Comunque vada il tentativo di Record dell’Ora di Filippo Ganna sarà un successo e una rivoluzione dal punto di vista tecnologico. Un po’ quel che accadde con il record di Francesco Moser nel 1984 di cui abbiamo parlato qui.
Allora si scoprì l’importanza dell’aerodinamica applicata alla bicicletta. Non solo body di seta (ma c’era già la Lycra nel 1984, seppure con tessuti molto diversi dagli attuali), ma anche forme aerodinamiche per il mezzo, le ruote di dimensioni differenti (poi vietate) per favorire la posizione più filante.
Oggi la rivoluzione riguarda i materiali. Ganna, si è detto in questi giorni e già dal record di Daniel Bigham, correrà con una bicicletta in metallo costruita con una tecnologia rivoluzionaria: la stampa 3D.
Il prezzo? È una “trappola”
Non fermatevi al prezzo dichiarato, che è altissimo, di telaio e componenti (per la bici di ganna si parla di circa 70 mila euro). Si tratta di materiali speciali che si è dovuto quantificare necessariamente perché una bicicletta, per essere utilizzata da un corridore professionista in una prova ufficiale, deve essere obbligatoriamente acquistabile da tutti. Questa non la troverete nei negozi perché, proprio per le personalizzazioni che prevede, è una bicicletta che deve essere fatta ad hoc per il suo utilizzatore. Fissando un prezzo così alto, di fatto, chi la produce non ha intenzione di venderne, non ne ha alcun interesse. Non è una bicicletta destinata al mercato ma se qualche nababbo volesse pure comprarsela per il gusto di averla, si accomodi pure ovviamente.
Con il procedere di studi e diffusione della tecnologia i prezzi saranno ovviamente destinati a scendere e la stampa 3D potrebbe davvero diventare la lavorazione del futuro per le biciclette di tutte le tipologie.
Rivoluzione tecnologica: la stampa 3D
Possiamo dirlo: da oggi la concezione di bicicletta cambierà un po’. La possibilità di costruire un telaio con tecnologia 3D è qualcosa di rivoluzionario nel ciclismo e decisamente interessante. Con le nuove leghe, quindi materiali metallici, c’è la possibilità di realizzare strutture e telai completamente personalizzati senza la necessità di passare per gli stampi di fibra di carbonio. Anche la prototipazione diventa molto più veloce.
Però vale la pena fare un passo indietro perché con questa tecnologia ci siamo già confrontati diversi mesi fa. Se n’è parlato sia all’Eicma (qui trovate il nostro pezzo) ma in questo caso pensando a biciclette destinate all’uso quotidiano, sia nell’uso agonistico e allora è tutto un altro discorso.
L’idea di stampare in 3D alcune parti del telaio della bicicletta è, in realtà, cosa di cui si è già raccontato descrivendo il lavoro fatto da T°Red, progettato da Romolo Stanco e portato a realizzazione proprio con Dimitris Katsanis, CEO di Metron che, come abbiamo visto, ha a che fare con lo stesso sviluppo del telaio Pinarello che utilizzerà Filippo Ganna nel tentativo di Record dell’Ora. Il materiale utilizzato, lo Scalmalloy, una lega di alluminio a base di scandio, è un materiale che avevamo già visto e che probabilmente avrà a che fare con lo sviluppo futuro della bicicletta.
Per questo motivo vi riportiamo anche l’intervista che abbiamo fatto proprio a Dimitris Katsanis a maggio scorso quando T°Red, dopo vari prototipi, ha presentato il proprio telaio Falcon nelle versioni da pista e anche in una versione stradale.
Il futuro, insomma, è già qui e vi consigliamo di dare un’occhiata anche all’approfondimento che avevamo fatto proprio con T°Red nel link di seguito:
Pinarello Bolide F HR 3D: la bici di Ganna per il Record dell’Ora si ispira alle megattere
8 ott 2022 – Riproduzione riservata – Cyclinside