23 lug 2016 – Vedere Vincenzo Nibali all’attacco, con cinque minuti di vantaggio sulla penultima salita del Tour de France faceva pensare a una tattica ben studiata. Tanto più che in fuga c’era il quinto della classifica generale: Roman Kreuziger, della Tinkoff, con un gregario di lusso come Peter Sagan a dare quanto poteva per portare via la fuga prima di fermarsi. Situazione all’apparenza ideale per Aru con un “gregario” (chiamare Nibali così fa sempre un po’ strano) e la fuga importante per far prosciugare le energie alla Sky. Che sia davvero una tattica concertata tra più squadre?
No, perché dietro a tirare, a dare una mano alla Sky ci abbiamo trovato proprio l’Astana, che insegue il suo corridore per, evidentemente, salvare la posizione in classifica di Aru e, magari fargli guadagnare qualcosa. Niente ciclismo antico insomma (quello delle tattiche un po’ folli ma spettacolari) ma ciclismo perfettamente di oggi.
E quindi fuga, gruppo dietro e Sky un po’ in carrozza anche nella discesa bagnata che potrebbe essere un perfetto un perfetto territorio d’attacco. Ma evidentemente va bene a tutti così. Tranne che allo spettacolo.
L’ultima sorpresa è Aru che addirittura si stacca a inizio dell’ultima salita. Crisi di fame, forse, più che stanchezza. Ora… un errore ci può stare, ma forse è la ciliegina sulla torta di una tattica che non ha premiato.
Davanti è tutto diverso intanto. All’attacco, in discesa, sono andati Pantano e Alaphilippe, due che sembrano non accorgersi della strada bagnata. In salita scatta addirittura Nibali all’ultima possibilità e riprende i due di testa e li stacca pure, ma poi viene ripreso da Pantano, di nuovo e dal rinvenente Izaguirre. Benedetta Astana e benedetto Nibali, pure se a fasi alterne, che salva il Tour degli italiani, raramente così inesistenti negli ultimi anni. Il finale in discesa vede Nibali in difficoltà rispetto a Izaguirre e pure a Pantano. Evidentemente c’è anche una differenza di materiali, speriamo, perché Nibali che si stacca in discesa dopo aver attaccato, onestamente, non ce lo aspettavamo. Vero che ieri era caduto anche lui con Froome e certe cose restano nella testa, ma perdere un’occasione così non è da Nibali.
Destino di un Tour pensato male. Da far dimenticare subito, magari fra qualche settimana.
Froome che taglia il traguardo sorridendo la dice tutta. Li ha suonati tutti, ovunque. Testa compresa.
Ordine d’arrivo
1. | IZAGUIRRE I. | MOV | 04h 06′ 45” |
2. | PANTANO J. | IAM | 00′ 19” |
3. | NIBALI V. | AST | 00′ 42” |
4. | ALAPHILIPPE J. | EQS | 00′ 49” |
5. | FARIA DA COSTA R. | LAM | 01′ 43” |
6. | KREUZIGER R. | TNK | 01′ 44” |
7. | KELDERMAN W. | TLJ | 02′ 30” |
8. | RODRIGUEZ OLIVER J. | KAT | 03′ 24” |
9. | MARTIN D. | EQS | 04′ 12” |
10. | BARDET R. | ALM | 04′ 12” |
Classifica Generale
1. | FROOME C. | SKY | 86h 21′ 40” |
2. | BARDET R. | ALM | 04′ 05” |
3. | QUINTANA N. | MOV | 04′ 21” |
4. | YATES A. | OBE | 04′ 42” |
5. | PORTE R. | BMC | 05′ 17” |
Redazione Cyclinside
Complimenti a Froone, ma che delusione per lo (scarso…) spettacolo!
Sagan comunque super!