni: www.amazon.it
Poc Ventral Air Spin NFC, il casco con il chip intelligente
Con il Ventral Air Spin NCF della Poc passiamo dalla sicurezza garantita dai sistemi di illuminazione alla sicurezza fornita dai caschi. Su molti caschi attuali le caratteristiche di protezione vanno ben oltre le qualità e la tecnologia impiegate sulla calotta, ma si estendono a funzioni evolute, che interagiscono con altre piattaforme che operano in direzione della sicurezza anche in un’ottica di gestione dell’eventuale incidente appena occorso. Questo Ventral Air Spin NFC, ad esempio, ingloba un chip elettronico nella parte posteriore sinistra della calotta: consente ai soccorritori (o in genere a chi per primo presta soccorso) di conoscere tutte le informazioni mediche relative all’infortunato: gruppo sanguigno, eventuali patologie croniche, eventuali peacemaker, disfunzioni, ma anche numeri telefonici di emergenza oppure numero di polizza assicurativa dell’infortunato. Si tratta di informazioni che l’utente deve avere precedentemente inserito sulla applicazione dedicata, sviluppata dalla twICEme, e che in caso di necessità i soccorritori potranno leggere semplicemente orientando il proprio smartphone sul casco.
Prezzo indicativo: 270,00 euro
Ulteriori informazioni: www.pocsports.com
Briko Cerebellum One, un casco multifunzione
La novità principale della linea Briko 2020 condensa in un casco dal design aerodinamico e arrotondato caratteristiche che esaltano la sicurezza attiva e passiva garantita da questo accessorio. Tanto per cominciare il Cerebellum One è fornito di una doppia videocamera, inglobata la prima nella parte anteriore della calotta, la seconda dietro. Entrambi sono in grado di comunicare via wireless con il proprio smartphone: oltre a scattare foto e immagini della propria uscita, la videocamera anteriore può fungere anche da scatola nera del casco, registrando nel cloud le immagini dell’incidente. Ma è la videocamera posteriore quella più importante ai fini della sicurezza: sempre collegandosi allo smartphone al quale trasmette le immagini, funziona da specchietto retrovisore molto realistico o, se si vuole limitare il consumo della batteria dello smartphone, può allo stesso modo funzionare da radar segnalatore dei veicoli che sopraggiungono da dietro, che saranno sempre indicati con allarmi visivi e sonori attraverso l’applicazione proprietaria. Anche in questo caso, quindi, per l’utilizzo del casco è necessario installare il proprio smartphone sul manubrio. Esattamente come altri caschi che abbiamo già presentato, anche il Cerebellum One ha la funzione Sms Crash Alert, che via messaggio telefonico informa i contatti precedentemente impostati dell’incidente che ha rilevato. Infine, integrati nella sezione posteriore della calotta ci sono anche i due led che funzionano come luci di posizione.
Prezzo indicativo: 490,00 euro
Informazioni: www.briko.com
Mips, la rivoluzione dentro il casco
Il panorama merceologico del segmento “caschi da ciclismo” ha subito una profonda trasformazione da quando, da una diecina di anni a questa parte, la svedese Mips ha fatto la sua comparsa nel mondo del ciclismo. Mips non è altro che una calottina in materiale plastico vincolata all’interno della calotta in Eps del casco: è fissata sulla porzione in espanso su più punti provvisti di un minimo di escursione complanare alla calotta soprastante: in caso di urto, questa architettura consente alla calotta soprastante in materiale espanso di traslare, e di farlo in una misura proporzione della direzione, della forza e della tipologia del colpo subito.
L’architettura del Mips deriva dalla constatazione che nella stragrande maggioranza delle cadute in bicicletta la forza d’urto che grava sul casco è diretta in direzione tangente allo stesso, non perpendicolare. È appunto la traslazione della calotta concessa dal Mips che permette di assorbire una grande quantità della forza d’urto, che nei caschi non provvisti di questo presidio andrebbe a scaricarsi direttamente sulla calotta cranica. La maggior parte dei costruttori mondiali di caschi da ciclismo oggi impiega la tecnologia Mips sui suoi articoli (nella foto, ad esempio, il Bullet 2.0 della Lazer) e se in molti casi i produttori medesimi prevedono una duplice versione dei loro modelli (con o senza Mips) questo è fondamentalmente legato al fatto che una fetta ancora troppo grossa degli acquirenti considera il Mips come un accessorio superfluo, un peso in più (parliamo di circa 30 grammi) o, peggio, un accessorio che limita la ventilazione del casco.
Prezzo indicativo: 194,00 euro
Informazioni: www.lazersport.com
Maurizio Coccia