6 giu 2019 – Nella consacrazione di Carapaz come atleta in grado di vincere una grande corsa a tappe personalmente ho apprezzato moltissimo il lavoro di Mikel Landa, capitano che ha abbandonato i colori Sky per potersi giocare le sue carte in una grande corsa, ma pronto a mettersi al servizio del giovano ecuadoriano per aiutarlo a portare a casa la maglia. E che servizio.
Se ci pensate bene in questo Giro le squadre hanno avuto un’importanza enorme. Carapaz ha conquistato il vantaggio che lo ha portato alla vittoria mentre i due favoriti, Nibali e Roglic, stavano litigando per trovare collaborazione. Lo sloveno non ha mai avuto nessuno affianco sulle grandi salite, nonostante abbia dei compagni fortissimi nelle crono. Ha corso praticamente da solo. Difficile in questa situazione offrire la collaborazione che si sarebbe aspettato Nibali. Ma lo stesso Nibali non ha avuto la grande squadra che i commentatori hanno cercato di venderci per tutto il Giro. Se togliamo il lavoro incredibile di Caruso, sicuramente non abbiamo visto compagni di squadra in grado di tenere chiusa la corsa e di gestirla.
In Movistar è bastato super Landa. Probabilmente è stato lui ad orchestrare quel capolavoro tattico avvenuto sul Mortirolo. Nibali scatta in modo spettacolare ma troppo impulsivamente. Parte troppo presto. Si fa aspettare da suo fratello Antonio in un tratto dove il Mortirolo è molto duro, attorno al 20 per cento di pendenza. L’aiuto qui è più psicologico che una reale copertura dall’aria. Meglio sarebbe stato se l’avesse aspettato per gli ultimi 3 km, dove le pendenze sono leggermente meno proibitive. Maglio sarebbe stato partire tardi e cercare di raggiungere la discesa anche solo con un piccolo vantaggio. Un ottimo discesista come Nibali avrebbe potuto guadagnare lì, fra i tornanti bagnati e scivolosi. Dietro i Movistar sono stati freddi e calcolatori più come dei russi che come dei latini: Carapaz con Landa e Pereiro tengono il passo insieme, senza farsi prendere dalla tensione di vedere Nibali all’attacco. E lo riprendono. Questo è secondo me il momento cruciale del Giro: una dimostrazione di forza e di intelligenza che ha tagliato le gambe a qualsiasi altra iniziativa dei rivali.
Senza nulla togliere a Carapaz che era al posto giusto nel momento giusto – ed è una qualità sapere quando esserci – l’ago della bilancia di questo Giro 2019 è stato Landa.
Stefano Boggia (https://www.daccordicycles.com)