12 dic 2016 – Erano decisamente più vari i corridori di una volta. C’è quella foto di Merckx, seduto sul prato di un velodromo, in maglia gialla, dopo un arrivo, dove sembra avere pure qualche chilo in più. C’erano i corridori forti in volata e poi gli scalatori e i passisti. I primi erano imponenti e muscolosi, a volte alti. Li vedevi potenti: quello è un velocista e non ti potevi sbagliare di molto. Gli scalatori, di solito bassini, avevano quell’aspetto più gracile, quasi dei fuscelli, per scappare via in salita sfidando la gravità. Meno potenti, chiaro, dei velocisti e dei passisti, ma leggeri. Per portare su il loro peso ci voleva così poco. O almeno sembrava, ma beati loro. I passisti: dei cristoni alti che beati, invece, a stargli in scia. I treni delle volate o delle cronosquadre. Gente forte che ti portava a spasso il gruppo a 50 all’ora per ore. Senza chiedere cambi o quasi.
C’erano. Ci sono ancora, per fortuna, perché il ciclismo ha comunque le sue regole e, alla fine, chi è portato quello fa.
Poi ci sono i corridori che si sono trasformati e non pensate male. La medicina c’entra nella misura di ottimizzazione anche estrema ma non si deve pensare ad inganni, ci mancherebbe. D’altra parte è logico che, se si estremizza tutto, guardando l’aerodinamica di un cambio posteriore per guadagnare qualche decimo di secondo a quaranta all’ora in qualche chilometro, ci sta pure l’estremizzazione della preparazione. E va bene che si sia riusciti a far scendere di peso corridori potenti, di quelli che una volta si diceva che sì, se dimagrisce magari perde in volata, però migliora in salita e il risultato può essere efficace per un miglioramento generale.
Ora è cambiato tutto. La preparazione ottimizzata, a partire dall’alimentazione, ha confermato che si può scendere di peso senza perdere in potenza. E il peso è davvero l’ultima frontiera. Da Wiggins a Froome ci hanno dimostrato che si può fare e si può vincere. Se mantieni la potenza e perdi 10 chili sai quanto migliori in salita?
Col risultato che i corridori diventano più simili che mai, magri da fare impressione, sembrano malati e in qualche caso lo sono, almeno rispetto alla medicina tradizionale. Così magri che c’è anche chi teme un abbassamento delle difese immunitarie (è per quello, si dice, che in alcuni team siano attenti all’igiene in maniera maniacale).
Corridori che a vederli di spalle li distingui solo per altezza e, forse, colore dei capelli. E ora si va anche più in là. Se oltre che affamati li facciamo anche assetati, il tutto controllato dal punto di vista medico, ci mancherebbe sempre, magari riescono a farsi quella salita un po’ più leggeri. Quell’altro po’ di grammi in meno che nel rapporto peso-potenza può significare secondi di differenza in una salita. Tutto regolare? Certamente, anche perché, se pure si dovesse dire che non si fa, come fai a valutare un corridore disidratato volontariamente o no? E se non fa neanche male al fisico (perché ci fidiamo dei medici, giusto?) non ci sono nemmeno i presupposti per parlare di pratiche vietate. Però si perde qualcosa e i corridori si allontanano ancora di più, diventando delle Formula 1.
Sarà, e sarà il periodo che esce il nuovo film di Guerre Stellari, ma a leggere di queste pratiche e di corridori così programmati per andar forte, ci vengono in mente proprio i Cloni dei film di George Lucas. Ma almeno loro la borraccia l’avevano.
GR
Andranno anche forte, ma basta che gli facciano uno starnuto accanto e questi si ammalano, basta che gli manchi la barretta o il ciuccino al momento giusto e questi vanno in crisi di fame che non si ripigliano più.
Ridateci i vecchi corridori, che magari in salita andavano più piano,ma quando c’era una discesa si buttavan di sotto e via senza tanti calcoli o problemi.