9 giu 2017 – Nella ricerca di novità è sempre interessante e conveniente dare un’occhiata a quanto avviene al di là del confine della bicicletta da corsa. Tanto più che, in questo momento, molte strade tendono a convergere grazie al fenomeno gravel.
Diciamolo chiaramente: non esistono più quelle filosofie un po’ chiuse che un po’ di anni fa facevano guardare con sospetto appassionati di mtb e bicicletta da corsa come appartenenti di due mondi che sembravano incompatibili. La voglia di provare nuove avventure e modi di divertimento ha portato pian piano gli uni a esplorare il mondo degli altri. L’aumento di “sfumature” tra le due tipologie di biciclette, con l’arrivo di modelli sempre più ibridi, fino alle gravel, appunto, non ha fatto altro che seguire questa tendenza.
Il mondo stradale ha sempre guardato con curiosità al fuoristrada perché lì sono arrivate tante tecnologie da cui prendere esempio anche se con diverse velocità. Evoluzioni e sperimentazioni che usiamo quotidianamente. L’ultima riguarda i freni a disco, ma potremmo partire dicendo delle geometrie sloping.
Curiosando oltrecortina, allora, ecco da segnalare l’arrivo del gruppo Sram GX Eagle. Una soluzione più economica rispetto ai sistemi top di gamma per portare l’1×12 a tutti i livelli di prodotto o quasi. Se l’anno scorso parlavamo di soluzione destinata a ciclisti evoluti (e allenati) ora le cose cambiano, almeno nella visione di Sram.
Un gruppo più economico, come il GX Eagle appena uscito (si parla di 519 euro) significa che la casa americana vede di buon occhio la possibilità che ad essere interessati all’1×12 possano essere biker di tutti i livelli. Il range degli sviluppi metrici possibili, in effetti, riesce a coprire esigenze per scalare praticamente di tutto (e se ci si riesce in mountain bike).
Certo, lo sappiamo: si tratta di rinunciare a tante piccole differenze di sviluppi metrici che abbiamo vissuto come piccole conquiste all’aumentare dei pignoni della cassetta posteriore, ma pare che un potenziale mercato possa davvero esserci. Sulle gravel qualche cosa c’è già in effetti e su strada potrebbe essere una soluzione in più, che non vuol dire – tranquilli – che si andrà tutti in quella direzione. Semplicemente che si avrà a disposizione un’alternativa.
A qualcuno piacerà a quanto stanno studiando da Sram.
Scommettiamo?
Guido P. Rubino
io sogno invece un gruppo 12v che possa accontentare un high end user. in pratica un red 12v monocorona che pesi meno di 1,5 kg. una corona da 44 e pacco 10 11 12 13 14 15 17 19 21 24 27 31 che possa accontentare i più corsaioli (in pratica il corrispondente di una configurazione classica con doppia 53-39 e pacco 12-27 e mezzo… oppure 52-36 e pacco 12-25. paradossalmente l’utente “poco allenato” necessita di una scala molto più ampia di rapporti e soprattutto mal tollera i salti di rapporto (scarsa attitudine a pedalare ad alte frequenze di pedalata). e col monocorona la coperta è sempre più corta rispetto ad una doppia (la configurazione più vista tra chi pedala solo per piacere è la compact 50-34 con pacco 11-28).
Marketing
Certamente c’è anche quello. Ma considera che il marketing non promuoverebbe mai cose sbagliate… prima o poi gli si rivolterebbero contro (e lo sanno).