7 mar 2018 – Ci sono dei video e delle immagini che fanno pensare. Su queste spesso si basa la pubblicità d’effetto quando si vuole ottenere un risultato importante. Anzi, non è nemmeno questione di pubblicità. Se si parla di sicurezza è sacrosanto conoscere bene cosa si rischia. E a volte più delle parole possono le immagini.
Questa campagna sulla sicurezza stradale (la vedete alla fine di questo articolo) è evidentemente girata in Gran Bretagna (le automobili hanno guida a destra), è decisamente d’impatto, in tutti i sensi. È solo l’ultima che vedo di questo tipo, altre sono altrettanto efficaci e guardando fino alla fine l’effetto è decisamente forte. In Italia di pubblicità così non se ne vedono o quasi. Perché?
Quando si parla di sicurezza stradale – al di là delle campagne “si salvi chi può” che consigliano come fare per non correre rischi alle categorie più deboli, come i ciclisti – si rischia di non centrare il problema se lo si tratta in maniera soft. Perché chi gioca col cellulare mentre guida non è un assassino, ma un potenziale tale che non se ne rende conto. Superficialità.
Certamente aiuta vedere le conseguenze di una superficialità. È umano sopravvalutare le proprie capacità, ma in questo caso non ce lo possiamo proprio permettere. Per quello serve, a mio avviso, una campagna di sicurezza che dica le cose come stanno, anche facendo vedere immagini crude.
Meglio vederle su uno schermo, in una simulazione e rimanerne turbati, perché una scena così rimane dentro e magari la prossima volta che arriva un messaggio ci si penserà su. Magari si accosterà un attimo la macchina per rispondere con calma. Perché il Codice della Strada parla di punti che si perdono e di soldi di multe. Ma un incidente in cui si ferisce o si uccide qualcuno lascia conseguenze tremende anche per chi è responsabile e non è un assassino senza coscienza. E certe cose si è abituati a pensarle riferite “ad altri”. Ma le regole esistono proprio per evitare che una persona pure perbene possa trasformarsi in altro solo per superficialità. Meglio mettere le cose in chiaro prima allora. E far vedere video così potrebbe aiutare a responsabilizzare, che è molto più di una minaccia di sanzione.
https://www.facebook.com/DrivingSpain/videos/820147834839237/
Guido P. Rubino