19 lug 2017 – Una tappa iniziata letteralmente col botto: quello di Marcel Kittel e altri corridori che cadono dopo appena 20 chilometri dal via. Kittel, con la maglia verde di leader della classifica a punti, è costretto a fermarsi dopo aver provato a resistere. La maglia verde diventa, quindi, di Matthews che intanto era già andato in fuga per cercare punti.
La prima metà della corsa è segnata dall’attacco di Alberto Contador a Nairo Quintana. Il colombiano si stacca in seguito lasciando Contador da solo ma poi raggiunto da altri 23 fuggitivi (con alcuni compagni di squadra al suo servizio).
È un po’ quello che avevamo pensato: c’è da far saltare il banco e magari rientrando in classifica. Contador pensa bene il suo attacco, qualcuno si rammarica che non avvenga nell’ultima salita dove sarebbe sicuramente una miccia anche per i corridori di classifica ma è questo certamente il modo migliore se si vuole provare qualcosa di serio. Altrimenti si finirebbe col solito scatto negli ultimi chilometri. E a volte non importa neanche come vada a finire. Per Contador ci sono comunque gli applausi.
Roglic intanto va. Prosegue da solo in discesa a tutta e poi si mette a cronometro, specialità a lui congeniale, fino ad alzare meritatamente le braccia sul traguardo.
Era pure partito deciso Contador e all’attacco del Galibier risponde subito all’accelerazione di Roglic. Dal gruppo dei primi attaccanti perde contatto Quintana che in questo Tour ha evidentemente più testa che gambe.
Nel gruppo della maglia gialla il primo a partire è Daniel Martin, quanto mancano circa 7 chilometri alla vetta del Galibier. È un fuoco di paglia quelli di Martin, ma è lo scatto di Bardet che scompiglia le cose nella testa della classifica. Rispondono subito Froome e Uran e la sorpresa è Aru che perde le ruote dando a vedere quanto fosse al limite evidentemente. Riesce anche a rientrare più volte sfruttando qualche rallentamento ma oramai, scoperte le carte, Bardet riparte proprio per far fuori Aru.
Stringe i denti il sardo, il carattere è forte e le gambe dure, ma c’è il Tour in ballo e si può pure morire per non mollare. Le ultime martellate di Daniel Martin lasciano il segno. Aru gestisce le forze ma al gran premio della montagna le accelerate di Bardet fanno rientrare i migliori anche su Contador e Atapuma, lasciando davanti solo Roglic. Aru passa con una ventina di secondi dalla maglia gialla.
In discesa Aru resta da solo a tirare mentre davanti i cambi sono regolari e i secondi aumentano mentre Aru abbandona la seconda posizione della classifica generale e abbandona pure il podio che vede Bardet e Uran appaiati con lo stesso ritardo da Froome. Aru ora è quarto a 53 secondi.
Ma domani c’è l’Izoard. Ora è da capire se la crisi di Aru sia stata temporanea (cattiva alimentazione?) oppure proprio dovuta proprio a un calo di forma. E allora ci potrebbero essere anche belle sorprese.
Redazione Cyclinside