Non capita tutti i giorni di pedalare su una bici di questo livello. E non soltanto per il prezzo indubbiamente importante e non alla portata di tutti, quanto anche per l’elevato contenuto di ricerca tecnologica che si trova alla base di questo progetto considerati gli attori in esso coinvolti.
Così come accaduto con la Speedmachine, anche la Teammachine R 01 è il frutto della collaborazione tra BMC e Red Bull Advanced Technologies, la società di ingegneria che cura lo sviluppo dei bolidi dell’omonima scuderia di Formula 1 grazie a competenze specifiche nel campo della progettazione meccanica, all’utilizzo dei materiali compositi, alla modellazione e simulazione basate sui dati dei modelli Computational Fluid Dynamics, e ai test in galleria del vento.
Ma come nasce la Teammachine R 01? Il punto di partenza è stato la bici in quel momento più performante di BMC, la Teammachine SLR, un ideale trampolino di lancio per creare quella che in BMC definiscono la “bici perfetta” che coniughi leggerezza, aerodinamica e trasferimento di potenza nella miglior maniera possibile. L’obiettivo era quello di ottenere una bici per tutti i percorsi, dalle Alpi svizzere ai ciottoli della Roubaix. Missione compiuta? Scopriamolo insieme.
Tecnologia brevettata e forma aerodinamica per il cockpit integrato a larghezza ridotta
Che la Teammachine R 01 sia una bici con una vocazione ben precisa lo si capisce subito, al primo colpo d’occhio. Sono tanti i particolari che ne rivelano la missione votata alla ricerca della velocità. Non a caso, la ‘R’ nel nome sta appunto per ‘Racing’. Ma andiamo a vedere meglio in dettaglio.
Iniziando dalla parte anteriore, che è la prima ad essere investita dai flussi d’aria, troviamo il manubrio integrato ICS Carbon Aero Cockpit che presenta una forma aerodinamica progressiva con una sezione frontale ridotta per ridurre la resistenza all’aria.
Anche le dimensioni contribuiscono a ciò, con una larghezza superiore di appena 360 millimetri che permette al ciclista, qualunque sia la sua larghezza spalle, di ottenere una posizione aerodinamica a ‘cuneo’, con le leve che necessariamente si trovano a convergere verso la ruota anteriore per via del flare di 12,5 gradi.
Come conseguenza, la larghezza della parte bassa del manubrio risulta pari a 420 millimetri, dimensione che garantisce un controllo ottimale alle alte velocità e su fondi sconnessi.
La tecnologia ICS (Integrated Cockpit System) consiste in un sistema brevettato che consente il passaggio dei cavi totalmente all’interno dal manubrio al tubo di sterzo senza compromettere il design, e la facilità di regolazione.
Interessante la soluzione adottata per il serraggio del cockpit sul tubo di sterzo con 3 viti a brugola esagonali da 4 millimetri alloggiate in un’asola ricavata all’interno della parte terminale del cockpit e coperte con un tappino in gomma marchiato BMC.
Abbiamo detto, dunque, che l’ICS Carbon Aero Cockpit viene offerto da BMC in una dimensione unica per quanto riguarda la larghezza a prescindere dalla dimensione delle spalle del ciclista. Scelta forte quella della casa elvetica ma che dichiara senza indugi la volontà di ricercare la prestazione grazie ad ogni componente della bicicletta.
Per quanto riguarda la lunghezza della parte attacco manubrio, invece, si va da un minimo di 80 millimetri ad un massimo di 140 millimetri per personalizzare la posizione in bici secondo le proprie esigenze. Il cockpit ha una inclinazione negativa di 15 gradi ed un peso complessivo di 315 grammi. Come accessorio è disponibile un supporto per alloggiare ciclocomputer e action camera. A titolo informativo, il costo al pubblico del solo cockpit è di 699,00 euro.
Nuovo design per la forcella e aree frontali ridotte per esaltare l’aerodinamica
Sempre anteriormente, impossibile non notare la dimensione dei foderi della forcella che rispetto ad un design più tradizionale sono decisamente più larghi, particolarmente nella parte alta vicino alla testa che ha anch’essa un design particolare. Vista frontalmente, le linee formano una ‘V’ rovesciata abbastanza netta con gli steli che sembrano quasi convergere verso il mozzo lasciando molta aria intorno alla ruota.
Come noto, quando la ruota anteriore gira in velocità, essa produce una notevole turbolenza e, pertanto, aumentare lo spazio interno della forcella consente di allontanare l’aria turbolenta dal telaio e di ridurre così lo stallo aerodinamico per consentire al flusso d’aria di abbracciare il telaio più a lungo con una riduzione complessiva della resistenza aerodinamica.
Molto elegante, oltre che aerodinamicamente efficace, il design dei forcellini, che BMC definisce ‘Stealth’, ovvero impercettibile come gli omonimi aeromobili militari che risultano invisibili ai radar. Tradotto in parole semplici, ciò sta a significare che l’estremità inferiore del fodero destro, dove di solito si trova la filettatura di bloccaggio del perno passante del mozzo, è nascosta, ovvero chiusa da una apposita sagomatura in continuità col fodero stesso. Lo stesso accorgimento è adottato sul posteriore, dove il forcellino destro è di fatto un continuo con il fodero orizzontale del carro.
Il telaio. Rigidezza dove conta e forme orizzontali più ampie
Vista di profilo, la Teammachine R 01 appare per quello che è: una macchina nata per la velocità. Il tubo obliquo dalla sezione allungata che si raccorda all’anteriore con una curvatura che sembra voler ‘incastonare’ la ruota posteriore, la profilatura verso l’interno del tubo di sterzo e del primo tratto del tubo orizzontale, ed il tubo piantone a due tratti, dritto e filante nella parte alta, curvo e sagomato in quella sottostante il carro, tutti insieme dichiarano a gran voce la voglia di velocità di questa bicicletta.
Grazie alla rivisitazione della zona del movimento centrale con un design di tipo ‘scatolato’ si riesce a garantire un ottimale trasferimento della potenza impressa sui pedali, contribuendo ad ottimizzare la prestazione aerodinamica anche mediante la riduzione della distanza tra movimento centrale e ruota posteriore che risulta quasi ‘incassata’ nel telaio stesso contribuendo così a mantenere il flusso d’aria attaccato alla ruota minimizzando le turbolenze.
Da segnalare anche la zona di raccordatura dei foderi obliqui del carro posteriore con il tubo piantone con una sorta di carenatura che crea dei mini ‘spoiler’ che avvolgono la ruota lateralmente. Il passaggio ruota massimo dichiarato da BMC è di 30 mm.
Aerodinamica, dunque ma anche leggera, anche se non con valori da primato. Nella taglia 54, BMC dichiara un peso rispettivamente di 910 grammi per il telaio e 345 grammi per la forcella, valori che permettono di raggiungere un peso complessivo intorno ai 7 chilogrammi con montaggio di prima fascia.
Nuovo anche il design del reggisella Teammachine R 01 Premium Carbon che presenta una forma aerodinamica a ‘D’ con arretramento (offset) di 10 millimetri, che in qualche misura contribuisce ad aumentare il comfort in sella grazie ad una maggiore propensione ad effettuare micro oscillamenti longitudinali rispetto a reggisella con offset zero.
Geometria chiara ed intuitiva come confermato dalla prova su strada
Quando testiamo una bici, ancor prima di salire in sella, effettuiamo sempre una rapida verifica della geometria, anche come semplice confronto con le dimensioni alle quali siamo abituati. Ciò anche per anticipare alcune delle sensazioni di guida che poi andiamo a ricercare durante il test su strada.
Nel caso della Teammachine R 01, ciò che ha attirato la nostra attenzione sono state la lunghezza dell’avancorsa e dell’interasse complessivo superiori di 10 millimetri rispetto ad altre bici della stessa taglia (noi abbiamo provato una 51) e l’angolo del tubo di sterzo più ‘chiuso’ di 1 grado rispetto all’orizzontale. Si tratta di differenze minime ma che, è lecito aspettarsi, possano contribuire ad una piacevole sensazione di guida in termini di stabilità, maneggevolezza e comfort sull’anteriore.
La lunghezza del carro posteriore è invece in linea con quella di bici paragonabili così come l’inclinazione del tubo piantone, con valori che dovrebbero concorrere a garantire una pronta reattività alle accelerazioni e ai cambi di ritmo più repentini.
Come è andato il test su strada?
Ed alla fine del nostro test, che è durato oltre 800 chilometri, le anticipazioni sopra riportate sono state confermate pedalando per strada. Come sempre, si tratta di sensazioni personali, in parte dovute anche alla sensibilità ed attitudini del ciclista, oltre che alle caratteristiche del mezzo.
La Teammachine R01 è una bici che si fa spingere ad alte velocità in maniera impressionante, certo bisogna avere buone gambe per ‘tenerla su di giri’ per lunghi tratti. Una volta lanciata in velocità, la bici è molto stabile ed aiuta a mantenere l’andatura anche grazie alla coerenza del pacchetto aerodinamico.
Pur essendo una bici particolarmente rigida, in sella non abbiamo mai riscontrato mancanza di comfort o maneggevolezza oltre il lecito; ovviamente, non ci si può aspettare la comodità di una bici ‘endurance’. In particolare, l’avantreno ci è sembrato preciso e rispondere fedelmente alle nostre sollecitazioni.
Forse, un aspetto al quale abbiamo dovuto abituarci un po’ è stata la larghezza ridotta del manubrio in presa alta, ma dopo qualche uscita non ci abbiamo fatto caso più di tanto.
Ruote ultra aero e componenti di primissima fascia
La Teammachine R01 viene proposta con le DT Swiss ARC 1100 Dicut con profilo da 62mm come opzione standard. Una scelta netta quella di BMC che non lascia dubbi sulla natura di questa bici. La casa svizzera le definisce “le ruote aerodinamiche DT Swiss più avanzate per raggiungere nuove velocità massime maneggiando la bici in sicurezza in qualsiasi situazione”.
Una scelta audace per una bici che BMC che propone come ‘perfetta per tutti i percorsi’. Abbiamo apprezzato le doti di aerodinamicità di queste ruote ma ci sarebbe piaciuto poter provare la bici anche con cerchi di altezza profilo da 50 millimetri, e perché no, anche più basso (30-40 millimetri).
In salita il profilo da 62 millimetri non sembra apportare alcun beneficio particolare, oltre a risultare più pesante di circa 200 grammi rispetto al modello con profilo da 50 millimetri per la coppia di ruote. È evidente che è proprio nei tratti più veloci che ruote con un profilo così alto esprimono tutto il proprio potenziale unitamente alla efficienza aerodinamica del kit telaio.
Ma sono veramente ruote per tutti i giorni e per tutti i percorsi? Il dubbio rimane, almeno a noi.
L’ultima generazione di ruote ARC 1100 Dicut, è stata sviluppata in collaborazione con Swiss Side, leader nel campo dell’aerodinamica e che fornisce le ruote alla formazione World Tour della Decathlon AG2R La Mondiale. Il nuovo profilo Aero+ riduce al minimo sia la resistenza sia il momento di sterzata, migliorando così il controllo anche in caso di vento trasversale, che per ruote a così alto profilo è una condizione sempre critica in termini di guidabilità.
La configurazione della ruota prevede i nuovi raggi aero DT Swiss in combinazione con il mozzo 180 DICUT con cuscinetti ceramici SINC ultraleggeri. Il profilo del cerchio è di tipo ‘hooked’, ovvero con dente di ritenzione ed il canale interno misura 20 millimetri di larghezza interna e 27 millimetri di larghezza esterna. Il peso è di 900 grammi per la ruota posteriore e di 776 grammi per quella anteriore, in totale, dunque, 1.676 grammi per la coppia.
La Teammachine R01 versione LTD che abbiamo provato viene proposta esclusivamente con lo SRAM RED AXS. Se si desidera lo Shimano Dura-Ace si deve andare sulla versione R 01 TWO. Di serie viene proposta guarnitura 48-35 con misuratore di potenza Quarq, cassetta 10-28 e dischi da 160 mm sia all’anteriore che al posteriore.
In conclusione, a chi si rivolge la Teammachine R 01?
La versione che abbiamo provato è proposta ad un prezzo di listino di 14.999 euro e già questo è un elemento da considerare. In quanti possono permettersi una fuoriserie come questa? Ma la domanda forse ancora più pertinente è, in quanti hanno veramente bisogno di una bicicletta ad altissima prestazione con caratteristiche ben precise come quelle di questa BMC?
E qui si può aprire un dibattito molto interessante. La differenza tra una bici di altissima gamma ed una di gamma media si avverte e come, basta pedalarci sopra per accorgersene. Un po’ come guidare un’utilitaria o una auto sportiva, siamo d’accordo no? E solo questo, agli occhi di tanti, può giustificare il desiderio di volere un mezzo eccezionale come la Teammachine R01, anche se in quanto eccezionale, essa può per l’appunto eccedere le nostre reali necessità.
Per l’idea che abbiamo potuto farci durante il test di lunga durata, questa è una bici per agonisti di livello assoluto, ciclisti che ricercano la prestazione massima, soprattutto in termini di velocità. La Teamamchine R 01 ha una missione ben chiara e non ne fa mistero.
A nostro avviso, questa è una bici ideale per ciclisti esperti, pedalatori seriali nel senso buono del termine, persone con un adeguato livello di preparazione fisica e tecnica necessarie per esaltare al massimo ogni grammo di tecnologia contenuto nelle fibre di questa fuoriserie targata BMC.
E per gli altri? Per chi se la può permettere, sempre con il caveat che ‘la bici non fa il ciclista’, anche se aiuta, che male c’è a desiderare di pedalare su un mezzo ultra performante come questo? Per noi nessuno. Buone pedalate a tutti, dunque!
Allestimenti e prezzi
La Teammachine R è disponibile in quattro versioni, ognuna con una colorazione unica e inconfondibile :
R 01 LTD – 14.999,00 euro
- Trasmissione: SRAM RED eTap AXS con misuratore di potenza Quarq
- Ruote: DT Swiss ARC 1100
- Manubrio: ICS Carbon Aero Cockpit
- Colore: nero carbonio / bianco freddo
R 01 TWO – 13.999,00 euro
- Trasmissione: Shimano Dura Ace Di2 con misuratore di potenza 4iiii
- Ruote: DT Swiss ARC 1100
- Manubrio: ICS Carbon Aero Cockpit
- Colore: marrone carbonio / rosso neon
R 01 THREE – 9.499,00 euro
- Trasmissione: SRAM Force eTap AXS con misuratore di potenza Quarq
- Ruote: CRD-501 SL
- Manubrio: ICS Carbon Aero Cockpit
- Colore: grigio ferro / rosso neon
R 01 FOUR – 8.999,00 euro
- Trasmissione: SRAM Force eTap AXS con misuratore di potenza Quarq
- Ruote: CRD-501 SL
- Manubrio: Easton EC70 SL Carbon or Easton EC90 SLX Carbon
- Attacco manubrio: BMC ICS2 – Integrated Cockpit System Technology
- Colore: nero carbonio
E disponibile anche il solo kit telaio R 01 MOD comprensivo di Aero Cockpit ICS Carbon e 2 portaborracce Aerocore integrati al prezzo di 5.999,00 euro.
Per maggiori informazioni: https://it.bmc-switzerland.com/it
Mi sa tanto del concept bottecchia presentato all’eicma