Adorava l’acciaio e il titanio, perché avevano memoria. Quella che mancava all’alluminio che, dimostrava, nella morsa rimaneva schiacciato, come una lattina qualsiasi. Invece quei materiali recuperavano la forma, restituivano qualcosa ai suoi telai. Ma le biciclette col caratteristico cuore sono in tutti i materiali, così come le volle Ugo De Rosa, scomparso il 26 marzo, a primavera appena iniziata, quella che pure gli ha sempre regalato tante emozioni.
Il cuore di Ugo De Rosa si è fermato lasciando gonfio di tristezza anche quello che campeggia sulle sue biciclette, il simbolo di un amore nato tanti anni fa. Ha seguito tantissimi campioni Ugo De Rosa, da Geminiani a Merckx di cui seguì estri e bizze ma che lo lanciò definitivamente nell’aristocrazia dei telaisti più importanti.
Bravura nel fare e anche nell’insegnare ai suoi figli che lo avrebbero aiutato in azienda e la portano avanti fieramente tutt’oggi, e anche agli altri. Dario Pegoretti ne aveva un timore reverenziale quando gli chiedeva dei suoi lavori. Tanti si sono ispirati al Signor Ugo che osservava silenzioso ma sapeva tirare fuori tanta energia quando necessario.
Aveva iniziato a insegnare alla terza generazione dei De Rosa. Nicolas, figlio di Cristiano, oggi salda il titanio in azienda e prosegue in una storia che è sempre stata passione.
Ci mancherà il Signor Ugo De Rosa e quel suo sguardo curioso e per bene che ti studiava e poi ti sorrideva.