17 ago 2016 – Quando si parla di investire sulla pista si immaginano, logicamente, spese importanti. Ma si può anche partire da un tweet così, come quello di British Cycling, la federazione inglese, che esorta a provare la pista cogliendo l’entusiasmo delle tante medaglie che i suoi atleti hanno portato a casa.
Dai Federciclismo che è il momento giusto!
Magari anche collegando il tweet ad una pagina, come quella inglese che inizia così:
Il ciclismo su pista è tutta questione di velocità, resistenza, tecnica, tattica e nervi. British Cycling supporta i nuovi arrivati al ciclismo su pista, aiutando i corridori a progredire in un sistema qualificato.
Il ciclismo su pista ha portato più gloria alla Gran Bretagna di qualsiasi altro evento nella recente storia delle Olimpiadi.
Sir Chris Hoy, Dame Sarah Storey, Laura Trott e Jason Kenny sono solo alcuni degli atleti che hanno contribuito a creare un alone di invincibilità intorno alla squadra inglese negli ultimi anni.
Feeling inspired by the brilliant Brits? Why not try track cycling for yourself? https://t.co/PtI1uX4U57#Rio2016 pic.twitter.com/6Fyg4H6OPw
— British Cycling (@BritishCycling) August 14, 2016
Mica male no? L’idea ce l’ha suggerita l’amico “Cauz”, su Facebook è uno di quelli che si è dato da fare per riscoprire il Vigorelli, a Milano.
È un qualcosa di più rispetto agli scarni comunicati che pure servono ad informare e a celebrare. E sarebbe il caso anche di aprire una pagina Facebook univoca che faccia da sponda a quelle dei diversi comitati regionali che vanno a velocità molto diverse tra loro.
Il ciclismo su pista è una figata pazzesca, in questi giorni l’Italia se ne sta accorgendo ed è rimasta attaccata alla tv a tifare, osservare, entusiasmarsi in gare che sono tutte lì, a portata di sguardo.
E allora facciamolo sapere. Entrare in pista è facile, basta avere una tessera da cicloturista (ci sono problemi assicurativi altrimenti, ma per un bambino già si parte da pochi euro l’anno) e informarsi sugli orari di disponibilità per tutti (ogni pista ne ha). Ovviamente occorre informarsi struttura per struttura. Spesso i responsabili che gestiscono i velodromi sono appassionati molto disponibili, come Andrea Costa, che cura il velodromo Mecchia di Portogruaro:
«Se hai un bambino fino a 12 anni ti direi di venire tranquillamente, senza preavvisare neanche – ci ha spiegato – ogni martedì dalle 18 in poi (19.30 – 20). È tutto a carico del Mecchia. Se hai un esordiente, un allievo o uno junior (in genere chiama la società), basta compilare un modulo di iscrizione con 50 euro/anno e ti diamo pure una bicicletta da pista. Se sei Amatore ti dico che ogni giovedì dalle 17 in poi girano anche quelli, 50euro/anno, oppure 5 euro entrata. Se non hai la bici con 5 euro (o sempre 50 euro all’anno) te la diamo noi».
Poi valgono oro i consigli di Silvio Martinello. Ecco, per iniziare si potrebbe già prendere spunto da qui:
Capito chi troviamo in pista? Gente che ha voglia di fare.
Cavalchiamo l’onda!
Redazione Cyclinside