11 lug 2016 – Giornata di riposo al Tour e primi bilanci. Perché va bene che nella prima settimana è tutto molto provvisorio, ma qualcosa di importante si è già detto e non solo il ritiro di un favorito come Contador.
C’à Froome in maglia gialla, peraltro conquistata in maniera inaspettata e molto bella, ma a parte questo in troppe tappe la componente principale è stata un bel po’ di noia. Perché, ammettiamolo, tolto qualche finale emozionante, nella parte centrale di molte tappe non è successo granché. L’effetto è stato abbastanza soporifero in effetti.
Anche la tappa di ieri, il tappone pirenaico al termine di una tre giorni piuttosto complicata altimetricamente, non ha dato grandi emozioni. Giusto qualche delusione, come tutte le volte che la selezione avviene da dietro, per gente che si stacca, piuttosto che per un attacco.
Già, gli attacchi. Ammesso di non voler chiamare così alcuni scattini senza pretese, serviti più per valutare gli avversari che per metterli in crisi, l’unico attacco degno di questo nome è stato quello di Froome, maglia gialla meritata e giusta al momento. Poi ci sono state le fughe, ma attacchi veri ancora no. Fatto salvo, sempre, quello di Froome in discesa.
Ma non possiamo certo accontentarci qui. Stesso discorso fatto al Giro d’Italia quando sembrava che avesse preso una piega ben definita e impossibile da ribaltare. Poi sappiamo com’è andata.
Forse lo stiamo scrivendo anche un po’ scaramanticamente, ma certo che, ancora di più da quella che viene definita come la corsa ciclistica più importante del mondo, ci aspettiamo che lo spettacolo sia adeguato. Le squadre hanno tanto da fare, soprattutto per dimostrare che Froome non abbia già in squadra quelli che potevano essere i suoi avversari più temibili. E certo è comprensibile pure l’atteggiamento degli altri corridori che si trovano di fronte uno squadrone così ben attrezzato e, al momento, impressionante. Ce ne sarà da fare comunque e quelle che si annunciano saranno due settimane di grande spettacolo ci auguriamo, pur temendo la forza dell’attuale primo in classifica.
Ma la cosa migliore che possiamo augurare a questo Tour (e in fondo anche a noi italiani, pur se non troppo a voce alta) è che la corsa francese possa copiare, in spettacolo, il Giro d’Italia.
Qual è la corsa più bella?
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