I primi componenti UNO li avevamo provati più di due anni fa. Quando ancora non si chiamavano così e il progetto era molto segreto tanto che non ci fu modo di fotografarlo. Già allora, in quella prima prova sui rulli, sembrò interessante. Il funzionamento preciso (anche se sui rulli e in condizioni ideali fa poco testo ovviamente) e soprattutto dei principi interessanti.
Un gruppo di componenti né meccanico e neppure elettronico ma a funzionamento idraulico. Il vantaggio, sulla carta, è nella praticità. Il sistema idraulico non richiede manutenzione (a meno di incidenti), è leggero e pure precisissimo. Ovviamente, non necessitando di alcuna alimentazione, non c’è alcuna batteria da ricaricare.
In questi giorni il nuovo gruppo (che sarà disponibile alla vendita a partire dal mese di luglio 2016) è stato presentato ufficialmente a Madrid.
Ecco un po’ di dettagli in più.
Trasmissione
Il sistema prevede il funzionamento di cambio e deragliatore tramite le leve poste all’interno della leva freno. La logica di funzionamento è simile a quanto visto con i sistemi Sram: una sola leva per far salire e scendere il rapporto a seconda dell’escursione del movimento. La taratura presente sul cambio permette di decidere anche la cambiata multipla.
Tutto il sistema idraulico risiede nel cambio e nel deragliatore, non nelle leve di comando che agiscono direttamente sul fluido inserito nel circuito. Ne risulta un funzionamento molto preciso e immediato e, di conseguenza il meccanismo presente nei comandi è minimo permettendo libertà nelle forme che, infatti, risultano molto ergonomiche.
Il sistema idraulico chiuso promette, inoltre, costanza di funzionamento e manutenzione praticamente inesistente. Anche gli attriti sono molto più bassi se raffrontati ad un sistema meccanico. Semplice anche la regolazione del deragliatore.
Alla base del funzionamento del sistema ci sono i cablaggi idraulici da 3 millimetri di diametro per il sistema cambio-deragliatore e da 5 millimetri per i freni. Trattandosi di un circuito idraulico non risentono di angoli e posizionamento sulla bicicletta come può avvenire per un cavo meccanico assicurando sempre la massima precisione.
I freni
Il sistema idraulico Rotor è stato sviluppato con Magura, uno dei marchi di vertice in fatto di tramissioni idrauliche e con una esperienza enorme nel campo dei freni a disco e delle sospensioni. I componenti Uno prevedono l’impiego di freni a disco o di freni tradizionali tutti con sistema idraulico. La leva freno, ovviamente, non cambia.
La cassetta
Il sistema Rotor Uno al momento è dotato di una cassetta pignoni 11-28 denti dal peso inferiore ai 150 grammi. Altre versioni sono in arrivo ma comunque ne assicurano la piena compatibilità con altri sistemi a 11 velocità presenti sul mercato (il riferimento è a Shimano). I pignoni sono raggruppati in strutture molto rigide che prevedono, partendo dal più piccolo, tre strutture da 6-3-2 pignoni a completare la cassetta.
La catena è stata sviluppata da KMC ed è dotata di quick link per montaggio e smontaggio veloci.
I pesi
Interessante il raffronto dei pesi. Rotor punta decisamente anche a questo aspetto nella sua comunicazione. Cambio, deragliatore e comandi idraulici sono componenti meccanicamente piuttosto semplici. Questo si traduce in leggerezza. Ma, sottolineano da Rotor, anche i freni sono leggeri. Pure la versione a disco (e fanno direttamente il confronto con i sistemi Shimano e Sram risultandone vincenti in termini ponderali).
La tabella di raffronto che vi proponiamo parla chiaro:
Il gruppo uno sarà disponibile a partire dal mese di luglio 2016 al prezzo di 2.499,00 euro
Tutte le info su www.rotorbike.com
Redazione Cyclinside, 7 apr 2016
onestamente faccio fatica a seguire la tabella comparativa dei pesi…
ma questo al momento mi interessa poco.
da amante della tecnica posso solo apprezzare lo sforzo fatto da rotor.
con l’avvento dei freni a disco idraulici, il suo gruppo potrebbe rappresentare un’alternativa più che valida.
alcuni aspetti sono da approfondire (alcuni test evidenziano una deragliata non al livello delle soluzioni in commercio) ma i grossi dubbi riguardano l’indicizzazione del cambio posteriore in caso di caduta.
inoltre tutti i competitor hanno (ed avranno) soluzioni elettroniche (più o meno wireless e non). il fatto di avere ancora dei tubi che passano nel telaio spero che non sia un handicap “commerciale”.
È difficile fare previsioni in questo momento. Se il sistema idraulico mantiene le promesse diventerà una valida alternativa all’elettronico. Sul discorso wireless… non è detto che sia questa la soluzione finale più desiderata. Per molti utenti, a quanto pare, potrebbe essere preferibile un sistema senza batteria piuttosto che un wireless.
Ne avevamo parlato qui anche: https://cyclinside.it/scenari-futuri-trasmissioni-elettroniche-senza-filio-senza-batteria/