Un tira e molla infinito per Tom Pidcock e gli inseguitori. Una corsa che sembrava segnata già ai -50 dall’arrivo, come l’anno scorso, ma Tom Pidcock non è Pogacar, oppure gli inseguitori erano più cattivi del solito. Pidcock però ha la forza della volontà, oltre a quella delle gambe. È forte di testa questo ragazzo inglese. Calcola chirurgicamente le curve e guadagna, non si volta per non cedere al fantasma della resa. Gli sono arrivati fino sette seocndi, un soffio quasi, ma poi si è involato, definitivamente, verso la vittoria.
Cinquanta chilometri di fuga solitaria per lui.
ORDINE D’ARRIVO
1 – Thomas Pidcock (Ineos Grenadiers) – 184 km in 4h31’41” alla media di 40.636 km/h
2 – Valentin Madouas (Groupama – FDJ) a 20″
3 – Tiesj Benoot (Jumbo-Visma) a 22″
Cronaca della corsa
L’umido delle piogge è un ricordo ormai lontano quando i corridori professionisti entrano nei tratti sterrati della Strade Bianche 2023. Ne hanno beneficiato un po’ di più le donne, nella gara mattutina, quando gli sterrati erano ancora compatti, ma il gruppo dei pro’ maschi si individuava facilmente tra le colline del senese, come nei film western quando si vedevano arrivare i bisonti.
La foga è la stessa.
Volate continue per prendere davanti i tratti difficili e non correre rischi. Sveglio e pimpante Van der Poel. Anche Alaphilippe non perde occasione per stare davanti e non pescare gli imprevisti di un Monopoli dove la fortuna bisogna andarsela a cercare.
Il Monte Sante Marie è un po’ come la Foresta di Aremberg per la Parigi Roubaix. Magari non dice il risultato finale ma racconta sempre cose importanti
Davanti la fuga con Alessandro De Marchi e dal gruppo scappa via Bettiol con Bagioli e, soprattutto, Pidcock, un pezzo da 90, un favorito. E lo dimostra subito più che in salita, proprio in discesa dove lascia lì i compagni d’avventura con grande facilità. Un anno fa, proprio da queste parti, Pogacar salutò tutto il gruppo per andare a vincere.
A 42 chilometri dall’arrivo Pidcock riprende gli ultimi due fuggitivi proprio nel momento in cui Van der Poel decide che la sua corsa inizia qui e si fa vedere davanti al gruppo in un’accelerazione violenta.
Cade Bettiol sull’asfalto e resta a terra in un’immagine che fa paura, ma radio corsa gracchia niente di grave. Intanto la sfida si fa a distanza tra Pidcock e Van der Poel che non sembra incisivo come in altre occasioni.
A Monteaperti Pidcocock lascia De Marchi per proseguire da solo. Per lui, ormai, sembra fatta mentre dietro, pur con un distacco ancora sul mezzo minuto, sembrano tirare i remi in barca.
Chi non si arrende è Benoot. La sua è una fiondata fortissima e rosicchia una decina di secondi a Pidcock. Tanto basta per riaccendere la corsa in un inseguimento a strappi con accelerate e momenti di sguardi.
Un’altra frustata è di Simmons, mentre Benoot litiga con Attila Walter reo di non votarsi totalmente al capitano. Intanto è proprio il suo allungo che nell’ultima salita porta gli inseguitori a 10 secondi da Pidcock. Tanto basta, ormai, per metterlo nel mirino. Ma non è sufficiente.
Galleria fotografica
Facce all’arrivo
(da Marco Cislaghi sul traguardo)
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