1 lug 2017 – Se il Giro d’Italia si è concluso senza nemmeno un giorno di pioggia, il Tour de France esordisce subito con un diluvio. Cielo grigio, chiuso, uniforme. Uguale per tutti anche se con pioggia a diverse intensità.
Ne conseguono strade allagate sul percorso piuttosto corto della prima cronometro a Düsseldorf di 14 chilometri.
Roba da farseli tutto d’un fiato o quasi. I primi corridori sono partiti con una certa prudenza, è normale per chi non fa classifica e magari punta alle volate (già da domani c’è da scatenarsi), ma fa un certo effetto vedere le curve affrontate con tanta prudenza. Non si può fare altrimenti, d’altra parte, con la strada scivolosa e magari con segnaletica verniciata a terra che diventa ancora più scivolosa.
Poi ci sono rettilinei dove spingere a tutta, posizione aerodinamica e tanta forza da sparare a terra e verso il traguardo. Ma certo, a vedere quelle curve prese così piano viene da pensare che oggi la differenza si possa fare proprio lì. Questione di gomme e, soprattutto, di pressione di gonfiaggio che con la pioggia diventa fondamentale, anche con i tubolari (o i copertoncini) di altissima gamma e quindi dotati di massima elasticità e mescole fatte non per durare ma per dare il massimo grip.
Vediamo come andrà a finire, ma qualcuno con le gomme troppo gonfie temiamo che ci sarà. I pro’ hanno questa cattiva abitudine (lo abbiamo già constatato in molte occasioni).
>>> La pressione delle gomme dei professionisti
RC
Si vince o si perde…
Mi spiace per l’immenso Valverde!