Il prototipo di quella che, probabilmente, sarà la nuova Merida Silex si presenta molto diversa dall’attuale.
Si tratta di una gravel racing a tutti gli effetti, adatta a confrontarsi sulle gare racing che, sull’onda del successo di questa seconda edizione, è molto probabile aumenteranno come offerta e varietà, ma anche a chi vuole pedalare al massimo alla scoperta di tutti quei paesaggi e scorci che con la bici da strada non sono raggiungibili.
Il telaio è in carbonio con tubo sterzo molto rastremato per migliorare l’aerodinamica e tubi del carro posteriore che si innestano al di sotto del movimento centrale.
Il passaggio cavi è completamente interno e la piega in carbonio, per l’occasione di tipo tradizionale, ma che pensiamo sarà svasata nella versione per il mercato, mentre il reggisella rimane un classico 27,2 mm.
Il gruppo scelto da Mohoric è il Durace Di2 2×12 con cassetta 11-34 e guarnitura Durace 50-34.
Le ruote sono delle Vision SL45 con canale da 21 mm che montano delle coperture Continental Terra Speed 700×40 mm con inserto anti foratura.
Qui di seguito i dettagli della bicicletta che abbiamo “rubato” ai meccanici prima della gara.
Una curiosità, anche il mondiale femminile è stato vinto da una bicicletta (Canyon in questo caso) ancora non uscita ufficialmente.
Galleria fotografica
foto: ©Alice Ruffin