di Guido P. Rubino
13 apr 2021 – È esplosa la polemica, che ciclicamente torna, sul casco obbligatorio in bicicletta. Stavolta a sollevare il polverone è Dario Nardella, sindaco di Firenze che, parlando di ciclisti e sicurezza, è uscito con l’affermazione che regolarmente torna “ci vuole il casco obbligatorio”.
Ora, caro signor sindaco di Firenze, io potrei pure essere d’accordo con lei, ma se la sua sicurezza dei ciclisti finisce qui, ha detto una cosa molto pericolosa per i ciclisti stessi.
Si, perché parlare di sicurezza dei ciclisti imponendogli una restrizione è come buttare l’acqua sporca con tutto il bambino.
Sulla necessità si indossare il casco sono d’accordo: serve e può salvare vite, quindi inutile starne a discutere. Bisogna metterlo per buon senso, non per obbligo. Ma muoiono più ciclisti per cause “esterne” al loro comportamento di quanti se ne salvino col casco. Mettiamo il casco, ma lavoriamo soprattutto per rendere sicure le strade ai ciclisti. E sì, è più complicato che mettere un obbligo, peraltro: strada già percorsa con insuccesso da altri che cercavano scorciatoie per dire che avevano fatto qualcosa. Invece, al solito, per fare le cose bene bisogna lavorare.
Poi certo, vedo che questa “bravata” sull’obbligo del casco diventa facilmente una sparata populista. I commentatori anti ciclisti, quelli che li vedono sempre e comunque come degli abusivi sulla strada, hanno trovato terreno fertile per il loro odio: non mettono manco il casco, quindi se muoiono è colpa loro. E poi via a elencare la solita tiritera dei ciclisti in fila per tre, dei semafori rossi ignorati… Sì, i ciclisti troppo spesso sono maleducati, alcuni strafottenti e antipatici e magari si credono chissà chi. Ma sono sempre una minoranza, pur chiassosa, rispetto alla totalità di chi pedala.
E, guarda caso, quando c’è un incidente o una tragedia il ciclista che ci va di mezzo e ha la peggio era uno che andava da solo, rispettando le regole. Travolto da troppi automobilisti distratti e anche a causa di strade che andrebbero ripensate nel 2021.
Ecco, se si partisse da qui in un discorso sulla sicurezza dei ciclisti ci sarebbe tutto un altro senso. E allora potremmo anche riconsiderare un obbligo del casco. Ma forse, e più probabilmente, ci accorgeremmo che non ci sarebbe bisogno di mettere il casco obbligatorio per la sicurezza dei ciclisti.