21 nov 2019 – Per rendere l’idea potremo definirla la “Volvo” delle aziende ciclistiche, perché come questa ha a cuore prima di tutto la sicurezza di chi utilizza i suoi articoli: parliamo di Poc, che appunto come Volvo è un’azienda svedese, e come questa investe molto del suo patrimonio tecnologico nella ricerca di sistemi all’avanguardia in termini di protezione per gli utilizzatori. Abbiamo conosciuto più a fondo Poc nel corso di un recente evento stampa tenuto in Spagna, a Girona, lì dove abbiamo avuto il modo di vedere e provare più da vicino i suoi prodotti e incontrare il PR manager dell’azienda di Stoccolma, Damian Phillips.
Ventral Air Spin NFC
Vi siete mai chiesti, ad esempio, perché rispetto a quelli della concorrenza i caschi della Poc sono effettivamente più ingombranti sulla testa degli utilizzatori? «Semplicemente perché – ci spiega Phillips – in caso di caduta deve esserci maggiore materiale comprimibile che assorba l’urto, per questo preferiamo utilizzare un materiale espanso che risulta leggermente più ingombrante, ma che allo stesso tempo sia molto leggero, grazie alla sua minore densità».
Caschi leggeri, esatto, leggeri come il Ventral Air Spin NFC che abbiamo testato, che con i suoi 230 grammi si allinea al peso di tanti altri caschi di livello premium presenti sul mercato. Aggiungiamo che nella versione più aggiornata, oggetto della nostra prova, il Ventral Air Spin NFC si caratterizza per un chip elettronico inglobato nella parte posteriore sinistra della calotta.
È appunto la tecnologia NFC, che consente ai soccorritori (o in genere a chi per primo presta soccorso) di conoscere tutte le informazioni mediche relative all’infortunato: gruppo sanguigno, eventuali patologie croniche, eventuali peacemaker, disfunzioni, ma anche numeri telefonici di emergenza oppure numero di polizza assicurativa dell’infortunato. Si tratta di tutte informazioni che l’utente deve avere precedentemente inserito sulla applicazione sviluppata dalla twICEme, informazioni che i soccorritori potranno leggere semplicemente orientando il proprio smartphone sul casco.
Parlando del Ventral Air Spin NFC ci viene da pensare agli altri caschi che utilizzano dispositivi integrati similari finalizzati alla sicurezza (ad esempio la tecnologia Angi di Specialized di cui avevamo parlato qui, oppure il Cerebellum di Briko descritto qui), ma nella interpretazione di Poc il chip integrato ha la semplice ma essenziale funzione di informare i soccorritori negli attimi immediatamente successivi un incidente, ovvero gli istanti cruciali per favorire il recupero dell’infortunato.
Aspire Solar Switch
Ancora una volta finalizzati alla sicurezza di chi è in sella sono i Solar Switch, occhiali la cui visione ha caratteristiche ottiche autoadattanti: grazie ad uno speciale sensore posto nella parte alta della lente questi occhiali riescono a modificare in una frazione di secondo la loro capacità di filtrare la luce, a seconda che ci si trovi zone soleggiate o in un sottobosco, a seconda che si passi velocemente da una situazione di illuminazione a una di penombra; e viceversa. Lo speciale pannello posto in alto sulla lente è di tipo fotosensibile, ovvero, per adattare le caratteristiche di filtraggio luminoso della lente non è richiesta alcuna batteria o alimentazione e tantomeno qualsiasi tipo di ricarica.
La prossima frontiera, energia dalla luce
Ma la sfida più innovativa ed avvincente che ha appena lanciato Poc riguarda sicuramente una partnership ufficializzata lo scorso settembre con la Exeger, azienda anche questa svedese, che ha messo a disposizione di Poc la sua tecnologia per convertire la luce (sia naturale che artificiale) in elettricità. La tecnologia Exeger si concretizza in un materiale leggero, modellabile su qualsiasi tipo di supporto, che Poc utilizzerà a breve per lanciare un casco all’avanguardia: a detta di Damian Phillips servirà non solo a proteggere dagli impatti, ma integrerà tecnologie digitali ecologiche, economiche e “smart” in grado di portare ancora più in alto l’asticella di Poc a favore della sicurezza dei ciclisti. Fino ad ora si tratta solo di intenzioni, certo, ma intenzioni supportate da tecnologia certamente innovativa. Sarà di l’immediato futuro a dirci di cosa di tratta.
Per ulteriori informazioni: www.pocsports.com
Maurizio Coccia