10 apr 2020 – Si comincia a ragionare di riaperture e di sport. È prematuro pensare a un ritorno alla normalità a breve e certamente bisognerà tenere conto di norme di prudenza.
Si tornerà presto a fare sport all’aria aperta?
Speriamo. Ci si sta ragionando ed è difficile fare previsioni, al momento, per la ripresa delle manifestazioni. Ma andare da soli è altra cosa e magari se ne potrà tenere conto, con le regole giuste.
Intanto possono tornare utili alcuni studi scientifici che hanno analizzato il propagarsi del respiro durante l’attività fisica. La simulazione è opera del professor Blocken, dell’Università di Eindhoven. Blocken (in questo caso lo studio è fatto insieme all’italiano Fabio Malizia) lo conosciamo già per i suoi numerosi studi relativi all’aerodinamica nel ciclismo (si vedano qui gli articoli dedicati alle sue ricerche).
Nel video si mette in evidenza il respiro in una situazione di jogging: quindi meno di 14 chilometri orari mediamente e si mette in guardia dal mettersi dietro, a distanza troppo ravvicinata da chi non si conosce. Diversa, nella simulazione, la situazione di due corridori affiancati: potenzialmente non c’è pericolo. Ma stare dietro a qualcuno, a meno di cinque metri risulterebbe pericoloso per un eventuale contagio. Meglio stare sfalsati, piuttosto.
E questo vale anche, con distanza più corte o più lunghe, rispettivamente, quando si cammina o si va in bicicletta. E di questo si dovrà tenere conto anche quando ci sarà, finalmente, il via libera all’attività sportiva seppure individuale.
redazione Cyclinside