di Guido P. Rubino
È un po’ come quando, al mare da ragazzini, si rompeva il biliardino. C’erano un sacco di cose da fare al mare da ragazzini, ma poi si finiva sempre lì e mancava la partita al “calcetto” (lo chiamavamo anche così) che era un po’ il momento in cui si stabilivano le gerarchie della giornata.
Insomma sì, decidi tu cosa fare, ma io ti ho battuto al calcetto. Sono quello forte.
Ecco, l’impresa di Pogacar nella prima tappa di montagna del Tour de France – che poi montagna dai, neanche una salita hors catégorie – ha entusiasmato tanto ma ha pure chiuso i giochi, dissolto avversari già malconci, respinto velleità e sogni di gloria per tutti gli altri.
Il Tour de France è finito?
È finita solo la prima settimana e siamo già così, sul calcetto c’è il cartello “guasto” e allora tocca trovare altro, ma poi finisce che manca.
Ma cosa possiamo aspettarci ora? Avevamo giusto parlato delle possibili alleanze, di quella fuga dove si erano fatti l’occhietto Van der Poel e Van Aert cercando di inventarsi l’impossibile e c’erano pure riusciti. Invece Pogacar ha dimostrato a tutti che quella serenità, alla fine di una tappa dove tecnicamente aveva “perso”, aveva basi ben solide e non potevamo immaginare quanto.
Questo Tour de France sembra uno spettacolo pirotecnico cominciato dalla fine, coi botti più belli. Ne abbiamo goduto ma ora vorremmo un di più difficile, pure ammesso un vincitore con mezz’ora sul secondo.
Abbiamo quindi già assistito al gran finale? Nessuna emozione più di ieri? Una corsa a tappe vive anche di un climax che sembra già essere esploso nella sua massima espressione. Potrebbe finire qui il Tour, abbiamo già assistito a storia a sufficienza per tre settimane invece che una sola.
E se non fosse così?
Forse siamo solo in un equilibrio temporaneo, destinato a cambiare.
Come risvegliarsi da quel dormiveglia dove c’è già la logica del sogno. Finché si è con gli occhi chiusi fila pure: ha senso. Ma ad aprirli svanisce tutto, si dissolve la nebbia e invece di essere più chiaro diventa assurdo. Si era, evidentemente, sospesi in un mondo di altre logiche.
Chissà se vogliamo svegliarci. Oppure sì. E questa è davvero la prima settimana del Tour de France.
4 lug 2021 – Riproduzione riservata – Cyclinside