31 mag 2017 – Le cronometro sono un po’ l’avanguardia del mondo della bicicletta da corsa. È stato così per le prolunghe aerodinamiche (poi sappiamo che fine hanno fatto), per le ruote e anche per i telai aerodinamici a ben vedere.
Ora si torna a parlare di copertoncini. Nella cronometro di domenica, l’ultima del Giro d’Italia numero 100 diversi corridori li hanno usati.
Perché?
Perché in molte circostanze possono essere più efficaci dei tubolari. È questo il risultato anche di diversi test fatti da alcuni produttori. Tra tutti segnaliamo quanto ci aveva detto la stessa Michelin lo scorso anno.
>>> Perché i copertoncini possono essere vincenti sui tubolari
Non si tratta di caratteristiche tecniche della gomma, ma proprio di dinamica dei materiali coinvolti: a cominciare dall’assenza di colla che col caldo fa muovere il tubolare (c’entra il frenare bene ovviamente, ma quando l’asfalto si infuoca la temperatura sale comunque). Poi ci sono gli attriti interni. In questo senso, anzi, sarebbero ancora più valide le coperture tubeless che eliminano alla radice l’attrito tra copertura e camera d’aria (che c’è anche nei tubolari).
Se nelle cronometro si sta andando in questa direzione forse è il caso di prendere in considerazione l’eventualità anche nelle gare in linea. Il limite, qui, è nella praticità del tubolare che permette di pedalare anche quando completamente a terra, mentre il copertoncino diventa più difficile da gestire, ma qui dipende anche dalle caratteristiche che gli si possono dare. E tutto sommato forse non siamo così lontani.
Redazione Cyclinside