8 set 2020 – Sembra giungere finalmente alla parola fine la vicenda del Bonus Mobilità, meglio conosciuto come “bonus biciclette”. La pubblicazione, lo scorso 5 settembre, delle modalità sulla Gazzetta Ufficiale pone dei limiti ben precisi per le tempistiche di attuazione. Dal 4 novembre dovrebbe essere possibile, quindi, richiedere il rimborso o il buono per l’acquisto presso i negozianti autorizzati (per conoscere modalità per clienti e rivenditori vi rimandiamo al nostro speciale).
A questo punto il mese di novembre è un traguardo non più procrastinabile. Bene sì, ma anche male: il Governo ha dimostrato un interesse che ci saremmo aspettati maggiore sulla questione che aveva detto fondamentale. Nelle disposizioni pubblicate sulla Gazzetta Ufficiale ci sono anche le indicazioni per i negozianti che potranno chiedere il rimborso di quanto eventualmente erogato entro il mese di marzo 2021. Conviene iniziare a segnare in rosso le scadenze.
Intanto si riaffaccia all’orizzonte il pericolo clic day. Nonostante le rassicurazioni del Ministero dell’Ambiente sui fondi aggiuntivi (il bonus ha raggiunto un tetto di 210 milioni di euro) i numeri di mezzi venduti sono molto elevati e pure se rassicurano sulla volontà di non lasciare fuori nessuno, anche rifornendo ulteriormente il fondo, i tempi per chi non dovesse rientrare nel fondo attuale, potrebbero allungarsi un bel po’. E, in questo senso, ci hanno già abituati male.
Che vuol dire questo?
Che con il fondo agli attuali 210 milioni di euro le stime parlando di un accesso possibile al fondo stesso per circa 650 mila richieste (considerando che molti acquisti non accederanno alla cifra massima rimborsabile di 500 euro). Rispetto a queste richieste stimate gli acquisti sono molti di più. Che succederà?
Le rassicurazioni ministeriali avevano parlato di voler rimborsare comunque tutti trovando, nel caso nuove risorse ma, come accennato, non si è parlato di tempistiche.
Dovrebbero avere, invece, precedenza le richieste di rimborso per acquisti già fatti rispetto a quelle per acquisti da fare (l’ormai famoso “buono” da presentare al negoziante).
Novità in città
Nel cosiddetto “decreto semplificazione” approvato in questi giorni, ci sono novità anche per quanto riguarda i ciclisti in città. È stata introdotta la definizione di strada urbana ciclabile ad una sola carreggiata e con limite a 30 chilometri orari che dà precedenza alle biciclette. È passata anche la novità del doppio senso ciclabile su strade urbane a senso unico dove il limite per gli altri veicoli sia imposto a 30 chilometri orari. Non si tratta, a ben vedere, di un “contromano legalizzato” ma della possibilità delle biciclette di percorrere le strade a senso unico per tutti gli altri, entro appositi spazi che dovranno essere ben definiti.
Redazione Cyclinside