11 ott 2019 – Mads Pedersen si siede sul divanetto e si guarda intorno. Aria da ragazzino e sguardo sicuro. Lo stesso di quando si è regalato la maglia iridata sul traguardo di Harrogate, al Mondiale di un paio di settimane fa. Risponde alle domande e mostra le idee chiare.
D’altra parte cosa vuoi aspettarti da uno che ha infilato tutti a quel modo, con una volata da killer quando l’esito sembrava scontato.
Il danese aspetta Nibali nella sua squadra, gregario di lusso in maglia iridata “Il capitano è lui”, è deciso. Accarezza la sua bicicletta con lo sguardo, è perfetta così “Però avrei voluto l’iride anche nella parte alta del tubo superiore, invece che solo ai lati”. Così lo vedrebbe meglio e magari crederebbe ancora di più che lo ha fatto per davvero di vincere un Mondiale a 23 anni.
Oltre che battere gli avversari studia pure management. Non pensa solo al futuro immediato, guarda oltre.
Con lui Contador, Basso, Mollema e poi tutto il resto della squadra Trek Segafredo che si prepara a correre il Lombardia. Guercilena se li guarda soddisfatto e non vede l’ora di sedersi di nuovo nell’ammiraglia.
L’occasione dell’incontro è un momento speciale: Trek, l’azienda americana che fornisce le biciclette al team, ha inaugurato la nuova sede, sempre a Bergamo, ma più bella, più grande e più verde, nel senso di ecologica, perché è stato affrontato, risolvendolo, il problema dei prodotti di scarto derivanti dal lavaggio della manutenzione delle biciclette utilizzate per i continui test cui sono sottoposte in tutta Italia per far conoscere al pubblico i prodotti. Il refluo viene trattato e riutilizzato completamente grazie a un particolare impianto installato nella sede bergamasca.
La nuova sede
Una linea ecologica che parte dalla casa madre, dove è in essere un progetto che riguarda anche il riciclo della fibra di carbonio. Alla fine del suo ciclo vitale il composito viene utilizzato per altri scopi, a rinforzare parti termoplastiche ma già si stanno studiando soluzione ancora più avanzate. In Italia l’impronta verde è data anche nell’ottimizzazione dei materiali utilizzati negli uffici e all’attenzione nello smaltimento.
Nella musica della festa, ci sono i corridori e gli ex importanti, da Paola Pezzo (con Paolo Rosola) a Ivan Basso, Alberto Contador.
A varcare la soglia della nuova sede significa arrivare direttamente a Waterloo, in Wisconsin, se non fosse per quell’orologio che indica l’ora di Bergamo, oltre che della sede centrale e di Milton Kynes, in Inghilterra, altro avamposto avanzato nel Vecchio Continente. Stile USA, si somiglia un po’, showroom e fotografie dove una bicicletta c’è sempre. Oggi trasformato in una sala di festeggiamenti per accogliere prima i giornalisti e poi tutti i dealer e i personaggi invitati all’inaugurazione. Gli slogan di Trek scritti dappertutto, con luci neon un po’ retrò e stampati nel viale d’ingresso a ricordare che andare in bicicletta fa bene e che qui si fanno biciclette per passione. Soprattutto a dire che mettere più persone in bicicletta significa cambiare il mondo.
Pedersen si alza e va a raggiungere i compagni di squadra. Ivan Basso dà un buffetto sulla guancia a Giulio Ciccone, intervistato come e più di Pedersen. È l’ultimo italiano che ha indossato la maglia gialla e un altro che promette bene. Coccoliamoceli un po’ questi campioni. La squadra cresce, l’azienda pure.
In Italia Trek ha superato le 30.000 biciclette vendute all’anno con un fatturato che, per il 2019, è previsto di 40 milioni di euro.
La festa
Guido P. Rubino