Mark Cavendish sta bene. Vince come da ragazzino, si stupisce e si diverte, apprezza la squadra e chiacchiera con i giornalisti come non aveva mai fatto prima quando le interviste erano sempre a un corridore che appariva piuttosto scocciato di dover rispondere a domande un po’ ovvie, ma necessarie nel suo mestiere di campione.
A Chateauroux Cavendish ha piazzato una vittoria da favola che ha conquistato con tattica e forse un po’ meno forza rispetto alle volate da “gatto” che faceva in gioventù, ma cambia poco. A fare la differenza è il corridore ritrovato, su cui nessuno avrebbe scommesso più di tanto, soprattutto su una vittoria così.
Momento di grazia per Cavendish che se la gode e apprezza proprio per tante difficoltà passate. Lo ha dimostrato chiaramente in un gesto a 12 chilometri (che vi mostriamo dal fermo immagine preso da Eurosport, in apertura) dall’arrivo quando la “sua” Deceunink Quick Step si è messa a tirare rilevando l’inossidabile Tim Declerq che la tappa se la tira tutta o quasi da solo nelle fasi di calma. Mentre Declerq si lasciava sfilare, Cavendish gli ha fatto un gesto di “ok” con la mano, per ringraziarlo. Segno di lucidità e presenza di mentalità di squadra che aiuta decisamente tutto il gruppo. Un po’ come Damiano Caruso che ringraziò Bilbao dopo il lavoro che gli fece in salita prima della sua vittoria di tappa.
Roba da campioni, che prelude alla vittoria. E infatti….
2 lug 2021 – Rirproduzione riservata – Redazione Cyclinside