4 set 2014 – Il motore nella bicicletta? Si può fare, certo che sì. È argomento di questi giorni. Un po’ di gossip ci tocca sempre ed è quello di cui si è perlato a proposito di un movimento strano della bicicletta dopo una caduta di un corridore alla Vuelta. Appurato che non si trattava di un caso sospetto (ma secondo voi un corridore utilizzerebbe il motorino in discesa?) è tornata però la curiosità sui sistemi che possono dare un aiuto in bicicletta.
Esistono e non sono un mistero e neanche una frode, sia ben chiaro. Ci possono essere mille occasioni per utilizzarli senza scivolare nell’illegale. D’altra parte si tratta semplicemente di utilizzare una bicicletta a pedalata assistita, niente di più.
È l’esempio della proposta Vivax, marchio austriaco, che propone già da tempo un sistema per installare un motore all’interno di un telaio da corsa.
Elettronica, motore, e batteria possono essere alloggiate facilmente all’interno del tubo piantone (il motore è lungo appena 22 centimetri e offre una potenza massima di 200 Watt), mentre la potenza viene trasmessa, tramite un ingranaggio, direttamente sull’asse del movimento centrale. Il sistema viene azionato tramite un pulsante “on-off” da posizionarsi sul manubrio. Tenendo premuto il pulsante, inoltre, il sistema memorizza il ritmo di pedalata e sincronizza l’aiuto su quel movimento. La pedalata può essere sincronizzata tra 15 e 90 giri al minuto.
Un giochino che costa 2.500,00 euro più le spese di montaggio (da Vivax le dichiarano in circa 159,00 euro).
Il senso di un oggetto del genere? Ad esempio godersi una pedalata assieme ad amici più allenati: non tutti hanno il tempo per pedalare a sufficienza per essere pronti a determinate prove, mentre il gusto di pedalare assieme può rimanere invariato. E se uno bara? Domanda naturale, visto il sistema “nascosto” nel telaio. Va detto che comunque il rumore, per quanto contenuto, c’è.
Poi, volendo approfondire il discorso (se n’era parlato già a suo tempo quando si sospettò – anche lì su basi piuttosto vacue – di Cancellara) tutto si può fare. Tecnologia e capacità ci sarebbero. Qualcuno ci disse allora: “basterebbe sostituire quegli ingranaggi in acciaio con delle parti in resina e il silenzio sarebbe pressoché assoluto”. Ma certo, appunto, si tratterebbe di altro. E non certo delle chiacchiere di questi giorni.
Per chi invece fosse interessato a usare il sistema Vivax ecco qui i contatti: