Sembra quasi una scena da commedia, da guardie e ladri, da prova a prendermi. Quando i corridori (le aziende, le squadre e, più in generale: la tecnologia) ne escogitano una, l’UCI arriva con la mannaia del regolamento a verificare, controllare, limitare, legiferare e, alla fine, imporre.
Stavolta, dal 2024 e poi in maniera definitiva nel 2025, l’Unione Ciclistica Internazionale, ha deciso di mettere mano alla libertà di montaggio dei comandi freno sul manubrio delle biciclette da corsa. Così, dopo aver vietato le prolunghe aerodinamiche perché si disse che provocavano cadute di gruppo per colpa di corridori che usavano la posizione aerodinamica nella pancia del gruppo, e dopo aver vietato la posizione “puppy paws” con le braccia comunque in avanti, gli avambracci sulla piega e le mani libere in avanti, i corridori avevano escogitato di “chiudere” le leve di comando, con un montaggio molto stretto. Un modo per ravvicinare le mani e, pur non appoggiando gli avambracci – sempre vietatissimo – sulla piega, avevano ottenuto comunque un appoggio molto più ampio dei polsi e una posizione più penetrante.
Niente da fare, si ricomincia.
In un documento di fine anno l’organo internazionale ha fatto il punto della situazione e, tra le altre cose ha inserito anche una nota che vi riportiamo:
[…] Sempre sul tema della sicurezza, è stata data una spiegazione sul lavoro dell’UCI con l’industria ciclistica per creare un regolamento chiaro riguardante l’estrema inclinazione verso l’interno delle leve dei freni. Il posizionamento delle leve con un’inclinazione estrema limita la capacità di frenatura dei piloti e costituisce una modifica del prodotto oltre l’uso previsto. Tale posizionamento sarà limitato nel 2024. Nel 2025, i nuovi regolamenti saranno entrati in vigore che richiedono il rispetto delle linee guida di installazione stabilite dai produttori di leve dei freni.
L’Uci, insomma, non ha digerito questo escamotage per ovviare al regolamento imposto e vuole rimettere le cose a posto facendo leva sulla sicurezza. Vedremo come.
Per inciso vale la pena sottolineare come in un documento della World Federation of the Sporting Goods Industry, riportato dal sito escapecollective.com sia stato evidenziato anche come il montaggio così estremo delle leve freni rischi di portare a stress non previsto le già leggerissime curve manubrio con rischio conseguente di rottura.
Ovviamente si potrebbe lavorare su manubrio appositamente progettati ma, ancora di più, potremmo immaginare un’adozione maggiore di curve manubrio in “stile gravel”, con raiser marcato, ossia l’allargamento dell’appoggio inferiore rispetto a quello superiore, così da avere già un’inclinazione naturale dei comandi verso la posizione ricercata da molti ciclisti. Sempre che l’UCI non decida di limitare curve manubrio di questo tipo.
(in collaborazione con Alberto Sarrantonio)
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