Il numero di oggi corrisponde ad Alessandro Covi. Va via dalla fuga sul Pordoi, Cima Coppi, poi resiste con i denti sul Fedaia a Novak che rientra forse sì, anzi no. La tappa è sua. Ma dietro Hidley può festeggiare e sperare. Intanto la maglia rosa è sua
Il copione del Giro d’Italia si ripete nell’ultima tappa, d’altra parte potevamo aspettarci qualcosa di diverso? Fossimo stati in mezzo a quel gruppo che avremmo fatto? Landa un attacco col rischio di staccarsi poi? Hindley sembrava non fidarsi delle proprie gambe. Al Giro ha pure provato ad attaccare, concertando un’azione di squadra degna di una tattica da lontano, ma poi Carapaz se l’è sempre ritrovato a sfiorargli la gomma, col rischio pure di essere staccato. Quindi cosa vuoi fargli?
Forse ad essere assenti sono le squadre, roba di tattiche da studiare a casa, anche prima del Giro, ipotizzando situazioni. Non è successo, o almeno la situazione di corsa non ha permesso situazioni diverse. Tutto qui. Troppo duro il Giro? se ne parlerà, ma sarà un po’ come parlare delle azioni nel calcio. A mancare forse sono altri attori, ci sarebbe piaciuto avere più corridori come Van der Poel, in fuga pure oggi, finché ha potuto. Il Giro 2022 va in archivio come storia di attaccanti in fuga lontani dalla classifica.
Che poi che vuoi dirgli a uno come Covi. Ha lavorato per Almeida finché c’è stato, fermandosi anche dalla fuga per aiutare il compagno di squadra, Poi ha fatto il gregario in fuga e il gregario in gruppo. Infine ha conquistato la Cima Coppi, dopo l’ennesima fuga azzeccata. È un campione? Lo vedremo presto, giovane com’è ha tanto ciclismo da raccontare. Oggi ha iniziato a scriverne una pagina importante. E ha scelto la tappa più bella il tappone dolomitico.
E dietro cos’è successo? Perché il Giro d’Italia è quello della maglia rosa che nel 2022 vale come un premio alla regolarità e certamente alla forza. Il coraggio se lo sono giocato gli attaccanti che si sono susseguiti tappa per tappa.
A provarci, nella ventesima tappa, è la Bahrain Victorious di Mikel Landa, davanti presto a tirare come a voler preparare qualcosa ma finendo col fare da gregari alla grande per la Ineos della maglia rosa Carapaz.
Hindley invece piazza la sua botta. Forse c’era pure una tattica nell’attesa di Kamna che lo tira finché non si stacca Carapaz e allora è Hindley che fa la differenza e conquista la maglia rosa.
RISULTATO DI TAPPA
1 – Alessandro Covi (UAE Team Emirates) – 168 km in 4h46’34’’, alla media di 35.175 km/h
2 – Domen Novak (Bahrain Victorious) a 32″
3 – Giulio Ciccone (Trek-Segafredo) a 37″
CLASSIFICA GENERALE
1 – Jai Hindley (Bora-Hansgrohe)
2 – Richard Carapaz (Ineos Grenadiers) a 1’25”
3 – Mikel Landa Meana (Bahrain Victorious) a 1’51”
LE MAGLIE UFFICIALI
Le Maglie di leader del Giro d’Italia sono prodotte con tessuti SITIP e disegnate da CASTELLI.
- Maglia Rosa, leader della Classifica Generale, sponsorizzata da Enel – Jai Hindley (Bora-Hansgrohe)
- Maglia Ciclamino, leader della Classifica a Punti, dedicata al Made in Italy – Arnaud Démare (Groupama-FDJ)
- Maglia Azzurra, leader del Gran Premio della Montagna, sponsorizzata da Banca Mediolanum – Koen Bouwman (Jumbo-Visma)
- Maglia Bianca, leader della Classifica dei Giovani, sponsorizzata da Intimissimi Uomo – Juan Pedro Lopez (Trek – Segafredo)
28 mag 2022 – Riproduzione riservata – Redazione Cyclinside
È DOVEROSO FARE I COMPLIMENTI AI COMMENTATORI ,GIULLARI .È INCREDIBILE.SCATTI DECISIVI ,E FANNO VEDERE NIBALI CHE È A 7 minuti ,PETACCHI POI ALLUCINANTE…….NON NE INDOVINA UNA …..