Probabilmente è stata solo una benevola casualità. Ma il fatto è curioso è che proprio in questo 2023 in cui il gruppo Shimano Dura-Ace compie mezzo secolo, chi scrive ha avuto la fortuna di trovare in un vecchio negozio di biciclette preziose parti invendute della prima generazione di questo reparto trasmissione assai celebre tra gli agonisti e non solo.
Pezzi nuovi, conservati ancora nelle loro scatole originali! Roba da leccarsi i baffi per patiti “cicloantiquari” come me…
Mi sembrava logico dedicare a queste parti un approfondimento video, provando a sfruttare tutta la forza delle immagini per far capire a tutti quanto evoluta, precisa e di livello fosse la tecnologia in mano a Shimano già in quel lontano 1973, anno in cui un Europa quel nome era praticamente sconosciuto, o quanto meno era così agli occhi del ciclismo professionistico.
E poi affiancare a quelle vecchie componenti le omologhe di cinquanta anni dopo, le stesse che tecnologicamente parlando hanno fatto un salto abissale, ma che come vedremo in fondo si ispirano sempre ai medesimi principi e la medesima tecnologia che ispira Shimano da quanto è nata (1921).
Questo contenuto è il terzo di una serie che in questa stagione stiamo dedicando al Dura-Ace per celebrare il mezzo secolo: qui il servizio numero uno dedicato al DynaDrive, qui il numero due dedicato ai mozzi a cassetta.