di Guido P. Rubino
12 mag 2021 – Sicurezza? Torna prepotente il tema dopo la quinta tappa del Giro d’Italia 2021: spartitraffico e cellulari sono chiamati in causa dai fatti e da Alberto Bettiol che ha preso il microfono a nome dei corridori.
La caduta di Landa merita un commento in più. Lo spagnolo è stato tirato giù da un corridore (Dombrowski) che ha investito – letteralmente – un addetto alla sicurezza con la bandierina per segnalare la presenza di uno spartitraffico. Questa è già una cosa che lascia perplessi: lo spartitraffico è protetto da un materasso arancione ben visibile. L’addetto alla sicurezza ha un giubbino giallo e sventolava una bandierina arancione per segnalare l’ostacolo. Ma mettendosi davanti ha fatto lui da scudo allo spartitraffico: è normale questo?
Non dovrebbe, invece, mettersi dietro a quel benedetto materasso a proteggere se stesso, mostrando anche meglio la bandierina sfruttando il rialzo stesso dello spartitraffico? È stato investito quasi di striscio, fosse stato preso in pieno poteva avere conseguenze molto peggiori.
Di fatto era un uomo, solo, in mezzo alla strada a pregare di essere visto dai corridori. È così che deve funzionare? Se questo dice il regolamento forse è da rivedere.
Ovviamente ringraziamo e ammiriamo chi fa questo lavoro, ma forse c’è qualcosa da rivedere.
Centri cittadini
Tema caldo dopo la bufera, col sole, di oggi. Era meglio la pioggia di ieri allora, almeno nel finale si è andati piano. Si è detto di una tappa corsa su strade a doppia e quadrupla corsia che, all’improvviso, si è trovata compressa dentro le serpentine delle vie cittadine. Rotonde e spartitraffico non sono fatti per un gruppo che lancia una volata e nelle nostre città. Agli incroci i semafori vengono sempre più spesso sostituiti da rotonde e, per la sicurezza di chi attraversa la strada, aumentano gli spartitraffico anche in strade non molto larghe. Spesso ci sono polemiche perché in certe vie anche i camion passano con difficoltà, figuratevi cosa può capitare con un gruppo lanciato in volata.
Poi, viene pure da pensare che forse è mancata la segnalazione da parte dei corridori: chi ha colpito il segnalatore non era tra i primi, ma più indietro. Si è trovato l’ostacolo davanti all’improvviso. Se vogliamo accettare una cosa del genere nella concitazione degli ultimi chilometri allora forse vanno ripensati certi arrivi: creare delle strettoie prima, in maniera meno secca?
D’altra parte le gare ciclistiche si svolgono su strada e certe complicazioni fanno parte stessa del percorso… con qualche attenzione però.
Difficile dare la colpa all’organizzazione in questo caso: c’è una commissione che approva il percorso, se proprio vogliamo prendercela con qualcuno. Certo che è pure difficile dare torto a Garzelli: fioccano multe per una borraccia scivolata dalle mani in un giorno di pioggia e oggi c’è chi esce di gara per un incidente che forse si poteva evitare.
Poi, come purtroppo capita troppo spesso a Mikel Landa, la sfortuna ci ha messo lo zampino.
“L’ addetto alla sicurezza ha un giubbino giallo”….l’avesse avuto magari sarebbe stato più visibile! Non è così….se notate bene di giallo ha soltanto il casco da moto (e meno male, almeno quello….)