Tom Pidcock lo sapeva: avrebbe dovuto inseguire tutti per fare sua la maglia iridata. Dopo il forfait di Van der Poel e Van Aert era il naturale favorito del Mondiale di Ciclocross americano. E così è stato per i primi giri, a inseguire i belgi, tutti lì davanti, ma anche il francese Dubau.
A quel punto, invece di inseguire tutti, la tattica migliore era attaccare. Condanna inevitabile per chi corre da solo, o quasi. Almeno per lui al cospetto dello squadrone belga soprattutto.
E allora via, su un percorso adatto che gli ha sorriso fin dal via, quando sul percorso largo non ha corso il rischio di rimanere troppo indietro. Percorso largo, asciutto, una scalinata infinita e uno strappo micidiale e secco, ma senza la difficoltà di guida di altri percorsi.
Scatenato dietro un outsider che gli esperti avevano già chiamato: Van der Haar. Per lui “solo” un secondo posto davanti al belga Iserbyt. Pidcock oggi era imprendibile e si è concesso anche un po’ di spettacolo verso il pubblico (compreso un “superman” all’arrivo – Vedere foto d’apertura nel particolare fotofinish). Pubblico finalmente numeroso in una gara di ciclocross.
Niente azzurri (comunque senza speranza da podio) tra gli elite al via a causa di un focoloaio di covid, ma la bell’Italia si è fatta vedere nelle altre categorie. Va segnalata, su tutti, l’ottima prova di Silvia Persico tra le Donne Elite che si classificata al terzo posto dietro un’inossidabile Marianne Vos e Lucinda Brand.
30 gen 2022 – Riproduzione riservata – Redazione Cyclinside