di Maurizio Coccia
«Nata dalla famosa attenzione di Shimano per la qualità, la durata e la sicurezza superlative, la serie 105 è rivolta ai ciclisti che hanno un cuore da corridore, a chi vuole che la sua bici sembri e funzioni come una macchina da corsa. La serie 105 è pronta a soddisfare chi aspetta con impazienza un nuovo livello di divertimento. Pensando proprio a questi Shimano presenta questa nuova linea di componenti con tutte le caratteristiche e le sensazioni dei veri componenti da corsa, in modo che una gamma sempre più ampia di persone possa provare le emozioni agonistiche mentre gironzola nei parchi o sulle strade fuori città. Cosa serve per entrare nel mondo del divertimento e dell’emozione in sella? Regalati le emozioni possibili con la serie 105».
Sono parole che hanno esattamente quaranta anni, parole estratte dal catalogo Shimano della stagione 1983, parole ancora oggi attuali ed esatte, tanto più che il “105”, nel 2022 compie giusti giusti quaranta anni.
E quasi a festeggiare la ricorrenza il celebre “colosso nipponico” ha presentato oggi, 29 giugno 2022, un “105” tutto nuovo, che si caratterizza per novità “epocali” rispetto a quelle che l’hanno preceduto, ma sempre nel solco e nello spirito nativo di questo celebre “reparto”: negli intenti di Shimano il 105 – e non ci scorderemo mai di ripeterlo – è gruppo dedicato alla competizione, è gruppo che nella famosa “triade” che al vertice vede il Dura-Ace e che al secondo posto vede l’Ultegra è dedicato a chi la bici la intende in modo anche agonistico, a chi vuole provare vere sensazioni da corridore, ma farlo con un gruppo che costi meno, e che sicuramente pesa un po’ di più.
Il 105 non è principalmente una serie per il cicloturismo o il ciclismo rilassato e tantomeno è un gruppo di ripiego, terza opzione per chi non ha la possibilità di comprare le serie superiori.
Mai come in questa occasione il nuovo 105 ribadisce fortemente questa sua nativa identità corsaiola; anzi la rinforza, perché se come è sempre stato le sue caratteristiche tecniche sono mutate direttamente dai suoi due “fratelli maggiori”, questa volta la parentela è ancora più stretta, ancora più indiscutibile e univoca: il nuovo 105 – che diventa di 105 serie R7100 Di2 – utilizza solo ed esclusivamente la stessa piattaforma tecnologica dei nuovi Dura-Ace R9200 e Ultegra R8100.
Significa che è un gruppo a 12 velocità, e soprattutto significa che è proposto solo nella configurazione elettronica Di2. Addio 105 “meccanico”, insomma: chi acquista il 105 avrà in mano un gruppo elettronico, con gestione semiwireless, esattamente come per il Dura-Ace e l’Ultegra.
Inoltre, diversamente da questi ultimi – che formalmente hanno ancora un’opzione rim brake – il nuovo 105 è prodotto solo in versione disc brake, e anche qui l’architettura tecnica è mutuata esattamente da quella – aggiornata e migliorata – dei due gruppi superiori.
Le differenze tecniche e funzionali tra i reparti riguardano dunque solo i materiali utilizzati, la lavorazione di questi ultimi e non da ultimi le rapportature, in ragione di una logica che punta a proporre moltipliche più adatte a chi con la bici non gareggia per professione, e soprattutto in funzione di un progetto teso a contenere il prezzo.
Appunto, quale è il costo del 105 di serie R7100? È perfettamente in linea con la differenziazione che ha sempre connotato questo terzo reparto race della Shimano, al netto dell’up-grade significativo che sta dietro l’impiego di una piattaforma di gestione ora elettronica (e aggiungiamo anche al netto dei rincari che tutti gli articoli della bike-industry hanno subito negli ultimi dodici mesi… ).
Occhio al prezzo
Il prezzo dell’intero reparto è dunque di poco 1.780 euro circa (più avanti elenchiamo il costo dei singoli componenti), ovvero circa mille euro in meno dell’Ultegra, quesi duemila in meno del Dura-Ace e circa il 50 per cento in più di quel che occorreva per acquistare il precedente 105 di generazione R7000, quello a 11 velocità, quello meccanico, quello che prevedeva un’architettura dei rapporti tutta diversa da questo nuovo R7100. Per la descrizione tecnica del nuovo reparto iniziamo da qui, non prima di spendere due righe sui materiali e sul design utilizzati dal nuovo 105.
Quanto pesa?
I 557 grammi in più (per i pesi specifici elenchiamo la tabella in seguito) che il 105 aggiunge rispetto al Dura-Ace (e i 285 rispetto all’Ultegra) sono dovuti all’impiego di materiali in parte diversi, di lavorazioni – sia esterne che interne – meno accurate, ma ribadiamo che nulla (o quasi) cambia in termini di gestione della trasmissione, di architettura dell’impianto frenante e non da ultima di ergonomia delle parti a più diretto contatto con il corpo.
In quanto al design invece, il family-feeling è molto simile a quello dei gruppi di generazione superiore, con qualche piccola differenza più o meno percepibile solo in determinati componenti. La finitura del reparto, invece, è la medesima grigio scuro che caratterizzava anche la precedente serie 105.
Moltipliche da stambecchi grazie al 34/36
Le 12 velocità del 105 si sviluppano attraverso due cassette disponibili: i pignoni della CS-R7100 sono tutti in acciaio, le scale disponibili sono due, la 11-34 e la 11-36 (che in realtà sarà sul mercato in un secondo momento).
Gli ingranaggi hanno una forma “sweet spot”, con design ottimizzato per migliorare la transizione della catena.
La guarnitura
Passando alla guarnitura, la FC-R7100 è una pedaliera doppia con un design in tutto simile alla Dura-Ace 9200, ha una struttura internamente cava Hollowtech II (pur se con meno “scarico” di materiale interno).
Plateau disponibili? 50-34 e 52-36 (quest’ultima disponibile in un secondo momento).
Cogliamo l’occasione della guarnitura per parlare della catena prevista per il nuovo 105: è la CN-M7100 del reparto Slx, da mtb. Da parte sua il movimento centrale dedicato è lo stesso BB91-41 (nel caso di press fit) dedicato alle serie Dura-Ace e Ultegra.
Gestione semiwireless
Esattamente come per il Dura-Ace e per l’Ultegra anche il nuovo 105 di generazione DI2 utilizza un sistema ibrido di trasmissione; i comandi ST-R7150 sono di tipo wireless con alimentazione autonoma, con batteria a bottone; dialogano con un deragliatore e un cambio posteriore cablati, alimentati da una singola batteria con forma cilindrica ospitata nel tubo sella (è la stessa BT-DN300 dei gruppi superiori).
L’autonomia dei deragliatori è pertanto la stessa di Dura-Ace e Ultegra, mentre la durata dei comandi wireless è addirittura doppia: passa dai 1500 chilometri (indicativi) dichiarati per i comandi Dura-Ace e Ultegra ai 3000 attuali (sempre indicativi, in funzione dello stile di cambiata), grazie al raddoppio delle batterie 1632 alloggiabili in ogni comando.
Altra differenza relativa ai comandi: diversamente da quelli di classe superiore – che si possono anche cablare per trasformare il gruppo in wired – qui i comandi sono solo wireless, inoltre non si possono collegare i pulsanti di gestione remota della trasmissione.
Ancora, esattamente come Dura-Ace R9200 e Ultegra R8100, il nuovo 105 Di2 è altamente personalizzabile attraverso l’app Shimano E-Tube Project, attraverso cui si possono gestire diversi parametri legati al funzionamento della trasmissione come la regolazione della velocità del cambio, la modifica del numero di salti di pignone per cambiata, oltre a poter utilizzare la funzionalità di cambio sincronizzato e semi-sincronizzato.
Ricordiamo che la piattaforma Di2 è perfettamente compatibile con la maggior parte dei ciclocomputer in commercio come Garmin e Wahoo che consentono di monitorare la moltiplica innestata oppure lo stato di carica della batteria.
Passando agli aspetti ergonomici dei comandi, troviamo leve caratterizzate da una forma che ne migliora il comfort e il controllo in ogni posizione di guida. La testa del comando è stata ridisegnata, per una migliore presa e maggiore aerodinamica.
Anche la corsa della leva freno è stata ottimizzata, con un’escursione più ampia, leggera e fluida.
Tra l’altro, le leve Dual Control 2×12 utilizzano il circuito integrato wireless proprietario di Shimano che garantisce elevata sicurezza, alta velocità di elaborazione e basso consumo energetico. Paragonato con altre piattaforme wireless sul mercato, il protocollo di comunicazione wireless di Shimano offre una significativa diminuzione delle probabilità di interferenza, maggiore velocità di cambiata e maggiore durata della batteria (rispetto alle batterie Di2 di generazione precedente).
Per la ricarica della batteria dei deragliatori, anche qui, si utilizza la porta prevista nella parte posteriore del cambio.
Cambio e deragliatore
Il deragliatore posteriore RD-R7150 eredita dal cambio Ultegra e Dura-Ace il design generale e in particolare l’architettura Shadow, che ne ottimizza e compatta il design rispetto al telaio. Come dicevamo integra la porta D-Fly per la ricarica della batteria (ed eventualmente per la diagnostica).
Si tratta di tutte prerogative comuni ai cambi di classe superiore, insomma, ma in questo caso addirittura implementate da un importante dettaglio tecnico in più: il bilanciere leggermente più lungo è così strutturato per agire sulla cassetta 11-36 a lui dedicata, la stessa che – attenzione – garantisce piena compatibilità solo se usata con questo cambio.
L’alternativa nel pacchetto 105, come dicevamo sopra, è anche la casetta 11-34, anche se in realtà questo cambio così versatile e funzionale è in grado di lavorare perfettamente anche qualora lo si voglia utilizzare con le altre cassette a 12v Shimano, ad esempio la 11-30 di classe Ultegra o Dura-Ace.
A proposito di compatibilità: a parte il dettaglio della cassetta 11-36, tutte le parti del nuovo 105 sono perfettamente compatibili con i componenti di classe Dura-Ace e Ultegra a 12 velocità.
Il deragliatore è l’FD-R7150: il suo design è elegante, ma in questo caso le forme sono un po’ meno “snelle” di quelle degli omologhi deragliatori Shimano Di2 di classe superiore.
Il sistema frenante
Decisamente rinnovato rispetto all’omologo gruppo 105 “disc” di precedente generazione è stato anche e soprattutto il sistema frenante: anche qui, esattamente come per Dura-Ace e Ultegra, tutta la nuova architettura è stata studiata per avere maggiore silenziosità, maggiore potenza e maggiore modulabilità, grazie alla tecnologia mutuata dagli impianti frenanti Shimano da fuoristrada.
A livello ergonomico la zona superiore delle leve favorisce un accesso rapido alla frenata con una zona di controllo più ampia; da parte loro le pinze frenanti BR-R7170 presentano un maggiore interdistanza tra le pastiglie, così da rivedere tutta la dinamica di attuazione dell’idraulica e come dicevamo migliorare nel complesso sensibilità, potenza e percezione della modulabilità da parte dell’utente. Ulteriore analogia con le pinze Dura-Ace e Ultegra: anche con il nuovo 105 è possibile eseguire lo spurgo senza rimuovere la pinza dal telaio.
105 Di2 R-7100: ecco i prezzi
Cambio Post. 12v Di2 | RD-R7150 105 | 289,99 € |
Deragliatore Doppia Di2 | FD-R7150 DS | 159,99 € |
Kit Freno Disco Ant. Di2 | ST-R7170 + BR-7170 + Tubo | 369,99 € |
Kit Freno Disco Post. Di2 | ST-R7170 + BR-7170 + Tubo | 369,99 € |
Batteria | BT-DN300 | 224,99 € |
Guarnitura 12v. | FC-R7100 50/34D 172.5mm | 189,99 € |
Cassetta 12v 11-34 | CS-R7100 105 | 79,99 € |
Catena 12v | CN-M7100 | 39,99 € |
Movimento centrale | BB92-41 | 54,99 € |
Totale | 1.779,91 € |
Pesi: il confronto con Ultegra e Dura-Ace
Anche ruote dedicate
Per chi rimpiange il 105 meccanico
Ne siamo certi: alla luce dei commenti ricevuti all’indomani della scomparsa dell’opzione meccanica sui gruppi Dura-Ace e Ultegra a 12 velocità, ci aspettiamo più di un commento critico da parte di chi la trasmissione della bici da corsa la preferisce sempre meccanica, tanto più che nella fattispecie di questo 105 non stiamo parlando di un reparto di altissima gamma e tanto più che il balzo avanti in termini di costo è stato oggettivamente importante.
Dello stesso tenore potrebbero essere le obiezioni di chi in un gruppo che non è al vertice della collezione aziendale criticherà l’assenza dell’opzione rim brake, magari perché più consona ad allestire un telaio che potrebbe non essere di ultimissima generazione, e di conseguenza non “disc”.
Lungi da noi dal fare il processo alle intenzioni, ma la nostra risposta a queste due osservazioni che ci aspettiamo è una risposta che sostiene senza indugi la filosofia intrapresa da Shimano, lei che nel momento del “lancio” del nuovo Dura-Ace e dell’Ultegra – ad agosto 2021 – ha ribadito fermamente che l’interfaccia di gestione per una trasmissione dedicata all’agonismo è quella elettronica e che la modalità più sicura, efficiente e valida per frenare è quella “disc”.
Iniziamo da quest’ultima: siamo fermamente convinti che è proprio il ciclismo di livello amatoriale, o se preferite il cicloturismo di tipo evoluto o il ciclismo in cui serve un impianto frenante che garantisca la medesima efficienza in tutte le situazioni meteorologiche che si possono incontrare, beh siamo proprio convinti che esattamente in questo ambito di utilizzo che il sistema a disco è universalmente più valido, sicuro e durevole di un sistema “rim”. Questo vale ancora di più se l’architettura di frenata idraulica è la medesima ereditata dai gruppi di fascia superiore, la stessa che abbiamo avuto il modo di provare con il Dura-Ace, e che assicura livelli di funzionalità, di efficienza e di precisione elevatissimi.
Questo aspetto ci rimanda direttamente alla seconda obiezione possibile, all’assenza di una opzione meccanica: benché molti utenti (e in special modo utenti italiani) lo percepiscano o lo considerino diversamente, ricordiamo a tutti quanti che il 105 è un gruppo dedicato alla competizione, seppur competizione di livello amatoriale o “ludica”; è esattamente in questo ambito che la precisione, la facilità di cambiata, le mille possibilità di personalizzazione attraverso la piattaforma dedicata (e-Tubes) e non da ultimo l’autonomia aumentata, assicurano il raggiungimento di prestazioni e di un livello di efficienza di cui una trasmissione meccanica non sarebbe capace.
Alternativa meccanica?
Non volete abbandonare l’efficienza (e il blasone) siglato “Shimano” e allo stesso tempo non volete proprio cedere alle lusinghe (e perché no ai costi) dell’elettronica? Beh, allora cari “shimanisti in crisi” ricordatevi tutti che da qualche tempo l’alternativa meccanica al dilagante “credo” Di2 non è solo il Tiagra a dieci velocità (ovvero il gruppo che in gamma segue il 105); affatto: la vera alternativa in casa Shimano è anche la piattaforma – completa, potente e versatile – del Grx, che interpreta e allestisce perfettamente quella bicicletta polivalente che si è soliti chiamare gravel, ma che in realtà è un mezzo che con la sua trasversalità ha letteralmente rivoluzionato il modo di intendere e interpretare il ciclismo allargandone l’orizzonte di utilizzo a tante superfici (asfalto, sterrato, misto).
Il Grx, quello sì, è una piattaforma che include sia l’opzione elettronica Di2 più due opzioni meccaniche con differente punto prezzo.
Tornando al nuovo 105, invece, questo ha una destinazione d’uso diversa, sicuramente più specifica: il 105, lo ripetiamo ancora una volta, è gruppo per il ciclista stradista, per lo stradista che vuole avvicinarsi all’agonismo o più generalmente per lo stradista che vuole godersi e apprezzare il feeling della componentistica di classe superiore, che è esattamente lo stesso feeling che provano i “big” del professionismo, ma ovviamente con qualche etto in più e qualche migliaio di euro in meno…
Ancora una volta, insomma: «Cosa serve per entrare nel mondo del divertimento e dell’emozione in sella? Servono le emozioni possibili con la serie 105»: diceva Shimano nel 1983. Sono passati 40 anni, e oggi questo è ancor più vero.
Ulteriori informazioni: https://bike.shimano.com/it-IT/home.html
29 giu 2022 – Riproduzione riservata – Cyclinside