9 giu 2016 – Uno è uscito dal Giro d’Italia in crescendo e andando così forte da ribaltare una situazione che appariva disperata. L’altro è partito in sordina, ma al Delfinato, giusto ieri, ha dimostrato che la condizione c’è e la convinzione pure. Perché resistere al rientro del gruppo con l’arrivo mai abbastanza vicino è roba di gambe e pure di testa. Decidete voi le percentuali, ma Fabio Aru c’è, senza dubbio.
Ieri sera, prima di andare a dormire Vincenzo Nibali si è guardato la bacheca dei trofei ammirando i due trionfi al Giro e la coppa del Tour (che sfigura un po’, dobbiamo dirlo, rispetto al Trofeo Senza Fine del Giro d’Italia). E gli è piaciuta così tanto la cosa che ha messo una foto su twitter per condividere il momento con i suoi tifosi:
Le guardo ….. E poi penso🤔🤔!! sono proprio belle ..😍😍 @giroditalia @LeTour pic.twitter.com/7AgrxQ23CP
— Vincenzo Nibali (@vincenzonibali) June 8, 2016
È pronto anche Nibali e con la testa giusta. Lui per il Giro, Aru per il Tour: così erano partiti i due corridori italiani dell’Astana e inizialmente neanche sembrava certa la partecipazione di Nibali al Tour (non è un segreto, poi, che punti alle Olimpiadi). Chiaro che con questa condizione sarebbe un peccato.
Come si regoleranno allora?
I due vanno d’accordo, hanno storie che li accomunano e la stima reciproca è tanta. È vero che in queste cose il corridore non è mai completamente da solo nelle decisioni. Alle spalle ci sono i procuratori e quelli che hanno tutto l’interesse a che il loro atleta possa ottenere il risultato migliore. D’altra parte Astana punterà decisamente sul sardo al Tour ora che Nibali è praticamente assodato l’andare nella nuova squadra Bahrain Cycling Team (ma sicuri sicuri che sia la scelta migliore in assoluto, soldi a parte – che pure contano). Oppure? C’è chi si aspetta una grande rivalità e spera pure in qualche colpo basso. Alcuni giornalisti ci contano molto e cercano rivalità a tutti i costi, figuriamoci qui.
È un Tour tutto da vedere anche per quel che accadrà in casa Astana allora? Conoscendo i due protagonisti viene da pensare che non avranno problemi ad andar d’accordo e, anzi, potrebbero essere fondamentali entrambi nel reggere gli assalti alla Maglia Gialla degli altri pretendenti. Una squadra con due punte, ben gestite (e in Astana c’è chi lo sa fare, dal direttore sportivo agli addetti stampa), può diventare davvero pericolosa per tutti e assicurare spettacolo.
Guido P. Rubino